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Quegli insulti su Liberazione: una lacerazione per il Partito

Publie le mercoledì 9 luglio 2008 par Open-Publishing

Quegli insulti su Liberazione: una lacerazione per il Partito

di Valerio Todeschini

Voglio partire da un fatto che mi ha lasciato molto sconcertato, sia sul piano politico che soprattutto umano: l’altro giorno ho trovato a Milano una delle copie gratuite serali di liberazione: nella parte dedicata alle lettere, più precisamente quella dedicata agli sms, ho trovato una sfilza di insulti (nel termineletterale della parola) verso i comunisti che avrebbero sfasciato l’Italia e che mai più dovrebbero tornare in parlamento: ormai siamo arrivati all’anticomunismo viscerale e francamente anche intellettualmente rozzo. Mi sono sentito ferito non solo in quanto compagno militante e dirigente di questo partito (che almeno per il momento è ancora Comunista), ma nella mia stasa identità, di cui il comunismo è parte integrante e fondamentale.

Per questo compagni e compagne non mi sono meravigliato ne sconcertato di fronte all’articolo di Sansonetti. Il giornale della mozione 2(perchè certo non è del partito) ci ha abituati da tempo a questo tipo di interventi, anche durante i congressi. Ma quasi mai sono arrivati a tal punto: infangare gli organismi dirigenti e di garanzia democraticamente eletti in nome di una democrazia popolare più alta (mi ricordano purtroppo quando lo stesso ragionamento lo fa Berlusconi nella sua contrapposizione voto popolare-magistratura), infangare l’identità dei compagni, gli stessi compagni a cui bisognerà chiedere uno sforzo immenso a settembre per rilanciare il partito e la sinistra. In nome della vittoria del congresso si sta distruggendo il partito della Rifondazione COMUNISTA.

Stesso risultato a cui porterà quest’operazione di cammellaggio di massa. Sulle motivazioni di questa affermazione non mi voglio dilungare, anche per non ripetere cose già dette da altri compagni; l’unico dato che voglio portare è relativo alla federazione di Milano: i GC di quest’ultima hanno iscritto numerosi giovani che fino alle elezioni erano iscritti o in quota SD: questo è stato fatto prima dell’inizio del congresso per poter evitare la sfiducia del coordinatore di Milano, ma ovviamente voteranno anche al congresso. Quest’operazione che la mozione di Vendola sta mettendo in pratica non potrà che portare alla distruzione della Sinistra italiana, non solo dei Comunisti, perchè non solo sta facendo allontanare compagni militanti che vedono il loro duro lavoro per far crescere il PRC ridicolizzato e che non potranno neanche più potersi fidare da comunisti, in nome dell’etica che dovrebbe contraddistinguerci, grazie a queste pratiche democristiane, ma sta facendo allontanare anche quel tanto discusso popolo di sinistra: sono ormai in tanti fuori da questo partito, prima vicini a noi, che mi hanno espresso il loro risentimento e il loro sconforto leggendo lo stato attuale del partito. Lascio immaginare a voi il danno politico che ormai è stato compiuto.

Ai compagni della seconda mozione però vorrei provare a solavare un dubbio: quando si parla della Puglia partecipata per leggittimare il numero esponenziale di nuovi iscritti si solleva un paradosso poco risolvibile: se è reale la grande partecipazione e il riadicamento del partito non si spiega lo scarso risultato elettorale, sia alle politiche che alle amministrative. Se invece questo non è avvenuto, e lo dicono i dati, allora come mai un così forte interesse verso una ozione che ripropone la linea uscita sconfitta alle elezioni? Probabilmente la soluzione al quesito è una: si sta truccando il risultato congressuale.

Dobbiamo essere consapevoli compagni e compagne di un dato incontrovertibile: sul deserto i cammelli camminano, ma i fiumi che ci scorrono sotto sono quelli chge danno la vita. I fiumi dei nostri militanti sono gli unici che potranno far diventare questo partito un grande partito Comunista.