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Quindici milioni o cinque, che sarà mai ...

Publie le venerdì 5 marzo 2010 par Open-Publishing
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Dire che la questione è complessa, stavolta, non è un eufemismo.

Schieramenti che vincono a tavolino o candidati di fatto unici non sarebbero un bel vedere. Allo stesso modo non sarebbe un bel vedere un decreto ad listam varato in tutta fretta da un governo sempre più ad personam.

Insomma, trovare una decente soluzione al pasticciaccio delle regionali non è semplice. Che almeno, per pietà, si metta in moratoria la propaganda.

“Tolgono i diritti a quindici milioni di elettori”, strillano i giornali e i ministri e i capigruppo del centrodestra. Quindici milioni quindici. Numerone roboante, che risuona nell’etere come il famoso milione di posti di lavoro della discesa in campo del Cavaliere.

Ma sono numeri in libertà.

Intanto perchè la Polverini candidata è stata ammessa, e chiunque è di centrodestra nel Lazio la potrà votare. Restano allora i 9 milioni di cittadini lombardi, e ammettendo nella regione un trionfo Pdl-Lega del 60% i famosi quindici milioni diventano cinque milioni e rotti.

Intendiamoci, sacrosanti siano sempre anche i diritti di cinque milioni e rotti di elettori. Ma vuoi mettere l’effetto che fa sparare un bel quindici milioni a nove colonne?

Viene il dubbio che per il Pdl anche i numeri siano questioni procedurali. Cinque o quindici, chissenefrega. Quella che conta è la sostanza.

Messaggi

  • Ormai Berlusconi ha capito che queste elezioni le perde od, al limite, le pareggia ( il che per lui è una sconfitta), ha capito che, nonostante i roboanti annunci circa il suo 70%, non supererà il 40% di tutta la coalizione per cui sta preparando il terreno per urlare al furto dopo le elezioni. I suoi annunci sono destinati solo ai suoi elettori!