Home > Prc: alle europee con una lista della sinistra anticapitalista

Prc: alle europee con una lista della sinistra anticapitalista

Publie le venerdì 13 febbraio 2009 par Open-Publishing

Prc: alle europee con una lista della sinistra anticapitalista

I “vendoliani” con Sinistra democratica e Verdi. Ferrero e Pegolo rispondono a Migliore (Mps). Il valore dei simboli del movimento operaio

Botta e risposta fra Rifondazione e i “vendoliani” che hanno lasciato il partito per fondare il “Movimento per la sinistra”.

La polemica è nata in seguito alla decisione presa dalla Direzione del Prc in merito alla formazione delle liste da presentare alle prossime elezioni europee. Era ancora “calda” la notizia diffusa dall’Ufficio stampa di Rifondazione che riportava ampio stralcio del documento approvato dalla Direzione con tre astenuti, che già i “vendoliani” annunciavano la formazione di una lista con Sinistra democratica, Verdi e alcuni esponenti del Pdci. Interessante è la cronologia delle prese di posizione. Nella serata di mercoledì, il Prc rendeva noto che la Direzione aveva deciso di “dar vita ad un percorso di costruzione della lista, aperto e in relazione con i soggetti e le forze del movimento altermondialista, anticapitalista, femminista, Lgbtq, ambientalista, sindacale”. Indicava la scelta di appartenenza al Parlamento europeo al gruppo “Gue-Ngl”. Riconosceva la “non autosufficienza” del Prc e si proponeva di costruire una lista “che sia un concreto segnale di unità della sinistra di alternativa”. Passavano poche ore, una nottata, ed usciva il comunicato che annunciava la lista di Sd, Verdi e Mps. Faceva nascere questa decisione dalle scelte del Prc che venivano fortemente criticate.

E’ ovvio che la lista che vede insieme Fava e Vendola con i Verdi era già stata presa. Dura la risposta del segretario del Prc, Paolo Ferrero, alla dichiarazione rilasciata da Gennaro Migliore, uno dei leader del Mps, già capogruppo del Prc alla Camera. “ Non ci si può dedicare scientificamente alla caricatura delle posizioni altrui – affermava- e in particolare a quella avanzata dalla direzione del Prc”. “ Nessun ideologismo, da parte nostra, né tanto meno nessuna proposta di unità dei comunisti. Come si evince chiaramente” dalla decisione presa in Direzione. “Così come nessun atteggiamento di supponenza: proponiamo di partire dal simbolo di Rifondazione e dare vita a una lista il più possibile aperta perché riteniamo sia impossibile costituire alcuna sinistra in Italia, nascondendo sotto il tappeto i simboli del movimento operaio.

Appartenenza al Gue-sinistra unita e simbolo del Prc sono i due punti politici che abbiamo offerto alla discussione, non altri”. Interveniva anche Gianluigi Pegolo, membro della segreteria e responsabile dell’area Democrazia e Istituzioni con una dichiarazione in cui richiamava “ le politiche moderate della Unione europea frutto della concertazione fra PPE e PSE” per sottolineare la necessità di una lista che le combatta e che “ assuma come riferimento, nel Parlamento europeo, il gruppo della sinistra unita (GUE)”. Per quanto riguarda le dichiarazione rilasciate da Migliore su una presunta riproduzione, da parte di Rifondazione, dello “schema di unità dei comunisti con una pregiudiziale ideologica”, Pegolo sottolinea come queste siano “del tutto pretestuose”. “Non si tratta di un lista identitaria o su base prevalentemente ideologica, espressione dei soli comunisti, ma è una proposta ben più ampia e fondata su una organica piattaforma programmatica.

Inoltre, non ha nessuna pretesa di rappresentare tutta la sinistra, ma quella parte che sceglie una posizione esplicitamente critica nei confronti della politica praticata dalla UE e che, pertanto, sceglie nel parlamento europeo una collocazione coerente. Coerenza – conclude l’esponente del Prc - che, invece, appare molto debole nella annunciata lista della sinistra di cui Migliore si fa promotore, insieme a rappresentanti di altre forze politiche. E’ noto, infatti, che in caso di elezioni i suoi rappresentanti si distribuiranno in gruppi parlamentari diversi”. Prime reazioni cautamente positive sono invece venute da Oliviero Diliberto, segretario del Pdci in relazione alla decisione di Rifondazione comunista “di aprire un percorso - ha affermato - per la formazione alle elezioni europee di una lista unica, comunista e anticapitalista”. Percorso questo che – specifica Diliberto – “ dovrà avvenire senza alcuna tentazione egemonica di alcuno verso altri”.