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Priebke, in cento manifestano sotto casa "Assassino, hai ammazzato pure i bambini"
Publie le lunedì 18 giugno 2007 par Open-Publishing3 commenti

Primo giorno di lavoro per l’ex ufficiale delle SS condannato per l’eccidio delle Fosse Ardeatine
A bordo di un motorino elude la folla che lo attendeva per protestare contro la decisione dei giudici
Veltroni: "Tutta la mia solidarietà e l’abbraccio di Roma ai familiari delle vittime"
Il presidente della provincia Enrico Gasbarra: "E’ veramente una vergogna"

ROMA - E’ il suo primo giorno di lavoro. Erich Priebke, l’ex ufficiale delle SS condannato per l’eccidio delle Fosse Ardeatine, è uscito questa mattina molto presto, eludendo così la folla che lo attendeva per protestare contro la decisione dei giudici romani. E a bordo di un motorino guidato dal suo avvocato Guido Giachini ha raggiunto via Panisperna, dove c’è lo studio legale presso cui lavorerà.
La protesta. Centinaia di persone hanno prima manifestato sotto casa di Priebke contro il provvedimento emesso in suo favore che gli consente di lasciare gli arresti domiciliari per andare a lavorare. Successivamente si sono spostati davanti allo studio legale dell’avvocato Giachini, dove appunto l’ex capitano delle SS lavorerà.
Dalla folla sono partiti cori di "Assassino", "Hai ammazzato pure i bambini", "Hai sparato in testa alla gente legata". I manifestanti hanno portato cartelloni con su scritto: "Tribunale militare vergogna"; "335 volte vergogna"; "Non dimentico le Fosse Ardeatine"; "I miei nonni sono reduci di Auschwitz io sono qui". A protestare anche una signora che porta un cartello con su scritto: "In rappresentanza del rione Monti - Priebke se questo e’ un uomo...". Alcuni passanti si sono fermati unendosi alla protesta ed esortando i ragazzi a far sentire ancora più forte la loro voce. "E’ assurdo che non ci siano tra di noi né politici né rappresentanti delle istituzioni", ha detto uno dei ragazzi.
Ad attendere Pribke e l’avvocato in via Panisperna c’era anche il fotografo Massimo Percossi. Quando ha estratto la macchina fotografica, Giachini lo ha bloccato stringendogli i polsi delle mani e impedendogli di scattare, mentre Priebke gli passava a fianco, poco lontano.
Le autorità cittadine. Presente alla manifestazione Carla di Veroli, consigliera del municipio XI e membro della giunta dell’Aned: "Chiediamo al ministro Padoa-Schioppa - ha detto - che giustifichi la spesa o che smentisca che si arrivi a un milione di euro l’anno per pagare la sorveglianza ad Erik Priebke. Vogliamo inoltre vedere i certificati medici con cui Priebke è stato rilasciato dal carcere per problemi di salute. Se può andare a lavorare può anche andare a dormire in carcere. Il presidente della Repubblica deve intervenire per bloccare questa sentenza che sporca l’immagine dell’Italia". E un consigliere del municipio XV, Angelo Pavoncello, chiede di indagare sull’avvocato Giachini, perché "sta difendendo un uomo che ha commesso i più atroci atti criminali".
Sulla vicenda interviene anche il sindaco di Roma, Walter Veltroni: "All’amarezza per il permesso concesso a Priebke - ha detto - di lasciare gli arresti domiciliari per recarsi al lavoro si aggiunge lo sconcerto per i modi, segno di un totale disprezzo di quel minimo di silenzioso rispetto con cui ciò sarebbe dovuto avvenire". Poi ha aggiunto: "D’altra parte da un individuo dal quale mai è arrivata una sola parola di pentimento per il male assoluto di cui si è macchiato era impossibile pretendere un atteggiamento diverso. Non posso che esprimere ancora una volta tutta la mia solidarietà e l’abbraccio di Roma ai familiari delle vittime e alla comunità ebraica romana"
E alle parole di Veltroni fanno eco quelle del presidente della provincia di Roma, Enrico Gasbarra: "E’ veramente una vergogna, è difficile da credere in un paese di diritto. E’ una vergogna per la storia e per l’umanità". "La motivazione e le modalità - continua Gasbarra - rinnovano il dolore dei famigliari e dell’intera città. Il suo arrivo in motorino, poi, conferma che Priebke vuole ostentare impunità, vuole provocare. Dimostra quanto l’ex capitano delle Ss sia lontano dal pentimento e tutto questo è inaccettabile".
La tesi del difensore. Dal canto suo, l’avvocato Giachini ha rilasciato ai cronisti una dichiarazione tesa a spiegare quella che ha definito essere un’incomprensione diffusa: "Priebke è stato messo ai domiciliari non perché era malato ma perché l’articolo 27 della Costituzione prevede che la pena sia umana, quindi dopo un certo periodo di carcere, in buona condotta, ci sono dei benefici. Priebke ha 90 anni e gli sono stati concessi questi benefici". E alla domanda di una cronista se l’ex ufficiale delle SS gli avesse mai confidato di essersi pentito per la strage delle Fosse Ardeatine, Giachini ha detto che "il rammarico per aver dovuto fare quello che ha fatto, Priebke lo ha sempre manifestato. Nel ’95 ha letto un cordoglio per i parenti delle vittime, lui non e’ assolutamente una persona rigida, era il pesce più piccolo che hanno messo lì e ha dovuto obbedire agli ordini".
