Home > Programma della sinistra arcobaleno per il voto all’estero

Programma della sinistra arcobaleno per il voto all’estero

Publie le lunedì 3 marzo 2008 par Open-Publishing

PROGRAMMA DE “LA SINISTRA L’ARCOBALENO” PER LE ELEZIONI POLITICHE IN EUROPA 2008

“La Sinistra L’Arcobaleno” è formata dall’alleanza dei quattro partiti di sinistra ed ambientalisti – Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista, Sinistra Democratica e Verdi – e da altre organizzazioni e movimenti politici e sociali progressisti ed ecologisti. Insieme proponiamo il seguente programma di lavoro a favore dei concittadini italiani in Europa, su temi concreti della massima importanza che spesso si traducono in problemi annosi e molto sentiti, che ancora non hanno trovato risposte efficaci, neanche dopo l’elezione nel 2006 per la prima volta di parlamentari all’estero. “La Sinistra L’Arcobaleno” vuole rappresentare e difendere i diritti degli Italiani in Europa all’insegna dell’onestà, dell’impegno e dell’efficacia, riguardo a:

1. La democrazia e la rappresentanza degli Italiani in Europa. Vogliamo la riforma e il rilancio dei COMITES e del CGIE per ridisegnare i rapporti tra i concittadini all’estero e lo Stato italiano all’insegna della partecipazione attiva, dell’attenzione, del rispetto e della dignità. I COMITES e il CGIE spesso sono oggi dei centri di gestione discrezionale di risorse statali o delle piattaforme di promozione politica e personale di certi suoi membri: invece, vanno stabilite nuove regole chiare e precise di controllo, di trasparenza e di informazione pubblica riguardo al loro operato politico,
economico e amministrativo. I COMITES devono diventare autentici organismi di rappresentazione e partecipazione aperta e democratica al servizio dei cittadini, come dei “consigli comunali” degli Italiani all’estero, e quindi con poteri reali per la difesa dei loro interessi; deve inoltre essere
incentivata la costituzione di COMITES dove oggi non siano presenti e vi siano comunità italiane.
A sua volta, proponiamo di rivedere compiti, funzioni e composizione del CGIE tenendo conto dell’introduzione del voto all’estero.

2. La presenza dello Stato e l’offerta di servizi della rete consolare in Europa, per la necessità di un nuovo protagonismo e del potenziamento dei Consolati nella prestazione di servizi pubblici.
Lottiamo con forza ed intransigenza contro la riduzione e l’accorpamento delle sedi consolari: una rete consolare all’altezza di un paese come l’Italia deve essere in grado di rispondere ai bisogni dei propri cittadini residenti all’estero, così come a quelli di chi nel nostro paese vuol venire a vivere e/o lavorare. Noi vogliamo, quindi, ottenere l’aumento delle sedi consolari, del personale e delle risorse materiali, anche con un nuovo e trasparente ruolo degli agenti consolari e attraverso adeguati sistemi informatici e telematici, per eliminare i gravi disagi che con troppa frequenza soffriamo come cittadini italiani all’estero quando entriamo in contatto con un Consolato. La stessa introduzione del voto all’estero, affinché si riducano al minimo i problemi, richiede una rete consolare più forte, non più debole.

3. La lingua e la cultura italiane in Europa, con la promozione dei corsi e delle scuole italiane in Europa, sviluppando specialmente il ruolo e il protagonismo delle istituzioni pubbliche contro ogni forma di privatizzazione del sapere e della cultura, così come dei fondi ministeriali a tal fine
destinati. Abbiamo già elaborato delle linee guida per la riforma della “Legge 153” che prevedono, tra le altre cose, la competenza del Ministero della Pubblica Istruzione e non più solo del Ministero degli Esteri; e proponiamo, anche all’interno del quadro normativo attuale, di aumentare i fondi per remunerare i docenti assunti in loco secondo parametri simili a quelli delle scuole locali, procedendo per tempo allo stanziamento degli stessi e con procedure di accreditamento secondo standard chiari di funzionalità e trasparenza. Consideriamo inoltre necessario migliorare la cooperazione tra le istituzioni dello Stato italiano all’estero e gli enti educativi italiani e dei paesi di residenza delle comunità italiane, con la “sburocratizzazione” degli Istituti Italiani di Cultura, potenziando la presenza di lettori di lingua italiana nelle Università e promuovendo l’insegnamento della nostra lingua.

