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Qualche dubbio

Publie le martedì 23 gennaio 2007 par Open-Publishing
2 commenti

Se è vero che nel ‘900 :
1) La Socialdemocrazia ha garantito il pluralismo ma non è riuscita ad affrancarsi dal Capitalismo.
2) Il Comunismo ha superato il Capitalismo ma non è riuscito a garantire la Democrazia.
Per chi è anticapitalista e democratico il rovello sul che fare non è da poco.
Sono coniugabili oggi nel XXI secolo Comunismo e Democrazia ?
Pensare oggi di superare il Capitalismo è ancora una strada proponibile e percorribile ?
Qual’è la via originale che dobbiamo intraprendere ?
Per superare oggi il Capitalismo dovremo usare la violenza o nel DNA dei comunisti contemporanei non è più previsto l’uso della forza per la conquista del potere ?
Siamo disposti, una volta conquistato il potere a cederlo democraticamente ?
Nel 1991 aderii convintamente al PDS ma oggi non ho alcuna intenzione di aderire al PD, anzi le mie riflessioni mi portano a guardare con grande favore alla proposta di Sinistra Europea e chiedo al compagno Mussi quali siano ormai le distanze "incolmabili" fra le proposte della Sinistra DS e quelle di Sinistra Europea ?
Mi potete dare una mano a concretizzare le mie riflessioni ?
Grazie
Ramon

Messaggi

  • Ciao siamo sulla stessa barca.
    E’ da ottobre 2006 che sto provando a ri-diventare comunista.
    Certo, per me abbracciare il Comunismo agli inizi degli anni ’70 fu più facile, accadde naturalmente, logica conseguenza del voler cambiare, in meglio, l’Italia ed il mondo.
    Poi feci la “scelta moderata” Pci – Pds – Ds.
    La scelta di non essere più comunista maturò già militando nel Pci e si consolidò definitivamente nel 1989, credendo che la scomparsa dell’URSS potesse dare la stura a tutti quei democratici progressisti che a vario livello si battevano nel mondo “contro le ingiustizie”.
    Non c’è dubbio che fu un pensiero sbagliato.
    Il Capitalismo, una volta sconfitto l’odiato nemico, non è diventato più buono, non si è umanizzato, non ha impegnato le proprie energie, invece che contro il Comunismo “per il bene ed il progresso dell’Umanità”, anzi se possibile è divenuto ancora più aggressivo e senza scrupoli.
    Insufficienti e vane si sono rivelate le teorie e le pratiche tese ad attenuare gli aspetti peggiori del pensiero unico liberista. Oggi siamo globalizzati, nel senso che il capitalismo è pressoché in cielo in terra e in ogni interstizio e gli effetti sono evidenti, dalle centinaia di milioni di persone alla fame e alla sete, alle guerre preventive ed infinite, al disastro ecologico incombente.
    Mi sono chiesto, come resistere ? Come contrapporsi ?
    Facile, ritornando ad essere comunisti.
    Facile in teoria, anche troppo, ma in pratica ?
    Nel ‘900 il Comunismo finché è stato un sogno, un’utopia, una lotta di liberazione ed emancipazione ha significato speranze di pace, di libertà, di benessere, di uguaglianza e di progresso. Quando poi si è realizzato, tanto ha sbagliato che si è fatto fottere dal Capitalismo.
    E allora ?
    Allora io sono in cammino, ho accantonato la visione “migliorista” e socialdemocratica della Sinistra e mi sto ri-orientando verso la visione comunista.
    Ma cosa significa essere comunisti nel XXI secolo ?
    Compagni ho bisogno di capire, ogni aiuto è gradito.
    r.

  • Per chi non ce la fa proprio a non stare da solo, eppure siamo milioni...e ha bisogno, necessità di mettersi sotto l’ombrello di una sigla, addirittura Europea, consiglio di incamminarsi sulla strada della fede, della speranza e della carità, che non ammettono troppi dubbi, se non quelli a cui non si potrà mai rispondere e si può sempre rispondere, con la fede appunto.

    Vi consiglio di non manifestare troppo le vostre perplessità, potreste diventare "scocciatori".
    Non sto scherzando, complimenti per la vostra passione ostinata.
    Doriana