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Processo Sud Ribelle - Cosenza : Io non berro’ la cicuta !
Publie le martedì 23 novembre 2004 par Open-PublishingIo non berrò la cicuta!
by oliva vittoria : sabina vittoria@virgilio.it
In merito al processo del Sud Ribelle
da una dei processati
Occorre tenere presente per capirne i passaggi alquanto contorti, ma forse
solo in apparenza, che il processo inquisitorio parte da indizi che hanno
una trave portante il 270bis ossia il reato di associazione sovversiva, per
come è configurato il reato: andatevelo a leggere, è evidente che non
servono prove o fatti specifici perché sia addebitato questo reato, basta
che tre persone si vedano, si frequentino, siano più o meno affini
politicamente, facciano delle riunioni, distribuiscano dei volantini,
facciano una iniziativa pubblica, partecipino ad una manifestazione e scatta
il reato. Chiariamoci però, il reato scatta quando , come e nel modo in cui
decide l’inquisizione, altrimenti vedremmo qualsiasi partito legalmente
riconosciuto inquisito per associazione sovversiva.
Cosa che non è nemmeno impensabile prevedere nel progredire del degrado
politico in atto.
Poniamo , che so, che un domani in una Italia devoluta, un qualsiasi gruppo
di persone decida di rendere evidente il suo "dissenso" verso questa forma
di regime , siano verdi, di rifo , pacifici e paciocconi, magari pure
democraticocristiano, si vedranno appioppato un bel reato di associazione
sovversiva.
Quindi qual’è allora il punto reale?
Riprendendo l’esempio dei "dissidenti" alla devoluzione, possiamo dire che
chiunque non accetti lo stato di cose presenti e cioè l’ordine costituito è
passibile del reato di associazione sovversiva; . a meno che non esprima
una critica basata solo sulla correzione, sulla "bonifica" del sistema
vigente, chi invece dice: questo sistema va totalmente sovvertito, dalle sue
basi, perché le sue basi sono ingiuste e la causa di tutte le storture e i
crimini, quello esprime la sua sovversione verso lo stato di cose presenti e
lo Stato toute courte ed è quindi punibile dall’inquisizione.
A me sembra che i miei coimputati del Sud Ribelle non abbiamo una reale
consapevolezza di questo meccanismo
infatti insistono ad ottenere una GIUSTIZIA GIUSTA: non trattandosi di un
processo alla Perry Mason, ma di un processo politico, in cui la controparte
è lo Stato, non so come facciano a coltivare questa illusione!
Per di più, già ho avuto modo di dirlo, ma ribadirlo non fa male, insistere
su questo fatto che il processo al Sud Ribelle è un processo alle IDEE
soltanto non fa che creare un distinguo per chi in merito a Genova è
accusato per fatti specifici.
In effetti nel processo inquisitorio le iDEE stesse sono reato e mi pare
che il fatto che ci sia un reato di "compartecipazione psichica" sta lì a
dimostrarlo chiaramente; infatti è indubitabile che le persone si "associno"
in base ad un sentire comune pure se diversamente variegato.
Ora in merito a questa vicenda del Sud Ribelle qualcuno solo ha sempre
ribadito sulla vera matrice delle inchieste ossia sul perdurare del Codice
Rocco, infatti il 270bis, si chiama così perché esisteva un 270 del Codice
Rocco "migliorato"poi in bis, un ter (internazionale) e aspettiamoci pure un
quater, come l’inchiesta Cervantes fa prevedere: infatti perché i compagni
arrestati per questa inchiesta sono tenuti da mesi e mesi in galera "senza
che ci siano prove oltre ogni ragionevole dubbio, ma le prove è prevedibile
che arriveranno col prosieguo delle indagini"?. E’ mia convinzione che sono
tenuto al bagno penale, non perché arrivino prove, ma in attesa che si
formalizzi un 270quater più idoneo alla figura
dell"anarcoinsurrezionalista".
Il meccanismo a chi si trova sotto torchio, cioè inquisito,pare complicato,
ma in effetti è estremamente lineare. Il reato vero è il reato ideologico,
su cui poi si innestano le varie finalità, e questo vale per TUTTE le
inchieste politiche.
TUTTE infatti seguono lo stesso schema supportato da informative tipo
"si trovava vicino a..., si sono sentiti al telefono per..., sono stati
notati mentre partivano..., " aveva il numero di telefono di!!!! ; a casa
mia ne arrivata persino una "siamo passati la tale sera di luglio sotto casa
di tizio e non c’era la macchina, sotto casa di caio e non c’era la
macchina, sotto casa di sempronio e non c’era la macchina.." normalmente
uno sarebbe portato a pensare che quella sera di luglio (o agosto) non
ricordo bene, tizio, caio e sempronio forse si erano andati a fare una
pizza! ma essendoci il 270bis è facile opinare che siano usciti per ben
altro.
