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Propaganda nucleare e sicurezza nei cantieri

Publie le lunedì 9 giugno 2008 par Open-Publishing

di Marco Bazzoni *

Caro direttore, oggi navigando su internet, mi è capitato di imbattermi in un articolo sul sito del "Foglio", dal titolo "Sembra un paradosso, ma il nucleare è più sicuro dei cantieri italiani", scritto da Carlo Stagnaro…

Per me è una cosa inconcepibile, che si arrivi a fare (anche solo a pensare) un paragone del genere. L’articolo si conclude dicendo (i dati Inail sugli infortuni sul lavoro nel 2007 sono provvisori): «In tutto, in media, in sessant’anni di storia nucleare, in tutto il mondo, il numero di vittime è stato pari a 0,23 all’anno, al netto di Chernobyl.

Per dare un termine di paragone, in Italia nel 2007 gli infortuni sul lavoro sono stati 913.500, con 1.260 vittime». Si vorrebbe far passare l’idea che il nucleare è più sicuro dei nostri cantieri, quindi se più è sicuro è un’energia che dovremo utilizzare. Vorrei ricordare, in molti sembrano averlo dimenticato, che con il referendum abrogativo dell’8 novembre 1987 gli italiani risposero in massa Sì (circa 80%) per l’abbandono del ricorso all’energia nucleare.

Ecco perché, ancora oggi, occorre rispondere con fermezza a chi solo pensa di ricorrere nuovamente a questa forma di energia: no al nucleare, sì a più sicurezza nei luoghi di lavoro.

* rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

su Liberazione del 08/06/2008