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Quei 1000 euro di Veltroni sono una bufala
Publie le sabato 22 marzo 2008 par Open-Publishing1 commento
di Cesare Salvi - Liberazione, 21 marzo 2008
Ero incerto se scrivere questo articolo per Liberazione o inviare un esposto dello stesso contenuto al giurì contro le pubblicità ingannevoli.
Si tratta di denunciare, infatti, uno dei più clamorosi inganni della campagna elettorale: la proposta, propagandata da Veltroni nei talk show televisivi e nei telegiornali di provata fede (cioè quasi tutti) di una legge che stabilisca un salario minimo garantito di mille euro per i precari.
A sinistra i commenti sono stati diversi: "costerebbe troppo"; ovvero "e perché ai precari sì e agli altri no"; o ancora, "troppo bello per essere vero".
In realtà, basta leggere il programma del PD, e i chiarimenti che il suo estensore Enrico Morando ha fornito ai selezionati lettori delle pagine economiche del Corriere della Sera e del Sole 24 Ore , per capire perché parlo di pubblicità ingannevole, che per i detersivi sarebbe vietata dalla legge.
E valga il vero, come dicono gli avvocati.
Nel programma del PD (che, come si vede, non va stracciato ma letto con attenzione) la proposta è la seguente: "sperimentazione di un compenso minimo legale fissato in via tripartita (parti sociali e governo) per i collaboratori economicamente dipendenti (con l’obiettivo di raggiungere 1000/1100 euro netti mensili)".
Come si vede: devono essere d’accordo i padroni (pardon, gli imprenditori); la cifra propagandata da Veltroni è solo "l’obiettivo" che, se Colaninno e Calearo saranno d’accordo, forse si potrà raggiungere; non si parla di salario, ma di "compenso"; in quarto luogo, tutto ciò è previsto per "i collaboratori economicamente dipendenti"
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1. Quei 1000 euro di Veltroni sono una bufala, 22 marzo 2008, 12:59
Gli elettori gli devono fare pure la campagna elettorale ai demagoghi arcobaleno..
Più si avvicinano le elezioni e più aggiustano il tiro della demagogia elettorale...è vero i 1000 euro di Veltroni sono la classica baggianata elettorale...ma fosse solo questo si potrebbe stare tranquilli...la proposta non è una trovata estemporanea ma è parte di un ben preciso progetto di politiche del lavoro,rielaborato(l’orginale si trova nel libro di Luttwak -Turbocapitalism Ed.1998) dagli ormai famigerati esperti de
lavoce.info.
che prevede anche l’introduzione del CPE/CNE italiano.
Ma questo i comxagni della Sinistra Arcobaleno non lo scriveranno mai,perchè scrivono solo quello che può essere funzionale al proprio piccolo interesse elettorale e allo stesso tempo non danneggi la possibile riunione con il PD.
Ma fosse anche vero che la proposta venisse realizzata cosa cambierebbe per questi lavoratori
che vengono definiti nella neolingua neoliberista economicamente dipendenti ma non SUBORDINATI.
Se gli venisse riconosciuta la qualificazione giuridica di lavoratori subordinati,di fatto lo sono nonostante le mistificazioni operate dalla L.30, allora gli verrebbero riconosciuti tutti i diritti di legge e della CCNL compresa la paga minima del CCNL,che non è molto lontana dai 1000 euro.
La minimum wage di 1000 euro non è pertinente in tema di PRECARIATO, perché non ha nulla a che vedere con la qualificazione giuridica del rapporto di lavoro...Senza un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato ,quale che sia... il compenso fissato per legge o altro rimarrebbe sulla carta...
L’unica soluzione è l’abolizione del precariato...l’abolizione della schiavitù moderna.
Una sinistra degna di definirsi tale denuncerebbe subito(almeno in campagna elettorale !) il tentativo di introdurre un contratto tipo CPE/CNE anche in Italia.
Stop CPE -Stop Contrat Par Esclavagistes! (slogan degli studenti francesi marzo 2006)
Ghandistan