Home > Politici, tenia dello Stato
La parola “parassita” viene dal greco e indica colui che si nutre a spese di un altro.
Il parassitismo è quella forma di associazione fra 2 organismi in cui uno vive a spese dell’altro danneggiandolo anche in modo grave e in certi casi portandolo a morte. Può chiamarsi anche “inquilinismo”, “commensalismo”, mai mutualismo, per carità, nel caso politico, ché di mutuo qui non c’è nulla e l’interesse va in un senso solo e uno solo dei partecipanti trae vantaggi.
Non si ha nemmeno il caso innocuo del "pesce pagliaccio", che sfrutta la protezione dei tentacoli dell’attinia carpendone qualche residuo di cibo, senza apparentemente offrire nulla in cambio, no, qui siamo proprio nel caso della "tenia" o verme solitario, che si annida nell’intestino dello stato e divora tutto quello che esso mangia, così la tenia si allunga con smisurati tentacoli e l’organismo muore di fame.
Una nazione affetta da teniasi può ospitare migliaia di parassiti, flaccidi e biancastri, o filiformi e tentennanti, o annidati in tutte le reti comunicative in forme metamorfiche spurie con tacchi, lifting e parrucchino. Il colore iniziale non conta perché sono mimetiche e possono assumere qualunque colore, anche di specie contrarie.
Le uova possono essere prese già in periodo scolare. Il soggetto sente un forte prurito anale e presenta dimagramento, allergia, anemia, irascibilità, insonnia notturna e convulsioni.
La malattia è contagiosa e si diffonde a interi gruppi familiari.
Estirpare la tenia non è facile anche perché può insediarsi nel cervello o nella spina dorsale.
E non serve farsi una croce sulla pancia o mettere al collo collane di aglio reazionario o stare alla larga da porci non cotti.
Occorre una rigida profilassi democratica, misure igienico-mentali rigorose, bollire ogni discorso, disinfettare ogni approccio, disinfestare il video dai Vespa e insetti vari, tagliare le unghie corte e evitare di portarle alla bocca.
Ma guarire si può!
L’organismo è nostro. Riprendiamocelo!
Messaggi
1. Politici, tenia dello Stato, 24 giugno 2007, 09:22
Negli altri paesi europei sono i politici a commissionare sondaggi, a tastare il consenso nell’opinione pubblica, visto che, coerentemente, essendo i rappresentanti popolari, dovrebbero tener massimamente conto di quella cosa che si chiama "popolo", senza di cui non avrebbero né senso né funzione
In Italia se ne fregano. Sono così saccenti, supponenti e autoreferenti e si credono così superiori da ignorare qualunque prova verità
E se non è superbia questa, sfiora il ridicolo Praticamente stanno in un mondo a parte e se ne impipano di noi cittadini. Il loro interesse inizia e finisce con se stessi, come certe bande di ragazzetti in foia adolescenziale. Sono gli eletti in quanto "si sono" eletti. Gli elettori non sono nemmeno un opzional, non esistono proprio
Berlusconi almeno cura qualche discorso istrionico, in cui mette, se non la forza della verità, almeno la passione dell’intonazione. Prodi nemmen quello e Padoa Schioppa peggio: "Ho deciso"
Punto. Basta. Di voi marmaglia chi se frega! Tassativo!
E gli altri parolai non sono da meno. Salotti e salottini dove potrebbero farsi una sega o passarsi una canna, mentre si parlano addosso
Il mondo reale scompare. Non li interessa! Risulta perciò oltremodo irritante il bagno di folla, "le descendre du roi", che almeno il re antico sanava gli scrofolosi, asciugava le piagh e regalava monete, ma questi più che prendersi di "Buffoni" non fanno che solo questo sono: buffoni calzati e vestiti
E in questo atteggiamento sbobbioso, claustrofobico, vanesio la democrazia o qualunque cosa per essa, muore d’inedia
Il 77% degli italiani ha contro questi politici sentimenti fortemente negativi: rabbia, ira, incredulità, disprezzo, noia, sfiducia, disgusto, diffidenza, distacco, antipatia, irritazione, odio. Sale dal popolo dimenticato e vilipeso una insofferenza crescente verso gli alti papaveri
Ma i reucci vivono beati nei loro autoincensamenti, si bastano a se stessi, sono il baco della tenia dell’organismo stato.
