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Più voti Veltroni più vince Berlusconi (simulazioni di voto al senato)
Publie le lunedì 17 marzo 2008 par Open-Publishing6 commenti
Dal Messaggero studio a sopresa: in senato più il risultato è bipartitico più vince Silvio
Perché il vero «voto utile» è a sinistra
Matteo Bartocci - il Manifesto, 11 marzo 2008
Più voti Veltroni più vince Berlusconi. Dati del 2006 alla mano è uno dei paradossi più clamorosi, per il senato, della legge elettorale «porcata» votata dal centrodestra. Uno studio pubblicato ieri sul Messaggero ha il merito di rovesciare tutti i luoghi comuni costruiti ad arte sul «voto utile». Soprattutto perché con un’operazione di verità ribalta l’analisi dal bipartitismo artificiale Veltroni-Berlusconi prendendo in considerazione tutte le forze principali in campo: Pd, Pdl, Sinistra arcobaleno e Udc.
Com’è noto, alla camera con questa legge elettorale basta un solo voto in più rispetto a tutti gli altri partiti per accaparrarsi 340 deputati (il 54%). E visto che a Montecitorio Berlusconi è in testa in tutti i sondaggi, Pd, Sa e Udc si spartiranno i 270 deputati restanti. Chi parla di pareggio dunque deve necessariamente concentrarsi su palazzo Madama, che anche nella prossima legislatura sarà l’ago della bilancia. Sul Messaggero di ieri Claudio Sardo traccia 4 scenari constatando che «il controllo della camera alta non dipende solo dallo scontro diretto Berlusconi e Veltroni» ma soprattutto dal risultato delle altre forze politiche. Per come è fatta la legge elettorale e per la serie storica di dati tra regioni «bianche» e «rosse» una maggioranza chiara (di destra) è infatti quasi impossibile.
Salvo in un caso: con i due partitoni che prendono tutto o con una sinistra perdente sotto l’8%. Prendiamo per semplicità la simulazione più «bipartitica» di tutte: prevede un testa a testa Pd-Pdl (39,4% contro il 42, 4%) e una sconfitta pesante sia per Bertinotti che per Casini (entrambi sotto il 6%). Ebbene, potrà sorprendere, ma proprio il risultato più netto è quello che garantisce la maggioranza assoluta del senato a Berlusconi: 164 seggi al Pdl contro i 138 del Pd e 2 ciascuno per Sa e Udc ( in Toscana e Sicilia). Questo perché sia nelle regioni «rosse» che in quelle «bianco-azzurre» proprio le terze forze Sa e Udc hanno l’effetto (riequilibrante) di togliere seggi al partitone perdente. Facendo le somme, in quasi tutte le regioni un successo della Sinistra toglie seggi a Berlusconi. Al Sud, viceversa, un risultato dell’Udc favorisce (di poco) Veltroni. Non a caso, la simulazione massima in cui la Sinistra raggiunge il 9,3% (21 senatori) è anche quella in cui Berlusconi prende meno seggi (154).
Dal punto di vista politico si possono trarre due conclusioni. La prima è che chiunque vinca in senato ci saranno comunque tre opposizioni (Sa, Udc e Pd) che non si possono sommare tra loro. Per esempio: sulle missioni estere Udc e Pd potrebbero votare con il Pdl ma la Sa no. La seconda, altrettanto importante, è che parlare di sostanziale pareggio non vuol dire altro che preparare uno scenario in cui Pd e Pdl da soli controllano 311 seggi su 315 a palazzo Madama. Un numero forse insufficiente a dare un governo stabile ma che consente di fare riforme costituzionali senza neanche passare per il referendum confermativo. Una «grande coalizione» per le riforme del tutto inedita nella storia repubblicana.
Nel 2006 Prc, Pdci e Verdi hanno avuto più voti al senato che alla camera. Segno che una parte dell’elettorato ha voluto garantire la vittoria a Prodi con un voto «utile» sentendosi invece più libero a palazzo Madama. Stavolta si vuole far credere l’esatto contrario. Ma se così avvenisse l’unico effetto concreto sarebbe di consegnare il paese a Berlusconi. Se il 30% di elettori è ancora indeciso è ora che la Sinistra arcobaleno provi a spiegare, anche con i numeri, che l’unico voto utile contro Berlusconi è il suo.
Messaggi
1. Più voti Veltroni più vince Berlusconi (simulazioni di voto al senato), 17 marzo 2008, 10:05
SETTE BUONE RAGIONI
PER VOTARE “SINISTRA CRITICA” E ASTENERSI DAL BIPOLARISMO
“La situazione è disperata, ma non seria”
Stiamo vivendo nel nostro paese una specie di congiunzione astrale: una crisi generale di sistema, una grave precipitazione politica e una fase terminale della sinistra. In ciò consiste la condizione disperata. Ma questo strano paesaggio non conosce notte ed è condannato allo sfavillio bipolare. E’ presidiato ovunque da leader strafatti, su autobus verdolini color findus e su convogli azzurrini color lines, mentre un disfatto arcobaleno si libra nel vuoto. In ciò consiste la condizione non seria.