"Qualcuno - prosegue l’avvocato - ha mai chiesto a chi ha sganciato la bomba su Hiroshima se si fosse pentito? No, perché la guerra è fatta così". E il ragionamento continua: "In un paese democratico uno stato di diritto non si può piegare al problema del singolo. Qui c’è una legge e va rispettata".
Giachini, che aveva messo in conto le proteste, ha anche ricevuto nel suo studio due ragazzi della manifestazione, nipoti di deportati nei campi di sterminio nazista. "Quale è il vostro problema?", - ha domandato l’avvocato. E i giovani: "L’unico problema è se lei si vergogna o no di quello che sta facendo". "Io difendo chiunque è perseguitato", ha aggiunto l’avvocato, e allora i ragazzi hanno replicato: "I perseguitati non stanno dalla parte di chi lei sta difendendo, ma di chi Erich Priebke ha ucciso".
(18 giugno 2007)
Messaggi
1. Priebke, in cento manifestano sotto casa "Assassino, hai ammazzato pure i bambini", 18 giugno 2007, 17:06
"Il lavoro rende liberi", questo è il motto agghiacciante che l’umanità dovrà portare dentro i propri cuori sempre.
Ora questo motto viene applicato ad un carnefice, ad uno di coloro che hanno provveduto a renderlo così tristemente noto.
Viene applicato nella sua accezione vera, non nelle distorsioni e atrocità naziste.
Se è vero, E NON NE SAREI AFFATTO CERTO, che oggi la Democrazia è forte e non deve aver paura dei mostri che la storia ha partorito è anche vero che un mostro per le strade è pur sempre un mostro.
K.
2. Priebke, in cento manifestano sotto casa "Assassino, hai ammazzato pure i bambini", 18 giugno 2007, 17:35
quando Priebke venne arrestato e condannato , stante la sua veneranda età , ci si chiese se era il caso di eseguire la sentenza o meno, se fosse sufficiente una condanna di grande rilevanza storica e morale o se in effetti egli dovesse scontare la pena : a quanto mi risulta il dibattito coinvolse anhce la comunità ebraica di Roma , la più colpita dall’infernale duo kappler-priebke e la risposta , meditata ,fu che chi si comportò in modo criminale venisse punito.
In particolare non bisogna dimenticare che Priebke ha vissuto decenni libero , in sostanza si è goduto la vita prima di essere arrestato; che a fronte delle accuse si è detto " dispiaciuto" , ma comunque ha tirato fuori le solite ennesime menzogne sull’obbligo di adempiere agli ordini e altre piacevolezze siffatte .
E’ pur vero che la pena deve , per legge, tendere a rieducare , essere cioè afflittiva e rieducativa nel contempo; ma l’età del Priebke, il suo atteggiamento sia processuale che post - processuale , che si è sostanziato in una serie di querele contro storici e giornalisti , mi spingono a ritenere che debba ancora subire la fase afflittiva della pena ; in sostanza dovrebbe stare in galera e solo a fronte di una decisa rilettura critica del suo passato da nazista avere qualche beneficio .
Per ciò che riguarda il suo difensore ricordo a tutti che la difesa è assicurata dalla Costituzione e che la differenza fra un processo hitleriano ed uno in un paese civile è la possibilità per l’imputato di essere difeso nel miglior modo possibile .
Nessuna critica pertanto al difensore che fa la più forte difesa tecnica nell’interesse del suo protetto ; certo che il rapporto amicale fra il difensore di Priebke e costui mi fa dire che ognuno si sceglie gli amici che preferisce e che comunque si è andati ben oltre il mero rapporto professionale . In sostanza se l’avvocato in questione ama la compagnia in istudio dei boia nazisti non si lamenti se poi subisce critiche ; evidentemente il Priebke è persona vicina al suo modo di pensare ed alla sua morale, e ciò ovviamente non piace a chiunque sia sano di spirito .
Buster Brown
3. Priebke, in cento manifestano sotto casa "Assassino, hai ammazzato pure i bambini", 18 giugno 2007, 22:23
Provvedimento sospeso.
Il permesso di lavoro, ottenuto dall’ex ufficiale delle SS Eric Priebke lo scorso 12 giugno, è stato sospeso con un decreto firmato dal magistrato militare di sorveglianza di turno. Alla base del provvedimento del giudice Isacco Giorgio Giustiniani, la mancata comunicazione alle autorità da parte di Priebke dei suoi spostamenti (orari e modalità) per recarsi a lavorare nello studio del suo avvocato. Il magistrato dell’ufficio militare di sorveglianza ha quindi disposto, si legge nel provvedimento, che il detenuto "Eric Priebke non possa ulteriormente allontanarsi dal proprio domicilio per recarsi allo studio dell’avvocato Giachini".