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Prc, congresso con 5 mozioni dal 25 al 27 luglio

Publie le martedì 13 maggio 2008 par Open-Publishing

Ferrero propone alle forze di sinistra politiche e sociali un coordinamento per l’opposizione

Image Il Comitato politico nazionale del Prc ha gettato ulteriori basi per il congresso che si svolgerà dal 25 al 27 luglio a Chianciano Terme

All’ordine del giorno le delicatissime questioni dei documenti e dei regolamenti congressuali.

Le mozioni saranno cinque: quella dell’ex-ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero e di Claudio Grassi (primo firmatario Maurizio Acerbo), quella del segretario Franco Giordano e dell’ex presidente della Camera Fausto Bertinotti (primo firmatario Nichi Vendola, che nel corso del suo intervento ha dichiarato la sua disponibilità a candidarsi alla segreteria), quelle delle due minoranze storiche, l’Ernesto (Fosco Giannini) e Falce e Martello (Claudio Bellotti) e la quinta dell’ex deputato Franco Russo.

Sono praticamente stati ufficializzati i due maggiori candidati alla successione di Franco Giordano alla guida di Rifondazione comunista: da un lato il governatore della Puglia Nichi Vendola, sostenuto dal segretario uscente e dal leader storico Fausto Bertinotti, dall’altro l’ex ministro della Solidarietà sociale del governo Prodi, Paolo Ferrero, forte della vittoria ottenuta al precedente Cpn e quindi attuale leader della nuova maggioranza formatasi nel partito.

Opzioni strategicamente molto distanti, quelle dei due contendenti alla leadership, con Vendola che continua a ritenere importante l’esperienza della Sinistra arcobaleno, e quindi da sviluppare, a costo del “superamento” di Rifondazione, e Ferrero che invece propone di chiudere con quell’esperienza unitaria così concepita e di rilanciare il partito della Rifondazione comunista.

Paolo Ferrero ha ottenuto una vittoria importante: ha proposto al Cpn un ordine del giorno che impegna il partito a costruire con le altre forze della sinistra, politiche e sociali, un coordinamento finalizzato alla costruzione dell’opposizione al governo Berlusconi.

«Questa è l’urgenza maggiore - spiega - e confido nel fatto che le altre forze della sinistra rispondano positivamente al fine di contrastare le misure in materia di lavoro e di grandi opere che Berlusconi ha intenzione di mettere subito in cantiere.

La sinistra che dobbiamo costruire infatti non è l’unione dei ceti politici, ma una sinistra che cresca dal basso, nella società, nei territori a partire dall’organizzazione dell’opposizione a Berlusconi».

(12.5.08)