Home > Quando il committente e’ lo Stato
Il Governatore della banca d’Italia Draghi dice chiaramente che lo Stato deve alle imprese l’enorme cifra di 30 miliardi di euro. Oggi piu’ che mai le imprese hanno un disperato bisogno di liquidita’. Questi 30 miliardi di euro sono ormai segnati in passivo, ci domandiamo perche’ lo Stato non effettua questi pagamenti?
Lo Stato e’ un pagatore lentissimo che impiega anche 138 giorni a liquidare una fattura, ma siamo arrivati al punto che attese cosi’ lunghe sono intollerabili, la crisi non permette dilazioni simili perche’ la mancanza di liquidita’ sta portando le aziende al fallimento senza che il Governo faccia nulla per facilitare loro il credito. Perche’ Tremonti non puo’ fare questi pagamenti in tempi piu’ brevi? E’ una legge che non costa nulla e risponderebbe a criteri di maggiore equita’.
Quando si parla di opere il cui committente e’ lo Stato, ci dovrebbe essere una maggiore chiarezza legislativa sia nel dare che nell’avere. Lo Stato dovrebbe essere buon pagatore, perche’ le imprese hanno diritto ad essere pagate in tempi ragionevoli. Dall’altra parte chi esegue lavori per lo Stato dovrebbe esserne meritevole con penalizzazioni quando cio’ non avvenga.
Da una parte occorre finirla con i piani obiettivo immessi subdolamente nel mercato dalla destra con l’approvazione di Prodi, con cui si bypassano le gare di appalto e si porta avanti una politica di clientelismo quando addirittura non di diretto interesse da parte di corpi politici (si pensi solo alla strategia dei trafori voluta da Lunardi per favorire le imprese di famiglia).
Dall’altra parte sarebbe facilissimo, se si volesse, fare una legge che ordina limiti certi di tempo e di costo alle imprese, penalizzando severamente (e non premiando) chi li sfora.
Questo vale almeno da 60 anni negli Stati uniti, dove non e’ consentito a un’impresa di sforare i tempi di consegna di un lavoro, pena multe pesantissime e dove, se il lavoro non e’ eseguito con i valori di qualita’ previsti, l’impresa e’ penalizzata con pesanti multe, per cui, se e’ suo interesse essere pagata in tempi brevi, dovrebbe essere altresi’ suo interesse consegnare lavori ben fatti e nei tempi previsti. Cio’ porrebbe una maggiore serieta’ sia nello Stato concessionario dell’opera che in chi la esegue ed eviterebbe le solite opere pubbliche fatte all’italiana dove i tempi di consegna diventano infiniti e il costo dell’opera continua a levitare mentre la sua qualita’ e’ deteriore al punto da ledere ogni significato dell’opera stessa. Si pensi solo alla Salerno-Reggio Calabria.
Ma per immettere leggi di serieta’, almeno un minimo di leggi civili, si dovrebbe intaccare tutto il complesso sistema corrotto e artificioso degli appalti e del clientelismo politico e della corruzione di Stato su cui si basa tanto potere politico e mafioso.
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