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Quando hanno ucciso Giorgiana gli scontri erano finiti da oltre mezz’ora .....
Alla fine, la strenua resistenza di circa duecento/trecento tra compagni del movimento e ragazzotti della piccola malavita di Campo dei Fiori, aiutati - è vero - anche dai commercianti del ghetto era terminata ... i parlamentari del Partito Radicale e di Democrazia Proletaria ( ma c’era anche, non ci crederete, l’allora socialista Cicchitto ...) avevano contrattato con la questura l’evacuazione di Campo e la fuga, attraverso Piazza Farnese e poi Ponte Garibaldi, degli ultimi manifestanti ...
E’ a questo punto che entrano in azione dei veri e propri killers, probabilmente diversi dai poliziotti in borghese ed in divisa che avevano sparato in Corso Vittorio ed in Piazza della Cancelleria, probabilmente killers fino a quel momento buoni e tranquilli ed appostati al posto giusto per l’imboscata finale .....
Realisticamente con armi lunghe - i proiettili calibro 22, sparati da una normale pistola non sono così dirompenti e non arrivano così lontano - prima sparano da Piazza Sonnino contro i carabinieri dall’altra parte del Tevere, ferendone uno ad un braccio, poi con la stessa arma e con un unico colpo, realisticamente sparato da distanza ravvicinatissima, trapassano da parte a parte il corpo di Giorgiana e feriscono un’altra manifestante, Elena Ascione .....
Un’ operazione in perfetto stile killeristico, roba da Cia, da Mossad, da Kgb più che da poliziotti imbarbariti in stile Genova 2001 .....
Kossiga sa, altro che se sa .... e probabilmente, anche se porta la pesantissima responsabilità di aver creato quella allucinante situazione di ordine pubblico rispetto ad una innoqua e pacifica manifestazione indetta dai radicali, non ha responsabilità dirette nella morte di Giorgiana.
Ma non parla ... alterna mezze bugie e mezze verità .. parla di un improbabile "fuoco amico" ... si inventa "persone vicine a Giorgiana" ... come in passato si è corsi dietro l’improbabile identificazione del killer nel fascista Andrea Ghira - risultato poi già morto da un pezzo a quella data - e poi si è cianciato di improbabili brigatisti o fratelli di brigatisti, peraltro anch’essi deceduti ....di gruppi di "vendicatori" non si sa bene di che cosa .... e via di questo passo .....
Se vuole personalmente "mondarsi" della vicenda di Giorgiana, parlasse finalmente chiaro !
Messaggi
1. Quando hanno ucciso Giorgiana ....., 14 maggio 2007, 09:58
Commento apparso stamattina a firma Aladino su TribuRibelli
La persona, oltretutto già indagata e prosciolta in istruttoria, per la morte di Giorgiana, persona che sarebbe stata, secondo Cossiga, "vicina" allla stessa Giorgiana altri non è se non il fidanzato di allora di una persona ora molto "vicina" allo stesso Cossiga, persona che di Giorgiana era allora compagna di scuola.
Si tratta, sia per la ex compagna di scuola di Giorgiana, ora grande amica e si dice anche consulente di Cossiga, sia per il suo ex fidanzato, di persone poi divenute famose, nell’ambito dei media e dello spettacolo.
Può sembrare, me ne rendo conto, un allucinante gioco di parole, incomprensibile ai comuni mortali.
Ma, non volendo ulteriormente prestarmi a giochi e giochetti, nè seguire Cossiga nei suoi deliri nè tantomeno "infamare" , sia pure indirettamente, nessuno, non posso essere più chiaro.
Ma stiamo parlando veramente di aria fritta, di storie già uscite sui giornali e già ritenute non credibili dalla stessa magistratura romana ....
Che senso ha riciclarle ora ?
Il "picconatore" dicesse veramente quello che sa, ha un’ ètà ed una oggettiva autorevolezza per potersi permettere ogni cosa, la "guerra fredda" è finita da un pezzo, parlasse chiaro finalmente .....senza riciclare immondizia già largamente smaltita .... e senza favorire, allo scopo di "ripulire" la propria immagine, vendette postume e personalissime di qualche sua sodale ......
http://triburibelli.org/sito/modules/MyAnnonces/index.php?pa=viewannonces&lid=23668
2. Quando hanno ucciso Giorgiana ....., 14 maggio 2007, 16:49
Si, infatti, si tratta del riciclaggio della vecchia storia dei presunti "vendicatori" di cui parlavo prima.
Un gruppo, più malandrino che direttamente politico, che pur estraneo a qualunque pratica lottarmatista e come dicevo forse anche alla politica attiva, avrebbe nel 1977 cercato di "raddrizzare i torti", cioè di vendicare un paio di compagni uccisi negli anni precedenti.
In un caso ci sarebbe riuscito, in un altro avrebbe ucciso per errore un tizio che accompagnava in una cena al ristorante il vero obiettivo dell’azione.
Storia vecchia, riesumata strumentalmente, e già archiviata nel 2002 dal giudice Salvi anche per quanto riguarda questi episodi.
Non si capisce poi perchè un gruppo di questo tipo e con queste finalità tutto sommato impolitiche ma comunque ben precise e delimitate, avrebbe dovuto sparare anche il 12 maggio a Ponte Garibaldi ed uccidere Giorgiana Masi.
