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Quelli che volevano cambiare il mondo - Incontro con Silvia Baraldini
Publie le domenica 26 novembre 2006 par Open-Publishing2 commenti
GLI APPUNTAMENTI DI SINISTRA 19 ---------------------------------------->
QUELLI CHE ...
VOLEVANO CAMBIARE
IL MONDO
Incontro dibattito con:
Silvia Baraldini e Lucio Manisco
VENERDI’ 1° DICEMBRE 2006
dalle 17.30 alle 20.30
c/o il Circolo di Rifondazione Comunista - SE
in via Lorenzo Litta (Piazza Capecelatro)
zona PRIMAVALLE
a seguire "PIZZA E VINO SOCIALE" a sottoscrizione
SINISTRA 19
>
"Uno spazio aperto per la sinistra del municipio"

Messaggi
1. > Quelli che volevano cambiare il mondo - Incontro con Silvia Baraldini , 28 novembre 2006, 14:05
Mi auguro ci sia l’intenzione di riportare, in forma piu’ o meno narrativa, alcuni passaggi dell’incontro. Sarebbe un peccato, per molti di noi che vivono a migliaia di km di distanza, perdere l’intero dibattito.
Grazie,
Antonia
1. > Quelli che volevano cambiare il mondo - Incontro con Silvia Baraldini , 3 dicembre 2006, 21:29
Report iniziativa con Silvia Baraldini a Primavalle
Presenti un centinaio di persone, compresi cronisti del Corsera e dell’Ansa, nonché un paio di agenti della Digos romana.
Silvia, spesso incalzata dalle domande ed anche dalle fulminanti battute di Lucio Manisco che la intervistava, ha parlato del clima che si respirava all’epoca in America ed in particolare nello stato di New York, della sostanziale politica di annientamento che la FBI e la polizia di New York portavano avanti nei confronti dei militanti del Black Panthers Party.
Ha raccontato che, pur militando lei in una organizzazione a maggioranza bianca e del tutto legale e non clandestina che si occupava di diritti civili, aveva accettato, senza dire nulla alla sua organizzazione, di collaborare all’ evasione di una militante nera delle Pantere, evasione riuscita con l’evasa tuttora rifugiata a Cuba.
Questa doppia militanza, che ha definito come grave errore tattico, fece si’ che FBI e polizia di New York incriminassero per l’evasione non soltanto lei ma l’intero gruppo dirigente della sua organizzazione, ritenendo – un po’ razzisticamente - che era impossibile che un organizzazione così efficiente come il Black Panthers potesse essere tale senza essere diretta, in modo non ufficiale, da persone di razza bianca.
Si è poi dilungata sull’importanza enorme che ebbe all’interno delle carceri dove era stata rinchiusa l’eco delle iniziative italiane di solidarietà nei suoi confronti, di come le migliaia e migliaia di cartoline provenienti dall’Italia che riceveva continuamente in carcere avessero impressionato notevolmente giudici, direttori di carceri e guardie carcerarie.
E rispetto a questo, ha ringraziato pubblicamente Gianni Troiani, compagno di Sinistra 19, organismo che organizzava l’iniziativa, ma anche principale animatore negli anni ottanta e novanta del Comitato Silvia Baraldini che aveva organizzato le citate iniziative di solidarietà nei suoi confronti.
E ha raccontato che si è resa conto, partecipando in Italia alle manifestazioni contro la guerra in Iraq e per Giuliana Sgrena, di come migliaia e migliaia di persone la chiamino, la cerchino, le parlino e le vogliano bene.
Si è poi parlato dell’ America di oggi, di come – ancora di più dopo l’11 Settembre ed il Patrioct Act di Bush – pure oggi il modo di porsi della polizia, soprattutto nei confronti delle minoranze ed in particolare nello stato di New York con pestaggi ed omicidi gratuiti, sia identico ad allora e questo senza che vi sia più un movimento antagonista attivo e nemmeno una seria emergenza di tipo criminale.
Keoma