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Presentazione ufficiale per i candidati della Sinistra europea
Publie le sabato 28 gennaio 2006 par Open-PublishingDa Caruso a Luxuria, per una nuova politica
di Castalda Musacchio
"Costruire e contaminare". Cosa? La politica. Sono parole che ricorrono spesso tra i nuovi candidati della sezione italiana della Sinistra europea, «né esterni, né indipendenti» - precisano anche loro - ma «componenti essenziali» del nuovo progetto di Rifondazione. Dopo il via libera della direzione e del comitato politico, ieri, Fausto Bertinotti, li ha presentati ufficialmente alla stampa. Sorridono in bella posa a Montecitorio, da Francesco Caruso a Vladimir Luxuria, e si intuisce subito che concorreranno - come noterà lo stesso Bertinotti - a rappresentare in parlamento quel «multiculturalismo, quella pluralità di esperienze, quel simbolismo di realtà complesse» che la loro storia chiaramente esprime.
Con un filo comune che parte da Genova, da quell’esperienza forte, attraversando questi anni caratterizzati dall’esplosione del movimento pacifista, delle lotte, della "disobbedienza", in nome della non violenza e della pace. In nome di un progetto nuovo - la Sinistra Europea - che il 18 e il 19 marzo avrà un suo battesimo politico - annuncia il segretario - con un convegno programmatico che segna «un avanzamento per questa nuova soggettività» in contemporanea con la manifestazione per la pace indetta per lo stesso giorno d’apertura. Un progetto che parla un linguaggio diverso come queste candidature che ne sono espressione.
Bastano poche battute, del resto, da parte dei protagonisti, per far capire che le "teste di lista" di Rifondazione intendono portare avanti una sfida. «Mi aspetto un lavoro difficile e impegnativo» riflette Maria Luisa Boccia, voce storica del femminismo. «Mi aspetto - ribadisce - di riuscire a coniugare la politica al "femminile", portando in parlamento la voce delle donne per dare una nuova prospettiva anche "di genere" al dibattito delle aule». «Perché ho accettato di scendere in campo? - ribatte Vladimir Luxuria - Perché ritengo davvero che la diversità sia un valore e che gli unici tabù dovrebbero essere la guerra e il pregiudizio».
Francesco Caruso si agita nella stretta sala stampa di Montecitorio. Appena bloccato si smarca quasi subito. «Io? Cercherò sicuramente di passare più tempo in carcere che in parlamento. Del resto Tocqueville diceva che il grado di democrazia di un paese si misura dalle condizioni delle sue prigioni».
«E’ assolutamente necessario ripristinare la cultura della pace - commenta ancora Alì Rashid braccato dai cronisti per un commento di prima mano all’ultima vittoria palestinese - e della non violenza. Tanto più questo è necessario oggi in un mondo oppresso dalla violenza». Heidi Giuliani, Emilio Molinari, Sabina Siniscalchi, direttrice della fondazione culturale della Banca etica, Mercedes Frias, Daniele Farina, e ancora Francesco Martone, Antonello Falomi, Pietro Folena, Daniele Farina sono gli altri volti che Rifondazione si appresta a far scendere in campo.
Vi sarà anche un metalmeccanico Fiom il cui nome - precisa Bertinotti - non è stato ancora divulgato ma solo per opportunità: si sta infatti per concludere la vertenza Fiom. Tanto basta per la prossima campagna elettorale. Parte la sfida.