Se questi feudatari politici si disinteressano dello Stato e sono affaccendati solo a pensare a se stessi, alle loro scalate bancarie, ai loro controlli dell’informazione, ai loro privilegi, ai loro inciuci, alle loro rapine, alle loro impunità, alle loro prescrizioni, ai loro conflitti di interesse… ci pare ovvio che la risposta dei cittadini sia negativa nei confronti di questi feudatari e del loro modo di esercitare un “potere”. Non possiamo dire “un’attività di governo”, perché qui sono tutti affaccendati a intrallazzare per un potere e nessuno a governare per una nazione.
Il cittadino capisce perfettamente che ha tutti contro: la legge, l’amministrazione, l’economia, le forze dell’ordine, la Chiesa persino. Nessuno vuole veramente ascoltarlo, capirlo, aiutarlo, farlo stare meglio, farlo evolvere e progredire. Ognuno pensa al bene proprio dimenticandosi il bene di tutti.
Il cittadino sa che se la deve cavare “da solo”. Il motto è: “Se mi arrangio, spero che me la cavo”. Sono gli espedienti della sopravvivenza. La strategia dell’invidualismo.
Dice Mannheimer che il 31% di un campione di piccoli imprenditori dichiara di prevedere che, nei prossimi mesi, l’economia del Paese andrà «male». Ma sul proprio settore sono meno pessimisti, e sulla propria impresa il 96% è addirittura ottimista. Sì, va male ma «io spero che me la cavo». Irrilevanti le regole certe, inesistente il supporto pubblico. Domina il fai da te, me la caverò “nonostante la politica”, malgrado loro.
Ma il grave problema è che, mettendo insieme tanti arrangiamenti individuali, non si fa un paese serio, non si reggerà, ad esempio, alla competizione internazionale. E alla fine saremo travolti tutti. E sarà proprio questa assenza di Stato positivo a rovinarci.
viviana
1. Politici, tenia dello Stato, 24 giugno 2007, 13:33
Bello l’esempio del verme solitario.
Il problema è che non è "solitario" gode di ottima compagnia!
Parassiti?
Si è vero, hai perfettamente ragione, ma trovo che vivano in relazione simbiontica con altri poteri forti.
Uno scambio di reciproci favori per mantenere la presa sul potere.
Politica, economia, criminalità e religione si aiutano reciprocamente per mantenere il popolo nell’ottusa cecità.
I 5 filtri dell’informazione che descrive Noam Chomsky, in Italia funzionano PERFETTAMENTE!
Riescono ad aizzare il popolo bue contro altri che sono membri dello stesso quadrupede bovino:
UNA GUERRA TRA POVERI.
Poveri contro baristi poveri che non fanno scontrini.
Poveri operai incazzati contro poveri statali.
Poveri proletari incazzati contro poveri zingari.
Poveri operai sfruttati dall’industria nostrana si incazzano contro poveri operai sfruttati dall’industria cinese e ... nostrana.
Ma nessuno si incazza con le Banche, le Industrie, le multinazionali, le assicurazioni!
Quelli si che mi rubano i soldi e mi impoveriscono.
Il 95 % dei soldi RUBATI alla collettività vengono trafugati dai poteri forti e non dai poveri diavoli.
Hai ragione ci stanno succhiando sangue e CERVELLO.
