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Prendiamo un treno per Roma
Passata alla Camera, sta per tornare in aula al Senato la legge detta “salvaPreviti”, che ha lo scopo
principale di proteggere l’avvocato del Presidente del Consiglio dagli effetti di alcune condanne già
subite e da altri processi in via di conclusione.
La legge riduce i tempi di prescrizione agli incensurati per i reati di corruzione, concussione, usura,
tipici della criminalità organizzata. Avrà così conseguenze doppiamente nefaste: demolirà il
principio, già da tempo incrinato, che la legge sia uguale per tutti e permetterà a migliaia di
incriminati per reati gravi di sfuggire ai loro processi. Le loro vittime non avranno giustizia e i
cittadini saranno indotti a pensare che la legge non li tutela e che a loro stessi conviene non
rispettarla.
Ci sono momenti nella vita di un paese in cui la responsabilità di ogni singolo cittadino diventa
grande. Facciamo appello a tutti i cittadini, e chiediamo a voi -poeti, giuristi, storici, naturalisti,
scienziati, scrittori, architetti, filosofi, musicisti, letterati, artisti di teatro e del cinema, medici,
avvocati, giornalisti, ecc.- di sacrificare un pomeriggio del vostro tempo, di lasciare uno spazio
nelle vostre agende affollate di impegni.
Chiediamo a voi, quando la legge tornerà in aula, anche all’improvviso, di prendere un treno per
Roma e di far sentire la vostra voce collettiva davanti al Senato.
Per non pentirsi dopo di non averlo fatto in tempo, ognuno di noi deve assumersi il compito di
difendere la salute della Repubblica.
Per aderire all’appello, vi chiediamo di mandare una mail con il vostro nome e cognome e, se
volete, professione, all’indirizzo
luca.fini@tiscali.it




