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Prc e Liberazione: “alea iacta est”, la scissione in cammino
Publie le lunedì 12 gennaio 2009 par Open-Publishing1 commento
Prc e Liberazione: “alea iacta est”, la scissione in cammino
di Alessandro Cardulli
I “vendoliani” potrebbero lasciare la direzione. Un seminario a fine gennaio per ufficializzare l’uscita dal partito. Caprili: “lanciamo l’appello per continuare dentro Rifondazione la battaglia per gli obiettivi della mozione due”
ROMA - Si annuncia una giornata pesante, molto pesante, quella di lunedì per Rifondazione comunista. Forse, il condizionale è d’obbligo quando si parla di politica, si porrà fine al tormentato percorso che ha preso il via subito dopo il Congresso di Chianciano che ha registrato una profonda spaccatura dentro il partito.
Si poteva supporre che regolati conti fra le diverse aree, con la messa in minoranza dell’area che fa capo a Nichi Vendola e che aveva presentato la mozione due il dibattito, pur aspro potesse svolgersi, normalmente, dentro gli organismi dirigenti eletti dal congresso. In effetti così non è stato. Il congresso non è mai finito, lo scontro fra chi vuole rafforzare il partito, come un punto fondamentale per l’unità della sinistra, tutta da costruire e chi vuole “andare oltre” il Prc, ha assunto toni sempre più forti, violenti, da “separati in casa”. Un continuo tiramolla, “ me ne vado, non me ne vado”, “ me ne vado ora o fra qualche tempo” ha per protagonisti i “vendoliani” Ma il tempo sta per scadere.
Lunedì mattina si riuniscono la composita area di maggioranza e quella che fa capo, fra gli altri, a Vendola, Giordano, Migliore per preparare la riunione della Direzione che si svolgerà alla sala Libertini nei locali di viale del Policlinico. Ufficialmente l’organismo dirigente è convocato per decidere il cambio della guardia alla direzione di Liberazione. Al posto di Sansonetti, ormai in rotta di collisione con il partito che è proprietario della testata, dovrebbe arrivare Dino Greco, un sindacalista della Cgil cui la segreteria del Prc aveva rivolto la proposta qualche giorno fa e che ha accettato. La sua nomina dovrà essere votata dalla direzione, insieme a quella di un direttore responsabile visto che Greco non è un giornalista e che non ha dimestichezza con l’organizzazione del lavoro redazionale in un quotidiano, per di più che fa capo a un partito.
La minoranza “vendoliana” si divide
I “vendoliani” hanno annunciato “ barricate”, simboliche s’intende, esprimendo l’intenzione di lasciare la direzione del partito. Praticamente un primo atto che preannuncia la scissione. Ma qui subentra il fatto nuovo: la minoranza vendoliana si divide. Un gruppo di dirigenti fra i quali membri della direzione, del Comitato politico nazionale, del collegio nazionale dei garanti, esponenti delle strutture territoriali, si sono riuniti ed hanno annunciato che non lasceranno il partito, continueranno la loro battaglia politica dentro il Prc, proprio per affermare le scelte della “mozione due” di cui si considerano ancora facenti parte. Si sono riuniti sabato, Liberazione li ha definiti, fra l’ironico e lo sprezzante, i “ sommergibili”. Ma, come ci dice l’ex vice presidente del Senato Milziade Caprili che a “Dazebao” aveva anticipato i contenuti della riunione, “non c’è niente di sommerso.
La riunione si è svolta alla luce del sole, anche se Liberazione la cui vicenda ci preoccupa molto non ha scritto neppure una riga sull’esito del nostro incontro”. Caprili conferma che è stato discusso un documento, la stesura definiva verrà resa nota lunedì dopo la riunione della direzione. “ Per continuare il cammino di Rifondazione per la sinistra significa- prosegue Caprili- che noi non rinunciamo agli obiettivi che ci eravamo posti al congresso e che riguardano una sinistra unita e plurale. Non facciamo sconti a nessuno e giudichiamo l’attuale politica della maggioranza sbagliata e impraticabile e continueremo a stare all’opposizione. Sono molti i compagni e le compagne che la pensano come noi: ci hanno anche rimproverato perché non invitati alla riunione. Ma si è trattato di un primo incontro ora andremo avanti. Noi ci sentiamo ancora espressione della mozione due.
Poi vedremo cosa accadrà”. L’ex vicepresidente del Senato ricorda che nel dibattito congressuale alle accuse della mozione che faceva capo a Paolo Ferrero rivolte ai “ vendoliani” accusati di preparare la scissione “ rispondemmo che non era vero, che la nostra battaglia era dentro il partito. Questo per noi vale ancora oggi. E poi- prosegue- cosa significa la Costituente con Sinistra democratica, un pezzo dei verdi e noi? Un processo tutto dall’alto, di ceto politico. Dopo il congresso non abbiamo costruito niente, noi che vogliamo una sinistra unita e plurale. Dal basso bisogna partire per dare nuova credibilità ai gruppi dirigenti. Un operazione centralista non porta da nessuna parte”.
Lo scenario post-direzione
Allora che accadrà, che potrà accadere lunedì? Lo scenario probabile: la direzione nomina il nuovo direttore di Liberazione, parte dell’area “vendoliana” se ne va, lascia l’organo dirigente, qualcuno,forse, direttamente anche il partito. La mozione due finisce così il suo percorso e si da appuntamento per un seminario previsto per il 24-25 gennaio a Chianciano. Come si dice, si torna sempre sul luogo del delitto. E non si tratterà di un innocuo seminario. Si riuniranno i membri del Comitato politico e gli eletti nelle amministrazioni. Decideranno di lasciare il partito a meno di improbabili ripensamenti, dei mea culpa a 360 gradi. “ Ci vorrebbe una assemblea dei delegati della mozione due che hanno preso parte al congresso-contesta Caprili – non può essere un seminario a decidere una scissione che noi contrasteremo”. Ma ci crede poco anche lui. Del resto quanto sta avvenendo nella formazione di alcune liste per le elezioni amministrative e regionali è un segnale inequivocabile.
In Sardegna tre consiglieri che facevano parte di Rifondazione presenteranno una lista, “La Sinistra per la Sardegna”, con la copertura di Sinistra democratica. Un atto di rottura, un segnale chiaro che, dicono le voci di corridoio in genere bene informate, che è stato dato un “ affidamento” a Sinistra democratica sulla partecipazione dei “vendoliani” alla Costituente che va “oltre” Rifondazione. Come dire , con una celebre frase, “alea iacta est” ( il dado è tratto),pronunciata da Giulio Cesare mentre passava il Rubicone,una cinquantina di anni prima della nascita di Cristo .Ma le truppe potrebbero essere molto smilze ed i calcoli dei “vendoliani” sbagliati. Come avvenne al congresso.
Messaggi
1. Prc e Liberazione: “alea iacta est”, la scissione in cammino , 13 gennaio 2009, 09:38, di viviana
Una corsa verso la disfatta totale. Mi sanguina il cuore a vedere un suicidio perpetrato con tanta mala ostinazione
Se volete la fine di ogni sinistra, la fine sarà
viviana