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Raid a «Chi l’ha visto?» dopo la cinghiamattanza

Publie le giovedì 6 novembre 2008 par Open-Publishing

Raid a «Chi l’ha visto?» dopo la cinghiamattanza

di Giacomo Russo Spena

Il programma di Rai3 manda in onda un filmato inedito che mostra l’aggressione del 29 ottobre a Roma del Blocco agli studenti. Ed estremisti di destra vanno all’assalto della redazione. Minacce da Forza Nuova: «Verremo sotto le vostre case». Video su piazza Navona, poi il blitz e le telefonate minatorie

Nella notte il lancio di uova marce nel cortile della sede Rai. La mattina successiva telefonate minatorie: «State attenti, sappiamo dove vivete e lavorate». La trasmissione Chi l’ha visto? suscita le ire dei camerati, rea di aver mostrato nella puntata di martedì sera un video inedito sulle aggressioni, avvenute prima dell’arrivo a Piazza Navona del corteo degli universitari, di Blocco Studentesco.

La trasmissione manda in onda, in prima serata, scene di pura violenza: militanti di Blocco che danno colpi di cinghia a ragazzi, in stile con la loro Cinghiamattanza (canzone cult degli ZetaZeroAlfa, gruppo musicale di quest’area, ritualmente ballata a suon di fibbiate in faccia). «Guardate la faccia sgomenta e preoccupata dei ragazzi, sono dei ragazzini - commenta così le sequenze la conduttrice Federica Sciarelli - Scappano, spaventatissimi da quello che sta succedendo». Nel gran fuggi fuggi si riconoscono nel filmato, mandato in onda al rallentatore, Davide Di Stefano, uno dei leader di Blocco e tra i più attivi nel darle, e altre facce note dell’organizzazione.

Elementi sufficienti per tacciare la trasmissione di aver istigato in una trasmissione del servizio pubblico una lista di proscrizione, «invitando - scrive in una nota Casa Pound (centro sociale d’estrema destra e sede del Blocco) - i telespettatori a fornire informazioni e generalità di ragazzi che non sono né scomparsi, né tantomeno sconosciuti e gli antifascisti più violenti a mettere in pratica la loro aspirazione più nota "uccidere un fascista non è reato"». Inutile la difesa di Sciarelli che giura (e la registrazione della puntata sembra darle ragione): «Non ho sollecitato i telespettatori a fornire alcuna indicazione. Mi sono solo limitata a dire "guardate queste immagini". Tutto qua».

La rabbia dei militanti d’estrema destra, vista la trasmissione in diretta, si tramuta in azione. Verso mezzanotte e mezza, a puntata ormai terminata, una cinquantina di camerati si presentano negli studi Rai di Via Teulada «per una corsa futurista»: «Volevamo - spiega il leader Iannone - un incontro con la redazione del programma per sapere se si assumeva le responsabilità morali di quanto accadrà da qui a breve se non si cambia direzione». Così i neri scavalcano i tornelli sotto gli occhi stupiti dell’agente della vigilanza che chiama subito i rinforzi. Dopo pochi minuti sul posto accorre la polizia con 5 volanti ma il blitz dei camerati è ormai terminato ed i militanti dileguati. Non prima di aver lanciato uova marce sull’edificio.

«È la prima volta che gli uffici e gli studi della Rai vengono assaliti con proditoria violenza, è un segnale molto preoccupante per il nostro Paese», dichiara la Fnsi che chiede di perseguire «i responsabili di questo atto di stampo chiaramente squadristico». «Il blitz rivendica la legittimità dell’attacco di piazza Navona contro la pacifica manifestazione di protesta degli studenti», rincara la dose Sandro Curzi, consigliere d’amministrazione Rai. Nel pomeriggio Casa Pound, con un video di tre minuti e intitolato «Corsa dimostrativa in Rai» (che ritrae i protagonisti coi volti sfocati e irriconoscibili), rivendica l’azione sul proprio sito. Delle scritte accompagnano il filmato: «Abbiamo portato colore nella vostra grigia politica, abbiamo ridato slancio ad una gioventù che vorreste morta, abbiamo difeso il nostro spazio, la nostra vita, con quei bastoni - affermano - Ma prima dei bastoni ci sono i cuori, sempre». «Ci avete dato degli infiltrati, delatori, provocatori, e adesso cosa volete - concludono - il morto? Non giocate mai più sulla nostra pelle».

Una minaccia che la direzione di Chi l’ha visto riceve anche la mattina, con quattro telefonate minatorie. A parlare è una voce maschile, sembrerebbe sempre la stessa, e almeno due di queste conversazioni, secondo quanto si apprende, arrivano da un’utenza telefonica intestata a Roberto Fiore. «Questa è la segreteria nazionale di Forza Nuova - inizia così la prima telefonata - abbiamo visto il vostro numero in cui pubblicate foto di persone e chiedete nomi e cognomi. Noi facciamo lo stesso su di voi. Chi lavora con voi, dove abitate, nome e cognome. E poi verremo sotto le vostre case». «Eventualmente - dice la voce in un’altra conversazione - prendiamo anche i bambini davanti all’asilo». Forza Nuova si dissocia però sia dal raid notturno che dalle telefonate: «Noi abbiamo centinaia di utenze telefoniche intestate, come movimento politico mai faremmo una tale assurdità».

Intanto il Pd chiede che il ministro dell’Interno riferisca sul «blitz che riveste una straordinaria gravità». E in serata il Pdl, alle strette, condanna l’accaduto esprimendo solidarietà alla Rai. Cosa che non fanno invece gli irriducibili Alessandra Mussolini e Francesco Storace. Per loro «il servizio pubblico radiotelevisivo è stato usato per istigare violenza contro ragazzi di Blocco studentesco». Il potere di un video inedito che rivela la verità su quella mattinata di scontri. «Chi parla di uso strumentale e criminale del servizio pubblico, o di liste di proscrizione, dice il falso per cercare di giustificare comportamenti quelli sì violenti ed inaccettabili», replica Paolo Ruffini, direttore di Raitre, che precisa: «Non ci lasceremo spaventare, continueremo a fare il nostro lavoro. Come ogni giorno».