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Ping pong Acea Ato2 S.p.A.

Publie le giovedì 18 giugno 2009 par Open-Publishing

Utente Acea (680796722) per la fornitura di acqua potabile in un nuovo immobile, ho provveduto, immediatamente - due anni addietro -, a sottoscrivere in Banca il modulo per la domiciliazione delle fatture relative. La stessa situazione per altro familiare, utente (680796116).
Pratica inevasa dalla Ditta fornitrice del servizio.
Ripetizione della procedura, lo scorso anno, presso l’Agenzia bancaria ed inoltro al fax dell’Acea (06/57997033 del 6/5/2008 ore 8.08 per minuti 2 e 22 secondi) di fotocopia del modello con allegati l’ultima fattura e copia di documento di riconoscimento.
Nulla di fatto, sempre bollettini di c/c postale in uno all’invio delle fatture per l’acqua.
Terzo tentativo ad inizio di quest’anno ed inoltro del modulo - ottenuto durante una delle miriadi di telefonate di sollecito/protesta per la mancata domiciliazione -, ad altro fax dell’ Acea.
Non c’è stato nulla da fare; anche la fattura pervenutami l’altro ieri è senza domiciliazione.
La Banca, intrattenuta al riguardo, conferma di aver espletato quanto di propria competenza e rimanda la carenza all’Acea.
L’Acea, tramite il n. verde, non riesce a trovare di meglio che giocare a ping pong con l’utente e con la Banca.
Inutili i tentativi di entrare in contatto telefonico con gli Uffici dell’Acea, si chiudono a riccio ed il centralino non passa alcuna utenza interna dedicata alla soluzione dei problemi che il n. verde non definisce; solo il n. verde 800.130.330 è abilitato, ma questo non risolve la questione.
Il cittadino vuole pagare con domiciliazione e non ci riesce; neanche Kafka avrebbe saputo scrivere di meglio.
Che strano Paese è il nostro, anche per pagare occorre protestare.
Senza risolvere il problema!