“Gli ultimi saranno i primi” (la crisi generale di sistema)
Siamo ormai ultimi tra i vecchi soci dell’ Unione Europea, il mitico treno dell’euro forte; e siamo i primi nella recessione mondiale, la china imperiale del dollaro debole. Paghiamo la bancarotta politica e finanziaria dai due lati e la paghiamo in anticipo; a gestirne il decorso continuano ad essere esattamente gli stessi bancarottieri. Anche sul tenore di vita del ceto medio, puntuale come la luna, si profila ogni mese l’orizzonte della “terza settimana”, finora riservato al panorama esistenziale dei ceti poveri. Il capitalismo comincia a temere per sé stesso e questo timore irrigidisce la morsa sui lavoratori. L’allucinante incremento delle morti sul lavoro è solo un indice di questa devastazione.
“Piccola storia ignobile” (la precipitazione della crisi politica)
L’incertezza nel guardare al futuro si alimenta con la vergogna di guardare al passato. La “modernizzazione” italiana è iniziata nel 1992, con una finanziaria da 90.000 miliardi e la svendita delle banche dell’IRI; è cresciuta dal 1993 con il blocco dei salari e la strozzatura delle pensioni; è entrata nella new economy con la grande abbuffata delle privatizzazioni e la nuova iniziazione alla guerra. Goldman Sachs e Banca d’Italia, Prodi e Draghi, Amato e D’Alema hanno guidato insieme questo processo, entro il quale la destra ha trovato il suo straordinario brodo di coltura. Berlusconi non è il padre, ma il figlio e l’erede di questa stagione.
“Non sappia (fare) la tua sinistra quel che fa la tua destra” (la fase terminale della sinistra liberista)
Vi è un profondo senso politico nella morale evangelica, e di esso si coglie la misura soprattutto quando lo si è perso. E’ allora che prende senso il suo esatto rovescio; è il nuovo uomo-simbolo del Partito Democratico, il presidente di Federmeccanica Calearo, a enunciarne la nuova forma: “In Italia solo la sinistra è in grado di fare riforme di destra” (sic.). Questa affermazione non ha soltanto la generale presunzione del Verbo; essa oggi illumina il significato profondamente immorale del Pacchetto Treu, della legge 30, del cuneo fiscale, della riforma del welfare e di tutto ciò che irride al lavoro, inteso come primo intimo problema di ogni cittadino e come primo fondamento della Costituzione.
“Rain-boh” (l’evaporazione della “ sinistra radicale”)
Quello che oggi si chiama l’arcobaleno è il risultato di un errore radicale, e questo è l’unico aspetto di radicalità di quella parte comprimaria recitata nella mitica Unione. La cosiddetta “sinistra radicale” ha esordito pubblicamente, dopo i noti funambolismi del suo capo, con la “fabbrica del programma”: 283 pagine di radicale disastro politico oggi ripudiate riga per riga da tutti i coeredi; si è poi misurata in proprio come “cantiere delle sinistre” tra la vuotezza della finta protesta contro Bush e l’inutilità delle rivendicazioni sul welfare. Non è riuscita in alcun modo ad opporsi ai “cantieri” della guerra, né alle “fabbriche” della flessibilità: raramente evocazioni operaie così impegnative sono risultate tanto sconclusionate. Di qui l’opzione estetica per l’arcobaleno.
“Il martello e la falce” (la campagna ideologica per la cancellazione del lavoro)
Il martello e la falce tornano ancora una volta in questione come idee fisse, e precisamente come paranoie di chi ne vuole l’eliminazione. (La citazione “In God we trust” sulle banconote da un dollaro é per se stessa blasfema, ma nessuno ne chiede la cancellatura). Benché siano strumenti desueti, non è vano insegnare ai giovani che il martello ha fatto la Pietà di Michelangelo e che la falce, prima che il grano per il raccolto, ha fatto il grano per la semina. Si possono fare Pietà di plastica e cereali Monsanto, ma il senso della storia non può essere industrialmente plastificato né geneticamente modificato; e il senso della storia, oggi come ieri, è anche il sentimento della rivoluzione.
“Sinistra Critica” (un progetto per la sinistra non geneticamente modificata)
“Sinistra Critica” è nata nel 2004, in Rifondazione Comunista, come area di opposizione all’ alleanza col centrosinistra e al progetto del governo Prodi; le gravi scelte del partito sulle missioni militari e sulla politica sociale hanno poi determinato, con l’espulsione del senatore Franco Turigliatto, la formazione di un autonomo progetto politico: ecologista, comunista, femminista. “Sinistra Critica” non è un partito politico, è una proposta di organizzazione dell’opposizione anticapitalista.
