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REPORT RIUNIONE NAZIONALE : CAMPAGNA STOP BOLKESTEIN STOP GATS!

Publie le mercoledì 28 dicembre 2005 par Open-Publishing

(Roma, 19 dicembre 2005)

Lunedì 19 dicembre si è svolta la riunione della Campagna Nazionale Stop
Bolkestein. Erano presenti StopBolkestein StopGats Roma, Forum per la
democrazia costituzionale europea, Cobas, Attac Italia, Prc, FpCgil .

E’ stato innanzi tutto confermato che il voto al Parlamento europeo, in
plenaria, a Strasburgo si terrà nella sessione di febbraio 2006, a partire
da martedì 14 febbraio.

La direttiva sarà votata sulla base del testo approvato dalla Commissione
Mercato Interno lo scorso 22 novembre (il testo ­ per ora solo in inglese ­
è disponibile nei documenti sul sito www.stopbolkestein.it ).

Vi invieremo, al più presto, una riflessione più attenta degli emendamenti
che andranno in votazione a febbraio.

Vi ricordiamo che la direttiva è sottoposta alla procedura di codecisione
(Parlamento-Consiglio). Questo vuol dire che in Parlamento il testo sarà
votato in prima lettura. Nello stesso tempo il testo è allo studio del
Consiglio Europeo per la sua prima lettura.

Questo vuol dire che oltre alla pressione sul Parlamento Europeo è
importante sviluppare una pressione sul governo italiano, sul Parlamento
nazionale e sulle forze politiche in attesa

Vale la pena ricordare l’iter di questa procedura. Dopo l’esame in
commissione parlamentare, il Parlamento esprime un parere in "prima
lettura", alla maggioranza semplice dei voti espressi in seduta plenaria.
Nella maggioranza dei casi, presenta emendamenti alla proposta della
Commissione.

La Commissione decide quindi se approvarli, integralmente o solo in parte, e
presenta al Consiglio una proposta modificata.

Se il Consiglio approva gli emendamenti la proposta è adottata.

In caso contrario il Consiglio adotta, in prima lettura, una "posizione
comune". Una volta che la posizione comune del Consiglio è stata trasmessa
al Parlamento, i deputati dispongono di tre mesi per pronunciarsi
nuovamente.

In "seconda lettura", per l’approvazione del testo, con o senza nuovi
emendamenti, è richiesta la maggioranza assoluta dei deputati iscritti.

Nel caso in cui il Parlamento approvi espressamente la posizione comune (o
non si pronunci entro il termine di tre mesi), l’atto è immediatamente
approvato.

Se invece la posizione comune è respinta dal Parlamento, la procedura è
immediatamente chiusa e l’atto non sarà adottato.

Nella maggior parte dei casi, tuttavia, il Parlamento introduce emendamenti
alla posizione comune, che costituiranno l’oggetto di un parere della
Commissione, e il Consiglio sarà nuovamente consultato con la presentazione
di una proposta modificata della Commissione. In questa fase il Consiglio
delibera a maggioranza qualificata sugli emendamenti del Parlamento, ma è
richiesta l’unanimità per gli emendamenti sui quali la Commissione ha
espresso un parere negativo. L’atto è approvato se il Consiglio, al più
tardi entro tre mesi dal ricevimento della proposta, approva tutti gli
emendamenti del Parlamento.

Se invece il Consiglio non dovesse approvare gli emendamenti del Parlamento
europeo, è necessario fare ricorso alla procedura di conciliazione. Per
ciascuna proposta legislativa viene costituito uno specifico Comitato di
conciliazione su una base paritetica: rappresentanti o membri del Consiglio
e pari del Parlamento europeo tra cui siedono, d’ufficio, un vicepresidente
del Parlamento europeo, il relatore e il presidente della commissione
parlamentare interessata. La Commissione europea partecipa alle discussioni
per avvicinare le posizioni. La maggior parte delle volte, il Comitato di
conciliazione riesce ad elaborare un progetto comune che sarà nuovamente
presentato al Consiglio e al Parlamento europeo per l’approvazione.

In questa "terza lettura", il Consiglio delibera a maggioranza qualificata e
il Parlamento alla maggioranza dei voti espressi. L’atto è adottato se il
Consiglio e il Parlamento approvano il progetto di testo comune.

Se invece, allo scadere del termine, una delle due istituzioni non ha
approvato il testo, la procedura è chiusa e l’atto viene considerato "non
adottato".

Mobilitazione,

La discussione si è incentrata su una serie di proposte di mobilitazione che
arrivino sino alla giornata del 14 febbraio.

14 FEBBRAIO - STRASBURGO

Per martedì 14 febbraio 2006 la CES (Confederazione Europea dei Sindacati)
ha chiamato ad una mobilitazione a Strasburgo davanti al Parlamento Europeo,
alle ore 12.00.

La Campagna nazionale pensa che sia importante una ampia partecipazione alla
manifestazione di Strasburgo e proporrà la questione alla assemblea
preparatoria del Forum sociale europeo che si terrà a Vienna dal 6 all’8
gennaio 2006

Nella prossima riunione saremo in grado di poter approfondire le questioni
organizzative

14 FEBBRAIO - ITALIA

Per quella data è importante ­ per tutti coloro che non saranno in grado di
raggiungere Strasburgo ­ organizzare INIZIATIVE LOCALI

11 FEBBRAIO

E’ stato inoltre proposto di organizzare per sabato 11 febbraio 2006 una
giornata di mobilitazione a Roma che potrebbe concretizzarsi in un Convegno
nazionale che, sulla base di quello del 15 ottobre e del successivo incontro
enti locali-Parlamento europeo - riunisca enti locali, reti, associazioni,
sindacati, forze politiche ed in un presidio da svolgere davanti una sede
istituzionale.

Un primo appuntamento europeo si terrà a Bruxelles, organizzato dal GUE/NGL
per giovedì 12 gennaio 2006, strutturato come giornata di confronto con una
parte dedicata agli eletti istituzionali e agli enti locali e una parte
dedicata a movimenti e sindacati.

Serve un salto di qualità per rilanciare la Campagna a fronte della
vicinanza delle nuove scadenze.

La prossima riunione della Campagna è per

LUNEDI 16 GENNAIO 2006 ORE 15 a Roma

presso la sede FpCgil, Via Leopoldo Serra, 31 (Trastevere), sala D’Antona.

Chiediamo a tutti le reti, le associazioni, i sindacati, le forze politiche
e i coordinamenti territoriali di garantire una presenza attiva.

(e.be.)

Enzo Bernardo Ufficio Internazionale FP CGIL