Tubal
2. Politici, tenia dello Stato, 25 giugno 2007, 12:49
Cara Viviana, quando si tratta di descrivere la situazione italiana riusciamo tutti ad essere sempre molto immaginifici e a trovare metafore azzeccate !! Tutti scriviamo e facciamo analisi precise e puntuali !! Il problema è che poi non cambia niente e nessuno di noi è in grado di incidere sulla realtà dei fatti. Ormai il nuovo "ventennio" del berluskonismo è iniziato !! Magari cambiano i personaggi e gli interpreti, ma il copione resta il solito. Com’è noto fu solo un evento catastrofico come la guerra a mettere fine al regime fascista e c’è il forte rischio che oggi per uscire dalla situazione attuale occorra un nuovo fatto traumatico, augurandosi magari che non sia un evento terribile e sanguinoso come una guerra!!
MaxVinella
1. Politici, tenia dello Stato, 25 giugno 2007, 22:40
Ma, state fuori di zucca ?
Berluskoni, nonostante avesse tentato di truccare le elezioni, non è più al potere da un anno e sta cosa gli rode tanto e non fa certo niente per nasconderlo .....
Dove sta allora questo "berlusconismo" al potere ?
A meno che non si voglia dire che il "berlusconismo" ha ormai contagiato anche la parte politica avversa, che sta, sia pure in modo maldestro e sempre traballante, a sua volta al governo da una anno.
Ma anche questo concetto, pur non del tutto inesatto, mi sembra fuorviante ......
La verità è che, pur con caratteristiche del tutto particolari e provincialisticamente italiote, Berluska è il prodotto del "pensiero unico", del liberismo trionfante, della "guerra civile globale" e permanente, il che è un fenomeno appunto "globale", non solo italiano, europeo e nemmeno solo occidentale .....
Per spiegarlo bisognerebbe tornare a Pasolini che aveva previsto tutto oltre 30 anni fa e forse anche per questo fu assassinato.
Bush, Putin, Blair, i due orripilanti gemelli che comandano in Polonia, il novello presidente francese Sarkozy, gli imbalzamati dirigenti cinesi, i cialtroncelli dirigenti diessini che sparavano stronzate al telefono con Consorte e Ricucci, sono forse migliori del Berluska ?
E comunque il "fascismo" non c’entra, il fatto stesso che stiamo qui liberamente in rete a strologare è la dimostrazione lampante che non è questione di "fascismo", è appunto un’altra cosa, come diceva appunto Pasolini ..... sicuramente peggiore ed anche più duratura .... e forse difficilmente scalzabile anche con una guerra ......
Forse ci vorrebbe una rivoluzione .... che però, lo ricordo, "non è un pranzo di gala, non si fa con eleganza e cortesia", e soprattutto dovrebbe essere anch’essa "globale", come del resto diceva già quasi un paio di secoli fa un certo Karletto Marx .......che non pensava certo ad una rivolta di contadini russi o cinesi ma già allora ad una rivoluzione globale di operai acculturati ed emancipati nei paesi economicamente più avanzati .... e probabilmente è da questo errore iniziale dei "comunisti" che nasce tutto il fallimento successivo ........
E magari, per cominciare a farla questa rivoluzione, bisognerebbe, sempre con Karletto, capire che ancora oggi la contraddizione principale non è tra "onesti" e "disonesti", tra "buoni" e "cattivi", tra un Berluskoni e un Prodi o un Veltroni, ma tra sfruttati e sfruttatori.
Pur con tutte le modificazioni sociali che pure sono avvenute dai tempi di Marx ( ed anche di Pasolini) fino ai giorni nostri .....
K.