Eppure è da almeno dieci anni che periodicamente viene ricicciata questa storia, una volta da Kossiga, una volta dalla sua amica giornalista e conduttrice televisiva, un’altra volta ancora da tutti e due insieme e senza che mai nessuno dei due personaggi dica chiaramente tutto quello che eventualmente sostiene di sapere.
E con tutte le implicazioni personal/affettive e le allucinanti triangolazioni di cui parla Aladino !
K.
1. Quando hanno ucciso Giorgiana ....., 16 maggio 2007, 16:12
Trent’anni fa a Ponte Garibaldi
"Spranghe e catene nel 68 - nel 77 la P38", urlavamo da sotto le sciarpe.
Con i guanti per non puzzar di benzina mostravamo minacciosi le mani a forma di pistole. Così era quel caldo pomeriggio di primavera. Pensai di
nascondere la mia Gilera 98 al Pantheon. Lì incontrai per puro caso mio mio fratello. Scambiammo mezzo: lui portò via il Gilera e mi lasciò il
boxer verde ("senza targa, non si sa mai...").
Lungo via di Torre Argentina incontrai Maurizio, un compagno del cinema Appio "sta ’n campana, fa
cardo....". Per mia grandissima fortuna, mi avvicinai a lui: evitai per un soffio un lacrimogeno sparato ad alzo zero, da un poliziotto nascosto
all’angolo di corso Vittorio, dentro la rosticceria "il delfino".
Furioso com’ero, ripresi il candelotto e glielo ritirai, ormai fumante.
Con gli occhi pieni di lacrime e iniettati di sangue tentammo il giro largo,dietro via della Palombella, Sant’Eustacchio (con i "Caramba" a difesa del
Senato), sant’andrea della Valle. Poi di corsa - evitando Campo de’ Fiori - per evitare altri celerini, ci ficcammo dentro da Roscioli a comperare e
mangiare due panini, quasi come fossimo estranei a tutto quel baillamme. Ma quella sosta si rivelò poi negativa: alla sede del PCI di via dei
Giubbonari fecero i vaghi. Non gli piaceva quel disordine..."volete capire che c’ammazzano?". No, non vollero capire.
Dovevamo raggiungere i compagni a piazza Sidney Sonnino. E così facemmo, allargando la traiettoria su
piazza del Fico, deviando per via delle Zoccolette, speravamo di volare su Ponte Sisto. Ci chiamò un barista (ancora notissimo, lasciamo stare il nome).
Ci diede riparo e chiuse la saracinesca. Quella sosta ci salvò. Arrivammo a Trastevere quando ormai i compagni erano accerchiati, chiusi su ponte
Garibaldi da un centinaio di poliziotti, schierati su entrambe i lati del lungotevere. Avevo perso lo sciarpone, avevamo pensato bene di
nascondere i guanti e Maurizio aveva lasciato il casco al bar. Dalla scuola ebraica osservavamo i poliziotti, anche vestiti da civili (o addirittura camuffati da studenti, com magliette a strisce e caschi in testa) puntare le armi verso il ponte.
Una trentina di lacrimogeni e 5-6 molotov erano volate da una parte all’altra. Uno, due, dieci colpi d’arma da fuoco "sparano!".
"Addosso, perdio!" mi urlò in faccia Maurizio. E ci salvammo. Non così Giorgiana Masi. Per Lei un pensiero e le parole di Walter Veltroni:
"Giorgiana era una di noi, i ragazzi degli anni ’70. Convinti da un ideale di poter cambiare il mondo".
Sono passati trent’anni Giorgiana.
Forse proprio quella maledetta pallottola che pose fine alla tua giovane vita, mi portò a gesti che oggi non
rifarei.
Se è vero che esiste un’anima, uno spirito, deve essere il tuo; quello che mi scuote la schiena ogni volta che passo sul Ponte, ogni volta che mi
fermo a quel semaforo.
Ogni volta che penso a quell’incontro che non ci fu mai e quel bacio che non ci demmo.
informauro
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?p=5746587
2. Quando hanno ucciso Giorgiana ....., 16 maggio 2007, 17:57
L’episodio del lancio di molotov (peraltro costruite alla buona a Campo dei Fiori succhiando benzina dalle macchine in sosta e con le bottiglie vuote offerte da un vini ed olii della piazza) e del conseguente di lancio di lacrimogeni sul Ponte Garibaldi precede di oltre mezz’ora l’uccisione di Giorgiana ed il ferimento di Elena.
L’uccisione ed il ferimento avvennero intorno alle 20 quando anche gli ultimi scontri erano finiti da un pezzo e gli ultimissimi manifestanti stavano defluendo alla spicciolata verso Trastevere, come concordato dalle deputate Castellina e Bonino con la questura.
Quindi fu veramente un episodio di killeraggio, un omicidio a freddo, cosa molto più grave .....
Evidentemente, da parte del potere, non era accettabile che, nonostante il divieto, il movimento fosse riuscito in qualche modo lo stesso a manifestare e senza cadere nella spirale "armata" .....
Bisognava sancire la vittoria dello stato con i morti, anzi con le morte femmine ....
Alcuni poliziotti "democratici" racconteranno mesi dopo al fotografo Tano D’Amico che c’era l’ordine di colpire le donne, anche per non correre il rischio di ammazzare per sbaglio uno dei tanti poliziotti infiltrati tra i manifestanti ......
Quindi un’infamia largamente peggiore di quanto raccontato nella testimonianza pubblicata.