Infatti quello che deve essere chiaro è che per questo tipo di inchiesta non
servono le prove: le prove ,così dette, sono assemblate dall’inquisitore,
quando non sono costruite dall’inquisitore stesso.
Un esempio di assemblaggio:
15-17 Marzo 2001vertice di Napoli
20-22 Luglio 2001 G8 di Genova
per supportare la teoria della "cupola" del Sud Ribelle
si tira fuori cilindro un
Comunicato Adecco del 20-10-02 ore 20.46:
"in cui Oliva Vittoria incita i lettori a promuovere un referendum per
ottenere lo spostamento delle agenzie interinali in luoghi periferici della
città "così chi le frequenta sa pure quello che gli spetta" ed a "che siano
controllati adeccati e adeccatori" con chiaro riferimento alle agenzie
interinali denominate "Adecco";
cioè si tira fuori un "comunicato" ,una meil in effetti,di un anno dopo per
dimostrare le intenzioni perverse del Sud Ribelle in merito a al vertice di
Firenze; tralascio il fatto
che l’inquisitore ha completamente falsato il messaggio, ma cosa ci si deve
aspettare da un inquisitore?!?
Questi sono i meccanismi propri di qualsiasi processo politico, che
magari il Codice Rocco e le legislazioni speciali hanno reso aderenti ai
tempi, ma uno non può scordarsi che le legislazioni sono le strutture
portanti della società nelle sue diverse forme, e in finale tra
un processo politico dei nostri tempi o un processo dell’antichità, vediamo
sempre lo stesso schema.
Per non parlare sempre del povero Cristo basta pensare al processo di
Socrate.
Prendo l’esempio di uno non sovversivo per nulla, esercitò diverse volte la
carica di pubblico magistrato, cittadino modello, oplita nelle guerre del
Peloponneso;
talmente ligio alla polis da giungere a bersi la cicuta
per il rispetto della legge!
Eppure è interessante vedere come il meccanismo inquisitorio sia immutabile
nei tempi:
In pieno regime democratico, dopo la dittatura dei trenta Tiranni, fu
accusato di empietà e di illegalità.
L’atto di accusa fu redatto da Meleto, ma il vero istigatore era l’esponente
democratico Anito, più volte criticato da Socrate per la sua attività
mercantile (che vi credevate che Berlusconi non avesse dei
precursori?;-))))))).
Tutti più o meno sanno che le accuse consistevano nell’introduzione di
divinità nuove rispetto al culto ufficiale e di corruzione dei giovani.
Quali prove furono portate?
il fatto che egli parlasse spesso di "un demone" che lo consigliava nelle
sue elucubrazioni filosofiche, chiaramente una figura poetica che
simboleggiava la coscienza morale, e il fatto che aveva giovani seguaci, ma
le cose sono facilmente falsificabili in un processo politico. Di fatto fu
processato perché le sue idee in realtà minavano l’ordinamento civile e
politico della polis, tanto più che si ostinava a fare propaganda sovversiva
presso i giovani!
In effetti Socrate sosteneva che il potere non aspettasse né ai nobili né ai
ricchi, né agli eletti da popolo, ma solo a chi lo meritava per virtù e
sapienza: ai filosofi.
Era talmente convinto del suo legalismo che si rifiutò di commettere una
illegalità fuggendo e si bevve la cicuta per dimostrare che l’ndividuo in
ogni caso deve sottostare ad un giudizio collettivo.
Non è che ho citato Socrate a caso, ma proprio per dimostrare come la scelta
nella fiducia di avere un processo Giusto o di sperare in una Giustizia
Giusta in un processo politico sia illusorio: o riconosci l’autorità dello
Stato come Socrate quindi ti bevi una cicuta metaforica, cioè arrivi alla
abiura e invece di dirti sovversivo ti dici dissidente; oppure
dignitosamente accetti il processo rivendicando con fierezza la tua
identità.
Certo se poi uno è stato sempre dissenziente continua da esserlo! del resto
non avrà difficoltà a provare il suo dissenso, immagino, essendo stato un
dissenziente a vita!!!!!.
Io non berrò la cicuta!
Vittoria
NOTA BENE
per l’inquisitore di turno:
quando ho detto non berrò la cicuta, e che Socrate la bevve non fuggendo
invece, pure questa è una cosa tipo il "demone" di cui parlava Socrate, non
è che voglio fuggire dal processo o che sto istigando altri a fuggire!!!!!!
Poi interpretatela come volete! basta che le cose mie non siano attribuite a
tutto il Sud Ribelle, le cose che dico io le dico solo io!!!!




