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Questa destra è antagonista della Repubblica nata dalla Resistenza

Publie le mercoledì 21 gennaio 2009 par Open-Publishing

Questa destra è antagonista della Repubblica nata dalla Resistenza

di Bianca Bracci Torsi, (Resp. Dipartimento Antifascismo Prc)

Era da prevedere che, dopo la richiesta di " comprensione per i ragazzi di Salò ", le distinzioni tra partigiani buoni e cattivi (con la sottolineatura delle colpe dei secondi), " l’appello alla memoria condivisa ", la destra, saldamente piazzata al governo proponesse di sancire con una legge la legittimità di quanti scelsero di collaborare con le SS naziste uguagliandole in crudeltà contro i partigiani, ai quali non si riconosceva la qualifica di prigionieri di guerra e contro le popolazioni civili massacrate per rappresaglia o per puro terrorismo?

Era da prevedere, si, ed è arrivata la proposta di legge N 1360 primo firmatario Lucio Barani, del nuovo Psi aderente al PDl, per " L’istituzione dell’ordine del tricolore e l’adeguamento dei trattamenti pensionistici di guerra da attribuire a tutti coloro che impugnarono le armi e operarono una scelta di schieramento convinti della bontà della loro lotta per la rinascita della patria ".

Una legge " coerente con la cultura di pace e di pacificazione della nuova Italia." Per " rimarginare le ferite di un passato tragico e cruento ", un riconoscimento che equipara quanti " ritennero onorevole la scelta a difesa del regime " a quelli " che si schierarono con la parte avversa ".

Qualcuno ricorderà di aver partecipato alla raccolta di firme contro il disegno di legge presentato nel 2006 alla fine del precedente governo Berlusconi, secondo il quale " soldati, sottoufficiali e ufficiali che prestarono servizio nella Repubblica Sociale Italiana sono considerati a tutti gli effetti militari belligeranti equiparati a quanti prestarono servizio nei diversi eserciti dei paesi fra loro in conflitto durante la seconda guerra mondiale".

In seguito alle proteste che si levarono da tutta Italia quel disegno di legge fu cancellato dall’ordine del giorno della Camera.

Con l’auspicio" che un analogo tentativo non venisse mai più riproposto", ha detto Raimondo Ricci, Presidente nazionale vicario dell’Anpi, nella affollatissima conferenza convocata dall’Anpi a Roma il 13 Gennaio scorso con il titolo " Totalitarismo e democrazia " alla quale hanno parlato anche Marina Sereni, deputata del PD, Armando Cossuta e Giuliano Vassali, presidente emerito della corte costituzionale.

Ricci ha ricordato anche i fatti meno noti che seguirono L’8 settembre come la sentenza della suprema corte di Cassazione che dichiarava la illegittimità della " Pseudo Repubblica Sociale Italiana " definendo quindi " traditori e collaborazionisti con il nemico i suoi sostenitori ".

L’attuale proposta di legge prevede anche un adeguamento pensionistico per i repubblichini, mentre le famiglie di molti deportati e lavoratori coatti aspettano ancora un risarcimento.

All’iniziativa dell’Anpi hanno partecipato rappresentanti del Prc, Pdci, Psi, Idv, Pd, Sd, dell’arci e della Cgil, oltre ai messaggi inviati dagli ex presidenti della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Aurelio Ciampi: Una risposta autorevole ma è necessario che da uomini e donne di tutta Italia, lavoratori, studenti, intellettuali e pensionati, arrivi la forte espressione dell’indignazione di un popolo che non ha dimenticato le stragi perpetrate da coloro ai quali oggi si vuole concedere l’onore delle armi dovuto a nemici leali, assassini che già hanno goduto di procedimenti giudiziari a dire poco indulgenti quando non insabbiati nell’armadio della vergogna e, in tempi più recenti di una pubblicistica incline ad ignorarne le colpe quando non ad esaltarne presunte qualità umane e morali.

Indignazione e preoccupazione per una destra che sempre più si connota come antagonista della Repubblica nata dalla resistenza e nemica della costituzione che ne fissa i principi e i valori, un altro atto di chiara ispirazione fascista al quale bisogna rispondere con un NO forte è chiaro.