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Proclamato lo stato d’emergenza. Il Governo teme l’immigrazione clandestina
Publie le sabato 26 luglio 2008 par Open-Publishing1 commento
Proclamato lo stato d’emergenza. Il Governo teme l’immigrazione clandestina
di Giovanni Mazzamati
Stretta securitaria del Governo. Il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale per fronteggiare “un eccezionale afflusso di cittadini extracomunitari”, come specificato dal comunicato stampa di Palazzo Chigi. L’obiettivo del provvedimento, proposto dal Ministro dell’Interno Maroni, è quello di potenziare le attività di contrasto e di gestione del fenomeno dell’immigrazione clandestina.
A spiegare la norma è stato il capo dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero degli Interni Mario Morcone, che ha precisato come “la misura consentirà, attraverso l’utilizzo di ordinanze della protezione civile, l’adozione di procedure accelerate per la gestione dei nuovi centri di accoglienza”. Nessun intervento delle forze armate, quindi, come ribadito anche dal Ministro della Difesa La Russa. “Si tratta di una esigenza della protezione civile, che tocca essenzialmente aspetti organizzativi e burocratici. Non ci saranno i carri armati nelle strade e non si potrà sparare a vista”. I tre mila uomini messi a disposizione da La Russa, però, destano preoccupazione, anche se si continua ad affermare che lo stato d’emergenza servirà a garantire maggiore flessibilità nei trasferimenti dai Cpt.
Sono 3.690.000 gli immigrati regolari nel nostro Paese, circa il 6,2% della popolazione italiana. Negli ultimi venti anni hanno regolarizzato la loro situazione quasi un milione e cinquecento mila stranieri, un dato nettamente maggiore rispetto al resto d’Europa. La Spagna si attesta a quota un milione, la Francia a 266.100 e l’Inghilterra si ferma a sole 17.511 regolarizzazioni: questi dati testimoniano il perché l’Italia sia considerato un Paese di “prima scelta” tra le destinazioni degli immigrati. Il decreto flussi del 2007 ha fissato a 170 mila il numero dei lavoratori regolarizzabili, ma le domande pervenute sono state 664 mila. Sono tanti, quindi, gli stranieri nel nostro Paese e nei loro confronti l’atteggiamento è essenzialmente di sospetto: il 31% degli italiani sostiene che l’immigrazione sia un fenomeno inevitabile, ma ben il 39% la teme e crede che sia un fenomeno da fermare.
Le reazioni del mondo politico non si sono fatte attendere. Alle lodi della maggioranza, soprattutto della Lega, ha risposto l’opposizione. Il Pd ha chiesto immediatamente chiarimenti attraverso il Ministro ombra Minniti. “Apprendiamo dalle agenzie di stampa che il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale per contrastare l’immigrazione clandestina; è assolutamente necessario che si spieghino immediatamente al Paese e al Parlamento le ragioni, le modalità e la finalità di tale iniziativa”.
Gli attacchi più marcati arrivano dalla sinistra. Dal congresso di Rifondazione Comunista Nichi Vendola, Presidente della Regione Puglia, si scaglia contro la scelta di Maroni, definendola “un pezzo di fascismo”, e ribadisce la sua volontà di proporre alla Conferenza dei Presidenti di Regione l’impugnazione del provvedimento. “’’Passo dopo passo stiamo finendo fuori dal recinto della democrazia. Ci sono troppe scelte inquietanti prese dal Governo in questi giorni: la vicenda delle impronte digitali ai bambini rom, l’istituzione del reato di immigrazione clandestina, la militarizzazione di pezzi di territorio e oggi siamo alla proclamazione dello stato d’emergenza per combattere il fenomeno dell’immigrazione”. Concorde con il compagno di partito Paolo Ferrero, ex Ministro della Solidarietà Sociale, che definisce la proclamazione dello stato di emergenza “fumo negli occhi degli italiani per distoglierli dagli effetti dei provvedimenti dell’Esecutivo che impoveriscono il Paese e le fasce deboli”. Significative le prese di pozione dell’Arci, che parla del provvedimento come di un atto che causerà “aumento del disagio sociale e dello sfruttamento dei lavoratori migranti, costretti a subire il ricatto del lavoro nero, favorendo una situazione di illegalità diffusa”.
Questo provvedimento farà discutere a lungo ed intanto il Presidente della Camera Fini ha chiesto al Governo di riferire con urgenza in aula: molto probabilmente l’Esecutivo lo farà martedì.
dazebao
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1. Proclamato lo stato d’emergenza. Il Governo teme l’immigrazione clandestina, 26 luglio 2008, 09:53
Io non nego che l’Italia abbia bisogno di una "politica dell’immigrazione" e non nego che finora questa sia mancata ma questa è semplicemente pazzesca, demenziale, razzista e fascista. Non trovo altre parole per la politica "dell’emergenza" che in Italia risolverebbe tutto grazie a controlli minori ed appalti ad "amici", un’emergenza che non esiste ma è stata costruita mediaticamente per mere ragioni elettorali e che "parla" alla parte più retriva ed xenofoba della popolazione. Dicevo una politica demenziale e lo dimostro. ES N° 1)Si abbattono quelle povere baracche in campi rom e si dice che lo si fa per ragioni umanitarie perchè sono sporche e prive di servizi igienici.D’accordo, ma allora vuoi sostituirle con case decenti, con edilizia popolare? Non sia mai, non si deve spendere un euro per i rom. Ed allora perchè hai tolto loro il poco che avevano?ES.N°2)La Costituzione dice che tutte le religioni sono uguali e lo stato deve garantire(sottolineo garantire) la loro libera espressione.Allora perchè a Milano la gente deve pregare in strada?Perchè non si devono costruire le moschee?E’ un dovere dell’amministratore pubblico costruirle e, tra tutti reati commessi, la mancata applicazione della Costituzione (su cui deputati e sindaci giurano)potrebbe persino integrare il reato di alto tradimento!Es n° 3)Per tutti reati commessi è prevista un’aggravante se questi vengono commessi da un immigrato clandestino. Siamo sicuri che è costituzionale questa aggravante visto che la Costituzione prevede l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge? Siamo sicuri che sia legittima visto che abbiamo firmato la dichiarazione dei diritti dell’uomo?Gli esempi sarebbero molti ed a me sembra che invece di una politica xenofoba e pasticciona servirebbero degli interventi organici da concordare con i rappresentantio delle associazioni degli immigrati piuttosto che proclami di neanche tanto vago sentore fascista! Michele