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Prc CATANZARO: martedì incontro con Ferrero

Publie le venerdì 1 agosto 2008 par Open-Publishing

Prc: martedì incontro con Ferrero

Si discuterà del rientro in Giunta. Tassone: “Ecco perché del ritorno di Rifondazione Comunista”

CATANZARO. Si svolgerà martedì pomeriggio l’incontro tra il segretario nazionale del Prc, Paolo Ferrero, ed il segretario regionale della Calabria, Giuseppe Scarpelli. L’incontro è finalizzato a decidere sul rientro di Rifondazione comunista nella giunta regionale della Calabria. Ferrero martedì scorso, poco prima della riunione del comitato politico regionale, ha inviato una lettera ai vertici del partito calabrese con la quale li invitava a partecipare ad un incontro prima della decisione definitiva per il rientro nell’esecutivo regionale.

Il comitato politico regionale, dopo l’abbandono dei lavori da parte dei componenti dell’area Ferrero, ha comunque votato un documento nel quale confermava il rientro nella giunta regionale subito dopo che si sarà svolto l’incontro con Ferrero. Quale assessore è stato indicato l’attuale consigliere regionale, Damiano Guagliardi.

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CATANZARO. È dal giorno della conclusione del congresso nazionale del PRC che da vari pulpiti si pontifica sulle scelte del PRC calabrese.

Con grande senso di responsabilità abbiamo evitato fino ad oggi di intervenire per non alimentare diatribe giornalistiche che finiscono per danneggiare l’immagine di tutto il partito. Tuttavia siamo costretti ad osservare che si persevera ostinatamente in contestazioni fuori dagli organismi prive di fondamento politico che accrescono la confusione ed il disorientamento dell’opinione pubblica. Pertanto è il caso di fare un pò di chiarezza.

Lo afferma Rocco Tassone, membro della segreteria regionale del PRC e del comitato politico nazionale. “In un articolo di stampa apparso oggi - spiega Tassone - il compagno Claudio Grassi, impropriamente definito il “vice” di Paolo Ferrero, si chiede cosa sia cambiato rispetto a quando il partito calabrese ha deciso l’uscita dalla maggioranza e dalla giunta. È evidente che Grassi, evitando accuratamente di leggere i documenti politici prodotti dal partito calabrese, non si è informato né sulle ragioni dell’uscita né su quelle del reingresso.

Provo a riassumere le une e le altre. A partire dall’estate immediatamente successiva alle elezioni regionali del 2005, la maggioranza di governo regionale di cui il PRC ha organicamente fatto parte - spiega Tassone - ha vissuto una continua condizione di crisi strisciante che ha compromesso il raggiungimento degli obiettivi programmatici più importanti per le popolazioni calabresi.

Spinte contraddittorie nell’azione di governo hanno portato ad una formulazione impopolare e di arretramento della finanziaria regionale dell’aprile 2007 e dei collegati. La valutazione del PRC calabrese era profondamente negativa. Tuttavia, in stretto accordo con il partito nazionale, il partito calabrese ha indicato al nostro gruppo consiliare di votare quelle norme rimanendo in maggioranza ed in giunta, seppur dichiarando apertamente che si trattava di un voto espresso nel rispetto della “disciplina di coalizione” e rivendicando una decisiva svolta. Un voto contrario avrebbe alterato i delicati equilibri del centrosinistra nazionale che ci vedeva partecipi del governo Prodi.

Nel frattempo si è aggravato lo stato di disagio delle popolazioni che è culminato nello sciopero generale regionale del 19 giugno 2007. Le mancate risposte alla piattaforma rivendicativa dello sciopero generale regionale sui temi del sostegno allo sviluppo, dell’intervento sulla povertà e a sostegno degli strati sociali più deboli, sui temi del rapporto ambiente/energia/sviluppo hanno indotto Rifondazione Comunista ad abbandonare la maggioranza regionale di centro-sinistra e ad uscire dalla giunta”. Tassone spiega inoltre che “su questi temi il PRC calabrese ha continuato a sviluppare nell’ultimo anno una forte iniziativa politica nella società e nelle istituzioni.

Con la presentazione dell’ultimo bilancio finanziario regionale - aggiunge - e delle leggi ad esso collegate sono arrivati importanti segnali positivi. In particolare, i provvedimenti di moratoria sul rilascio delle autorizzazioni per l’installazione dei parchi eolici-industriali; la norma che predispone un finanziamento di centoventi milioni di euro a sostegno del reddito alle famiglie povere della Calabria, norma che recepisce la proposta di legge nazionale presentata dal PRC nel Parlamento della Repubblica durante la legislatura del governo Prodi; la norma che predispone opportuni ammortizzatori sociali per i lavoratori “over cinquanta” espulsi dal mercato del lavoro.

Altri segnali sono stati i provvedimenti di moralizzazione come l’istituzione della stazione unica appaltante e l’approvazione della nuova legge regionale per il sistema degli accreditamenti delle strutture sanitarie. È in fase di discussione - continua - la revisione della legge elettorale Regionale con la riduzione della soglia di sbarramento. Sono stati emanati i primi bandi del POR Calabria 2007-2013 sui fondi per il sostegno allo sviluppo. Questi provvedimenti - dice Tassone - sono stati il segnale di un’inversione di tendenza nelle politiche del centro-sinistra calabrese, da consolidare e da gestire.

Essi hanno indotto il Comitato Politico Regionale del PRC ad esprimere nel mese di maggio di quest’anno una valutazione positiva sulla Legge Finanziaria Regionale del 2008. Sono gli stessi argomenti che ci hanno indotto a decidere di rientrare in maggioranza ed in giunta. Speriamo che domani non esca qualcun altro a chiederci ancora conto del perché”. In merito alle modalità della decisione, Tassone spiega che “dall’ultimo congresso regionale ad oggi, seppur nel quadro in un intenso e proficuo rapporto col partito nazionale il PRC calabrese ha operato in tutte le occasioni nella più piena e totale autonomia, assumendo le decisioni democraticamente negli organismi preposti. Non abbiamo celebrato un congresso per ogni decisione.

Non abbiamo atteso gli ordini del segretario nazionale. Continueremo ad operare così”. Tassone aggiunge che “il 29 luglio scorso, contemporaneamente allo svolgimento dei lavori del Comitato Regionale del PRC calabrese, un gruppo di membri di questo organismo - senza aver preso parte ad esso - si è riunito a qualche centinaio di metri di distanza dall’assise ufficiale per contestarne di fronte all’opinione pubblica merito e metodo, improvvisando un conferenza stampa. Tutto questo credo sia triste e penoso”.