Home > Proviamo a vedere l’effetto che fa
Civati propone, sul suo blog, un’ottima discussione. Tra Quirinale e Aventino, quale opposizione? Temo di non essere abbastanza lucido, in queste ore, per poter argomentare su strategie di breve o lungo termine. "Un’opposizione ferma e risoluta", i più reclamano commentando il post di Pippo. Già, ma da quanti anni è che la auspichiamo? Da quanti anni è che viviamo in uno stato di criticità costituzionale permanente? E nonostante ogni volta giudicassimo che si fosse passato il segno, il tempo di una manifestazione di piazza, di un paio di lanci di agenzia internazionali, di baci e abbracci su quanto siamo stati bravi e belli, e tutto è tornato, sempre, come prima. Perché? Non mi va di puntare per l’ennesima volta il dito contro i dirigenti di questo o di quel partito di opposizione. Il problema sta a monte. Ovvero, in regime democratico, nel popolo. Il problema è che possiamo inventarcele tutte, ma i più dei cittadini italiani mica avvertono il pericolo che hanno dinanzi. Anche in questi giorni avranno sì avvertito che qualcosa è successo. Ma come se fosse successo ad altri. Ai partiti. Ai signori della casta. L’ennesima scaramuccia tra privilegiati. Il solito allarme democratico che poi puntualmente rientra ad elezioni avvenute. Dovremmo sforzarci di ridestare i nostri connazionali da tanto torpore. Metterli con le spalle al muro, davanti ad uno specchio. Ed allora chissà che non si chiederanno: "quand’é successo che da cittadino mi sono fatto suddito spettatore?".
In molti, a caldo, alla firma del decreto "il-pdl-ha-diritto-di-far-carta-straccia-del-Diritto", hanno accennato all’ipotesi di un Aventino. Ovvero al ritirarsi delle opposizioni dalla competizione elettorale. Operazione impraticabile, è vero, se non altro perché richiederebbe l’adesione di tutte le forze di opposizione, che già si sono esplicitamente dette contrarie. E sterile, che nella (nostra) Storia mai ha portato a nulla di buono.Tuttavia oggi non siamo nel 1924, ma nel 2010: c’è tutta un’opinione pubblica mondiale, là fuori, che aspetta solo una nuova causa da abbracciare.
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