2. Politici, tenia dello Stato, 26 giugno 2007, 09:07
Il fondamento ideologico del berlusconismo è la ricerca di una costante e sistematica omologazione culturale all’interno della società italiana: Silvio B. , anche se ha perso le elezioni, ha ottenuto il consenso di alcune decine di milioni di italiani, la stragrande maggioranza dei quali non hanno il conto in Svizzera, la BMW in garage, la barca a Porto Cervo e la seconda casa a Cortina e non l’avranno mai : eppure continuano a votarlo. Il Berlusconismo è un’ideologia che è ormai interiorizzata e profondamente penetrata nella coscienza degli italiani attraverso l’imbonimento televisivo, la pubblicità e più in generale imposta con la manipolazione del pensiero operata dall’industria culturale e da tutto il sistema mediatico da essa controllato.Nella lotta contro il centro-destra di Silvio B. oggi nessuno si chiede se per caso un tale leader, esattamente lui, non rappresenti la mentalità del nostro onnipresente ceto medio meglio di chiunque altro. Nessuno si chiede chi ha creato quella società italiana modernizzata che corrisponde alla leadership di Silvio B.. Nessuno cerca di capire come mai la cosidetta sinistra è sempre meno creduta e ed amata dai suoi stessi elettori.Forse la ragione è che i partiti di centro-sinistra vengono visti come la variante sbiadita, spersonalizzata ed ipocrita di ciò che Silvio B. rappresenta del tutto coerentemente e senza pudore. Lui sì è un vero “carattere” italiano. Lui è la versione trasparente e riuscita di ciò che l’italiano medio è stato indotto a desiderare di essere. Indubbiamente se ci si riferisce ad un generico "ceto medio" si compie una banalizzazione sociologica se non proprio antropologica. Già Pasolini, trent’anni fa, osservava come fosse sempre più difficile segmentare la società in ben definite classi sociali : oggi le divisioni sono molto più trasversali ed i confini incerti. Il "berlusconismo" trae forza anche da questa confusa polarizzazione sociale, imponendo con più facilità valori fasulli e stereotipi culturali, senza incontrare resistenza da parte di preesistenti culture particolari e di classe che oggi non esistono più. Lo stesso Fascismo da questo punto di vista incontrò seri ostacoli ad imporsi come ideologia dominante : la cultura fascista non penetrò mai a fondo nella coscienza della maggior parte degli Italiani, che, anche quando la accettarono, lo fecero per lo più per convenienza o quieto vivere e non per vera convinzione. La situazione odierna è per certi aspetti più complessa e di più difficile superamento, in quanto il condizionamento politico avviene subdolamente in maniera soft e deriva da fenomeni di omologazione culturale che, molto spesso, vengono subiti in maniera inconsapevole e non sono avvertiti come tali.
MaxVinella
3. Politici, tenia dello Stato, 27 giugno 2007, 23:15
Ho appena sentito su repubblica.it il discorso in video di Veltroni.
Certo, appare meno cialtronesco di Berluskoni ma quanto ad "omologazione culturale" non scherza nemmeno lui ....
Non ha praticamente detto nulla ma questo nulla l’ha detto molto bene ... un pò di kennedysmo in salsa amatriciana, una imitazione a metà tra Clinton e Blair, e per il resto appunto il nulla o il quasi ...
E quel quasi è quasi peggio ancora del nulla, basti pensare alla tirata sul precariato quando ormai il Comune di Roma, dagli asili a tutti i servizi sociali, è diventato il festival della precarietà più bieca ....
Può darsi che proprio per questo suo nullismo indeterminato sia la persona più adatta per seppellire definitivamente Berluskoni.
Ma i contenuti, i problemi della "gente in carne ed ossa" da risolvere inevitabilmente mettendo le mani in tasca ai più ricchi, uno così quando li affronterà mai ?
E allora il problema non è solo Berluskoni, fosse invece la società capitalistica in quanto tale ?
K.
4. Politici, tenia dello Stato, 2 luglio 2007, 21:29
Invece a me sembra che il Walter abbia detto moltissimo !! E’ stato molto chiaro : il suo è un progetto neocentrista alternativo a quello del Berluska, con gli stessi obiettivi, le stesse scelte di campo e gli stessi gruppi sociali di riferimento !! L’unica differenza sarà nell’uso della vasellina per farci sentire meno male, ma una cosa è certa : anche lui farà di tutto per inserircelo in quell’orifizio anatomico normalmente adibito alla defecazione !!!
MaxVinella