4. Il trattamento pensionistico e fiscale per gli Italiani all’estero: vogliamo che lo Stato italiano agisca seriamente per la difesa dei diritti del lavoro e dei suoi frutti per gli Italiani emigrati, potenziando i poli INPS e migliorando le convenzioni con i paesi di residenza per eliminare ritardi,
disguidi e ingiustizie. Per questo è necessario istituire dei servizi locali efficienti di consulenza fiscale per far fronte alle richieste di assistenza dei migranti all’estero riguardo alle operazioni relative alla legislazione fiscale e previdenziale italiane. Proponiamo poi la detassazione delle pensioni italiane e degli arretrati precorsi di qualsiasi tempo e l’equiparazione fiscale ai pensionati italiani per i pensionati che rientrano dall’estero; vanno inoltre stabiliti dei correttivi alla non
trasferibilità della pensione sociale e del sussidio d’accompagnamento per le famiglie e gli anziani residenti all’estero.

5. Il ruolo dell’associazionismo e dei Patronati, per il massimo appoggio concreto, istituzionale ed economico, alla crescita e valorizzazione dell’associazionismo italiano all’estero, e rinnovare il ruolo dei Patronati e delle altre strutture di assistenza e difesa dei diritti degli Italiani all’estero. Le Associazioni devono poter dare impulso all’identità italiana e all’integrazione nei paesi di accoglienza, attraverso la cultura e l’informazione aperta e accessibile a tutti: in questo senso, le istituzioni pubbliche in Italia e all’estero (Regioni, Consolati, COMITES) devono sostenere in maniera trasparente e meritocratica il lavoro delle Associazioni, per favorire lo sviluppo di un tessuto sociale vivo e attivo per le comunità italiane.

6. L’informazione per i cittadini italiani all’estero e la RAI: nelle elezioni politiche del 2006 è mancata quasi del tutto, da parte della RAI come servizio pubblico, un’informazione chiara e specifica per le modalità del voto all’estero, e successivamente non è stata fornita alcuna informazione su cosa abbiano fatto o meno i nostri eletti all’estero, che non parta da loro stessi.
Proponiamo allora di potenziare il servizio pubblico radiotelevisivo per i cittadini italiani all’estero, attraverso l’eliminazione dell’oscuramento dei programmi della RAI in tutti i paesi d’Europa, la creazione di un “telegiornale per gli italiani all’estero” del tipo di quelli regionali di RAI 3, e di trasmettere programmi specifici fatti da e per i cittadini italiani all’estero, per migliorare la conoscenza mutua, la comunicazione e l’informazione di ritorno.

7. Le modalità di esercizio del voto all’estero: riaffermiamo il principio del diritto di voto attivo e passivo per gli Italiani all’estero per l’elezione dei nostri rappresentanti, ma vanno migliorate le modalità di esercizio del voto, per far sì che sia veramente democratico, universale, libero e segreto. Per questo proponiamo l’abilitazione di seggi presso i Consolati e le altre sedi di rappresentazione istituzionale, anche con “seggi volanti” quando sia necessario, con l’obiettivo che ciascun connazionale possa, in ogni condizione, esprimere il suo voto nella maniera più personale e comoda. Va inoltre tenuta in conto la situazione di quei cittadini italiani che risiedano all’estero per brevi periodi per motivi di studio o di lavoro ma che non possono esercitare il loro diritto di voto, per non potersi iscrivere all’AIRE e non poter rientrare in Italia.

I candidati della lista “La Sinistra L’Arcobaleno” sottoscrivono questo programma come impegno solenne con le elettrici e gli elettori italiani in Europa.

.

da
Nuova Masada

http://www.masadaweb.org