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RAI: di nuovo una vittima: questa volta è Pippo Baudo
Publie le lunedì 2 agosto 2004 par Open-PublishingDopo la rottura dei rapporti con la Tv pubblica, lei ha affermato che l’immagine dell’equino azzoppato è l’espressione più eloquente della Rai di oggi.
E non è finita!… Non è la prima volta che la Rai subisce attacchi alla sua autorità e indipendenza da predoni che vogliono appropriarsi della storia e del prestigio della più grande istituzione culturale del paese. La Rai deve essere un servizio pubblico, ha il compito di dispensare cultura ai suoi abbonati che pagano in anticipo l’abbonamento, fidandosi di una linea editoriale che nei fatti poi risponde solo agli interessi della classe dirigente dominante. E così si costituisce all’interno dell’Azienda una classe di comando che è figlia della politica e ricopre i ruoli importanti per incompetenza specifica.
C’é ancora una speranza?
Mi viene in mente un’intervista rilasciata da Adorno a Umberto Eco per la quale il filosofo e sociologo attribuiva alla televisione pubblica un ruolo importantissimo a condizione che volasse almeno cinque centimetri più alto rispetto al famoso telespettatore medio, inventato per giustificare le nostre mediocrità.
L’Associazione Art.21 vuole organizzare una grande giornata alla qualità della produzione televisiva. Cosa risponde?
Amici di Art.21 incontriamoci, parliamone, prendiamo una iniziativa seria; rimettiamoci in discussione per il bene del paese e dei nostri figli.