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RESOCONTO ASSEMBLEA PUBBLICA “RILANCIARE RIFONDAZIONE COMUNISTA”
Publie le martedì 27 maggio 2008 par Open-PublishingRESOCONTO ASSEMBLEA PUBBLICA “RILANCIARE RIFONDAZIONE COMUNISTA”
Ripartire subito dalle lotte sociali e sganciarsi dalle ingegnerie politiche di vertice
Più di quattrocento persone hanno partecipato sabato alla presentazione del documento che ha come primo firmatario Maurizio Acerbo e, tra i suoi sostenitori Paolo Ferrero, Claudio Grassi e Ramon Mantovani. L’iniziativa, che si è tenuta al teatro Colosseo a Roma, ha rappresentato il primo momento di pubblicizzazione del cartello congressuale (dopo la conferenza stampa di giovedì scorso), con il quale i tre intendono dare battaglia all’assise di luglio del Prc, e anche di incontro tra i vari compagni e compagne che ai vari livelli stanno aderendo al documento.
Più di due ore e mezza di interventi, coordinati alla presidenza da Imma Barbarossa e Alessandro Cardulli, legati da un unico comune denominatore: ripartire subito dalle lotte sociali e sganciarsi dalle ingegnerie politiche di vertice. Non serve a niente perdere tempo, ha detto Maurizio Acerbo, magari praticando inutili
Berlusconi, il “berlusconismo”, e la sostanziale assenza di una opposizione parlamentare, possono fare molti danni già a partire da questi mesi. Lo dimostra la vicenda di Chiaiano, ma anche dei provvedimenti sugli straordinari e il prossimo feroce attacco ai lavoratori del pubblico impiego in nome di una lotta ai cosiddetti fannulloni che in realtà nasconde l’impoverimento della spesa pubblica. Il lavoro e l’ambiente, quindi, tra le prime emergenze, ma anche il diritto alla casa e la grande questione dell’immigrazione, tema sottolineato con forza nell’intervento di Mercedes Frias. Due punti irrinunciabili sui quali già da settembre-ottobre andrebbe organizzata una iniziativa, come ha sottolineato Andrea Alzetta, alias Tarzan, tra i primi ad intervenire al teatro Colosseo. Ma già a breve, il 6 giugno per la precisione, c’è un’altra scadenza. Ad annunciarla è Alfio Nicotra, che ne ha sottolineato l’impronta ambientalista. Il 2 giugno, poi, festa civile per rivendicare le ragioni del pacifismo. Tarzan ha sostenuto con forza la necessità di ricostruire una rete sganciata dalle gerarchie in grado di impegnarsi subito valorizzando le relazioni su una fluidificazione del conflitto senza aspettare i rituali della politica.
Non è con gli abboccamenti per possibili alleanze, e con le tattiche di vertice, che sarà possibile superare il disastro nel quale la sinistra si è trovata dopo le ultime elezioni. No ai pannicelli caldi, quindi e no ai
Claudio Grassi nella sua analisi retrospettiva del percorso che ha caratterizzato il governo Prodi non ha mancato di sottolineare come a questo punto è difficile pensare di ricostruire una sinistra con quei soggetti con i quali <è stato difficile costruire anche soltanto la manifestazione contro il protocollo sul Welfare>. Questo non vuol dire che il tema dell’unità della sinistra sia derubricato, anzi. Il punto è che il processo di costruzione deve partire dai territori
Paolo Ferrero nelle conclusioni ha innanzitutto contestato tutti i luoghi comuni e le aberrazioni di coloro i quali intendono la battaglia congressuale come uno scontro tra leader ma, soprattutto, ha sottolineato con forza la garanzia di una gestione unitaria del partito a partire dal giorno dopo la conclusione del congresso.
E’ uno snodo importante, questo, della sostanza del documento Ferrero-Grassi-Mantovani, e non un semplice richiamo di “urbanità”. Senza l’unità sarà difficile capire le ragioni di una sconfitta che prima ancora di essere elettorale è stata
Ferrero ha criticato sia l’idea della Costituente della sinistra che quella della Costituente dei comunisti. La seconda, ha detto, perché ha un alto rischio di marginalizzazione.
Fabio Sebastiani