Home > Prodi e l’Italia schiavizzata

Prodi e l’Italia schiavizzata

Publie le giovedì 8 giugno 2006 par Open-Publishing

L’ufficio stampa del premier: Prodi non ha detto che Berlusconi ha schiavizzato l’Italia. Ma il direttore di Die Zeit conferma tutto

Palazzo Chigi smentisce l’intervista

ROMA - Il Cavaliere "ha schiavizzato" l’Italia, Rifondazione e Pdci sono innocui, perché tanto fanno solo "folklore". Diventa un caso politico la prima intervista di Romano da presidente del Consiglio a una grande testata europea. In particolare due passaggi della conversazione con Die Zeit, anticipati nella serata di ieri dalle agenzie, costringono palazzo Chigi a una precisazione. A proposito di Silvio Berlusconi, nella versione diffusa dal settimanale Prodi dichiara che "con il suo stile di governare ha schiavizzato l’Italia". Una frase giudicata "una vera e propria mascalzonata" dai forzisti Elio Vito e Sandro Bondi, "indegna di chi ricopre la responsabilità di capo del governo senza tuttavia avere la maggioranza del Paese".

Ma è il passaggio sugli alleati quello che potenzialmente potrebbe scatenare una nuova polemica dentro il centrosinistra. Respingendo le critiche di chi ritiene instabile il suo governo e troppo frammentata la sua maggioranza, l’ex presidente della Commissione europea si addentra infatti in un paragone con la Germania e giudica in maniera poco rispettosa gli alleati: "I tedeschi, scusatemi la franchezza, hanno impiegato molto più tempo di noi per definire il loro accordo di governo. Il tutto si è protratto per due mesi. Io invece in un solo mese ho formato il governo e ho ottenuto due voti di fiducia. Noi abbiamo solo più folklore: Rifondazione comunista, i Comunisti italiani. Ma paragonati con Lafontaine sono degli ingenui". Frasi che vengono smentite dall’ufficio stampa di Prodi. Così Berlusconi "ha trasformato e non schiavizzato l’Italia". E il giudizio sulle estreme si sfuma: "Anche da noi ci sono componenti radicali come Rifondazione e i Comunisti italiani, ma se paragonate al vostro Lafontaine sono moderate".

La versione riveduta e corretta di palazzo Chigi viene però contestata dal settimanale: in serata il direttore di Die Zeit, Giovanni Di Lorenzo, conferma punto per punto la sua "trascrizione" del colloquio che apparirà oggi in edicola.
(f. b.)

http://www.repubblica.it/2006/06/se...