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Prc risponde a Torino 2006

Publie le venerdì 20 gennaio 2006 par Open-Publishing

Roma, 20 gennaio 2006

Al Presidente del Comitato per l’Organizzazione dei XX Giochi Olimpici
invernali Sig. Valentino Castellani

Al Direttore Generale del Comitato per l’Organizzazione dei XX Giochi
Olimpici invernali Sig. Cesare Vaciago

LORO SEDI

Carissimi,

abbiamo letto la Vostra lettera con un certo stupore.

E’ la seconda volta in pochi giorni che organizzatori delle Olimpiadi
invernali si rivolgono a Rifondazione Comunista per ottenere la
cessazione o la presa di distanza dalle manifestazioni che avvengono in
occasione del passaggio della fiaccola olimpica.

Mi sfugge il senso di questa coazione a ripetere, tanto più che ­ com’è
noto ­ è finito il tempo in cui i partiti disponevano e la società si
adeguava. Grazie a Dio la gente che manifesta è in grado di intendere e
di volere e non chiede certo il permesso a Rifondazione Comunista per
manifestare le proprie opinioni.

Mi risulta inoltre strano che non comprendiate le ragioni delle
manifestazioni. Com’è del tutto evidente, non è in discussione lo
spirito olimpico, che credo sia condiviso da tutti gli italiani. Il
fatto è che l’evento olimpico è sempre più accomunato ­ a ragione - al
mondo del business. Vuoi perché le Olimpiadi sono sponsorizzate dalla
Coca Cola; vuoi perché sono sempre più caratterizzate da grandi opere,
alcune inutili e altre decisamente dannose per l’ambiente. Se a questo
aggiungiamo che ci troviamo in un paese in cui il forte disagio sociale
registra la totale sordità del potere, il quadro è fatto. Mi pare del
tutto normale che anche il passaggio della fiaccola olimpica possa
essere l’occasione per richiamare l’attenzione sulle ragioni di un
proprio disagio sociale o per contestare il business che cresce attorno
ai Giochi.

Per queste ragioni non ha senso chiederci la presa di distanza da
manifestazioni pacifiche e nonviolente, del tutto legittime. Come diceva
un compianto Presidente, che di democrazia se ne intendeva, “libero
fischio in libero stato”.

Un caro saluto

Paolo Ferrero
Segreteria nazionale Rifondazione Comunista