Queste elezioni sono “sbarrate” dai quorum e dall’inganno del voto utile, sollecitato da Veltroni e da Berlusconi con invito incrociato. Queste elezioni inquinano la democrazia parlamentare in quanto i futuri deputati e senatori, prima che “eletti” dai cittadini, sono “nominati” dalle oligarchie di casta, ed in forza di tale appartenenza essi sono di fatto spogliati del dovere costituzionale di agire in Parlamento “senza vincolo di mandato”.
“Sinistra Critica “ è la possibilità di un voto secondo coscienza: essa non si presenta alle elezioni per raccogliere, si presenta per seminare. Benché questa difficile semina avvenga su terra bruciata, su una popolazione privata di speranza e su giovani costretti a dimenticare il futuro, i quorum di sbarramento non avranno su di essa potere alcuno.
1. Più voti Veltroni più vince Berlusconi (simulazioni di voto al senato), 17 marzo 2008, 12:50
23 buone ragioni per non votarvi:
Sinistra Critica ha votato la fiducia al Prodi bis, per il premierato,per il Protocollo truffa per la riduzione delle pensioni e per l’estensione del precariato...
Vota Sinistra criptica...
Il tuo voto andrebbe ad aggiungersi ai...
23 voti di fiducia per finanziarie antipopolari delle quali hanno beneficiato esclusivamente la grande industria(in particolare quella bellica),la chiesa e le banche; missioni militari ;per il mantenimento dei contratti precari e l’innalzamento dell’età pensionabile con conseguente aumento degli anni dei contributi (da 35 a 39);per un indulto che ha assolto i padroni rei di infortuni e morti sul lavoro.
Ghandistan
2. Più voti Veltroni più vince Berlusconi (simulazioni di voto al senato), 17 marzo 2008, 16:38
Concordo con Ghandistan !!
Comunque si voti , si rafforza la credibilità della "casta" , vendutasi in toto al grande capitale ed allo stesso completamente prona e servile !!
L’unico "voto utile" è l’astensione !!
MaxVinella
3. Più voti Veltroni più vince Berlusconi (simulazioni di voto al senato), 17 marzo 2008, 17:59
Anche io sono per l’astensione ma non è affatto vero che i due parlamentari che poi hanno creato Sinistra Critica abbiano mai votato nè per la riduzione delle pensioni nè per le missioni di guerra.
Fu proprio il senatore Turigliatto col suo non voto alla mozione D’Alema sulle missioni militari a determinare la prima crisi del governo Prodi a Marzo del 2007.
A me personalmente di Turigliatto e di Sinistra Critica non può fregare di meno ma non mi piacciono nemmeno le cazzate sparate a vanvera .....
K.
4. Più voti Veltroni più vince Berlusconi (simulazioni di voto al senato), 17 marzo 2008, 22:42
per Max
Cmq non ho mai scritto che ritengo utile astenersi,anche se ritengo incostituzionale la legge elettorale Porcellum...anche perchè pare che tale sia l’indicazione di Grillo il destrorso,razzistoide...
Certo queste elezioni sono un rebus...ritengo che per esclusione si possano cmq votare il PCL o il PdAC...
per K.
Per essere precisi furono D’Alema e Amato a fare la voce grossa su una mozione per la quale la maggioranza andò sotto perché vennero meno anche i voti di 2 senatori a vita Pininfarina e Andreotti mi sembra...Quei voti si che furono determinanti!...
Fu una libera scelta di Prodi quella di rimettere il mandato in vista del Prodi bis...dato che non si trattava di un voto di fiducia...
Quando Prodi si ripresentò in parlamento chiedendo la fiducia sulla base dei 12 punti....(al primo punto il PREMIERATO di PRODI )che chiarivano una volta per tutte le ambigue espressioni del programma elettorale dell’Unione allora Turigliatto li votò...e ha continuato a votare ,con il mal di pancia LOL, i provvedimenti del governo anche dope essere stato cacciato dal Prc...Come dire un prodiano di ferrro.
Ghandistan
5. Più voti Veltroni più vince Berlusconi (simulazioni di voto al senato), 28 marzo 2008, 12:09, di arrigo
io non voterò in toscana SA, basta! hanno candidato la palermi, la gagliardi, giordano, galante, tutti seggi sicuri per loro! però di toscani nemmeno l’ombra! non va bene così! e poi questi sarebbero i giovani!? e allora dico basta, non voglio farmi prendere in giro da questi come giordano con scorta e sirena...BASTA!!! voglio risposte dal forum su questo, in toscana siamo stufi!!!