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ROMA: LE POLITICHE DEL TERRITORIO IN MANO AI COSTRUTTORI?
Publie le lunedì 21 marzo 2005 par Open-PublishingRoma/ Piano Regolatore Generale
L’ombra di un altro scempio ambientale: Nel Centro commerciale Gulliver di Ottavia già si vendono pezzi di aree verdi della zona Lucchina, destinati impropriamente alla cementificazione.
Vicino la Stazione FS di Cesano, a S. Maria di Galeria e La Storta già costruiti villini e appartamenti per migliaia di famiglie, proprio a ridosso delle Antenne Vaticane, le stesse Antenne che in Tribunale sono accusate di aver causato Leucemie e tumori.
"Forse al Campidoglio siede qualche Assessore troppo giovane e sprovveduto? Allora sarebbe il caso che se ne tornasse a giocare al pallone!"
Incredibile quello che succede nelle periferie di Roma a livello urbanistico: si prefigurano veri e propri scempi ambientali senza la minima partecipazione e coinvolgimento dei cittadini che nel futuro saranno costretti a subirne gli effetti.
1) La Lucchina, area residenziale verde, è divenuta oggetto di attenzione dei costruttori per i noti artt. 11 del PRG (cessione di aree pubbliche a costruttori privati in cambio di realizzazione di servizi di pubblica utilità).
Ma il paradosso sta nel fatto che nel PRG la zona indicata per la cessione si chiama Palmarola-Selva Candida e non Lucchina.
Invece, con grande sorpresa dei cittadini del quartiere, si stanno mettendo in vendita presso il Centro Commerciale Gulliver appezzamenti di terreno della bellissima area verde collocata tra via Camilla Ravera, via Vivi Gioi e via Luisa Spagnoli.
Si autorizzerebbe l’edificazione di villette a schiera in cambio della costruzione di una scuola materna che nel quartiere già esiste ed è sufficiente.
C’è aria di rivolta da parte dei residenti che si vedono calare dall’alto decisioni improvvise nonostante lo sconquasso sul traffico e sulla rete fognaria apportati dalla nascita del megacentro commerciale e cinema multisala, incompatibili con le infrastrutture viarie della Casal del Marmo.
2) Il colmo dei colmi lo si ritrova anche a Cesano, S. Maria di Galeria e La Storta dove sono stati costruiti centinaia di appartamenti, grazie al piano di zona B20, proprio a ridosso delle antenne trasmittenti di Radio vaticana, le stesse antenne accusate in Tribunale di aver prodotto in questi anni un incremento di tumori e leucemie, soprattutto infantili.
A Cesano, un altro paradosso, tutto da prima repubblica, è che mentre le edificazioni costruite dai privati sono quasi ultimate, due palazzine di edilizia residenziale pubblica destinate a 240 famiglie sono ferme da sei mesi per il sequestro dei cantieri da parte degli ispettori del Lavoro. Durante tale blocco, in questi cantieri sequestrati, che sono finanziati da fondi pubblici, si sono rubati di tutto e di più.
Ma quale sviluppo sostenibile? Mentre la popolazione tende ad una stabilizzazione se non riduzione demografica e mentre al Centro di Roma vi sono una marea di case vuote e sfitte, nelle periferie si continua a distruggere l’agro romano autorizzando, con il gioco delle compensazioni e degli artt. 11, edificazioni selvagge per centinaia di migliaia di nuovi metri cubi di cemento.
Sarebbe il caso che gli assessori troppo giovani tornino a giocare al pallone invece di occuparsi di Politiche urbanistiche perchè la leggerezza e la superficialità implicano una ricaduta negativa sulla qualità della vita di intere generazioni future.
Coordinamento Comitati Roma Nord




