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Qualità della vita in città:la classifica ideologica di Confindustria.
Publie le martedì 30 dicembre 2008 par Open-PublishingAnche quest’anno, puntuale come il disco di Mina e l’infuenza ,è uscito il tormentone confindustriale della classifica della qualità della vita nelle città.
Classifica , sia chiaro , tutto fuorchè oggettiva ,ma ideologicissima poichè stilata dal quotidiano degli industriali con criteri confindustriali.
I criteri prevalenti sono quelli della materialità (depositi bancari,pil x abitante,consumi per abitante,ecc.),ed anche fuori dal settore ricchezza/impresa dominano i numeri senza una seria ponderazione.
Ad esempio,il comparto servizi/ambiente/salute , nella classifica ha la metà del peso numerico dei comparti tenore di vita/affari e lavoro (figuriamoci...) e in realtà non vi si trova NIENTE concernente la salute se non l’indicatore degli incidenti x 100mila abitanti.
Il tempo libero va a numero di spettacoli e concerti per 100mila abitanti come se la qualità intrinseca di questi fosse indifferente;ovvero, una noiosa commedia dialettale è conteggiata come una rappresentazione moderna o un’opera lirica come un concerto di
cover reggae.
Ai primi 5 posti tutte cittadine dell’arco alpino,belle senz’altro.
Ma mancano cosucce quali ;il tasso di suicidi,di alcolismo,il consumo di psicofarmaci,l’organizzazione di gruppi neonazisti,ecc.tutte cose non poco presenti da quelle parti e che danno un’idea di qualità della vita un pò diversa da quella confindustriale,basata sulla pelliccia ,l’aziendina,il conto in banca e "buongiorno" e "buonasera" e le villette col Suv parcheggiato.
La rappresentazione confindustriale della realtà e della qualità della vita è pura e totale IDEOLOGIA del denaro per pochi e della tristezza per molti.
Non crediamogli,anzi,combattiamola.
http://altromedia.blogspot.com/2008/12/qualit-della-vita-nelle-cittla.html