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RESPINTA L’INCURSIONE DELLA POLIZIA FEDERALE NELL’UNIVERSITA’ DI OAXACA

Publie le venerdì 3 novembre 2006 par Open-Publishing

A student throws a Molotov cocktail at federal forces during clashes outside Oaxaca University in Oaxaca City November 2, 2006. Mexican riot police used tear gas and water cannon on Thursday to force back Molotov-cocktail hurling protesters as violence flared again in the strife-torn city of Oaxaca. REUTERS/Daniel Aguilar (MEXICO)

L’APPO vince una battaglia importante contro la PFP
L’APPO ha forzato la ritirata della PFP dopo il tentativo di incursione nell’Università Autonoma Benito Juárez

di Greg Berger
L’Altro Giornalismo con l’Altra Campagna in Sonora
2 novembre 2006

L’Assemblea Popolare dei Popoli di Oaxaca (APPO) ha forzato la ritirata della Polizia Federale Preventiva (PFP) dopo il tentativo di incursione nell’Università Autonoma Benito Juárez. Ma la guerra è lungi dal finire.

Illustrazione: D.R. 2006 Latuff
Dopo un assedio di sei ore dell’Università Autonomo Benito Juárez, casa di Radio Universidad, la voce dell’APPO, la PFP è stata forzata a ritirarsi da appena pochi minuti fa.

Mentre elicotteri, carri armati ed orde di poliziotti federali armati si avvicinavano al campus dell’Università, “la dottoressa”, l’ora famosa anfitriona di radio APPO, invitava i cittadini di Oaxaca ad arrivare sulla scena per aiutare nella difesa del campus ed in particolare della stazione radio.

Moltitudini di cittadini e di studenti circondavano, come si informava, le truppe della PFP. Simultaneamente, i sostenitori dell’APPO a Città del Messico hanno marciato dall’accampamento dove si trovano le persone in sciopero della fame, vicino al Senato, fino agli uffici della PFP per esigere il ritiro della PFP dal campus universitario.

La legge messicana proibisce l’incursione delle forze dell’ordine in università autonome, a meno che sia richiesta dal rettore dell’università. Ma il rettore dell’Università Autonoma Benito Juárez ha respinto categoricamente la presenza della PFP e non ha dato la sua approvazione al suo ingresso nell’Università.

Anche se non è chiaro se la ritirata sarà seguita da un ritorno sulla scena questa notte, una cosa è assolutamente chiara in questo momento: l’APPO ha dato un duro colpo alla PFP ed ha provato che è in grado di sconfiggere un esercito invasore.

Foto: D.R. 2006 John Gibler
L’assalto ha segnato un aumento nella brutalità dei metodi della PFP: per lo meno 40 manifestanti sono stati feriti, secondo Radio Universidad. Un’altra tecnica “innovatrice” utilizzata oggi dalla PFP, è stato l’uso di un soluzione colorante mescolata all’acqua lanciata dai blindati. Questa soluzione colorante macchia i manifestanti e presumibilmente li inchioda per una successiva detenzione.

Ci sono altre informazioni su vari arrestati che sono portati via in elicottero ed altre che sono stati lanciati lacrimogeni direttamente in case private nelle vicinanze dell’Università.

Gli anfitrioni di Radio APPO stanno attualmente ricordando ai radioascoltatori che anche se questa battaglia può rappresentare un momento cruciale nella guerra per liberare Oaxaca dalla PFP e dallo screditato governatore Ulises Ruiz Ortiz, è importante non aver troppa fiducia.

In queste ore però, è sicuro che si sono molto animati i sostenitori dell’APPO .

Molti osservatori avevano predetto fin dall’inizio che l’occupazione della PFP sarebbe fallita perché sarebbe diventata rapidamente insostenibile.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

www.narconews.com

TUTTI GLI ARTICOLI E FOTO CORRELATE AL LINK:

http://www.edoneo.org/mex.html

Protesters push a vehicle in front of Federal police officers outside the University Benito Juarez in Oaxaca City, Mexico November 2, 2006. Mexican riot police used tear gas and water cannon on Thursday to force back Molotov-cocktail hurling protesters as violence flared again in the city of Oaxaca. REUTERS/Henry Romero (MEXICO)

Oaxaca. Allarme tra personalità della comunicazione ed artisti nel mondo

La Jornada - Giovedì 2 novembre 2006
Allarme tra personalità della comunicazione ed artisti - Siamo fortemente allarmati nel constatare che invece di prendere severe misure contro i violenti paramilitari che hanno lanciato costanti attacchi contro il popolo di Oaxaca, il presidente Vicente Fox usa gli assassini come pretesto per cavalcare la violenza contro l’organizzazione di base del popolo.
Come compagni lavoratori della comunicazione ed artisti, onoriamo la memoria del giornalista indipendente, documentarista e rispettato attivista Brad Will, brutalmente assassinato mentre filmava il movimento popolare a Oaxaca. Insieme a Brad, in questa ultima settimana sono morte almeno altre sei persone per mano di agenti dell’illegittimo governo di Ulises Ruiz e delle forze federali che occupano ora Oaxaca, tra queste, Emilio Alonso Fabián (professore), José Alberto López Bernal (infermiere), Fidel Sánchez García (muratore) ed Esteban Zurita López.

In solidarietà con il popolo di Oaxaca aggiungiamo le nostre voci alle seguenti richieste: 1. Fuori Ulises Ruiz da Oaxaca!
2. Ritiro immediato delle forze federali di occupazione a Oaxaca!
3. Liberazione immediata e incondizionata di tutti gli arrestati!
4. Giustizia per tutti I compagni assassinati e punizione dei colpevoli a tutti i livelli!
5. Giustizia, libertà e democrazia per il popolo di Oaxaca!

Noam Chomsky, John Berger, Arundhati Roy, Antonio Negri, Naomi Klein, Howard Zinn, Eduardo Galeano, Alice Walker, Michael Moore, Tariq Ali, Mike Davis, John Pilger, Michael Hardt, Alessandra Moctezuma, Anthony Arnove, Bernadine Dohrn, Camilo Mejía, Roxanne Dunbar Ortiz, Daniel Berger, Danny Glover, David Graeber, Eve Ensler, Francis Fox Piven, Gloria Steinem, Gustavo Esteva, Jeremy Scahill, Mira Nair, Oscar Olivera, Roisin Davis, Starhawk e Wallace Shawn.

(Traduzione Comitato Chiapas “Maribel” - Bergamo)


http://www.edoneo.org/