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Referendum costituzionale, Bellaciao Manchester: 8 giugno 2006 incontro dalle 18.30 alle 21.00

Publie le domenica 28 maggio 2006 par Open-Publishing

8 giugno 2006

Friends Meeting House (8 Mount St) dietro la Biblioteca centrale

Manuela e Anna Maria organizzano un incontro dalle 18.30 alle 21.00 per riassumere i punti del referendum

Il collettivo Bellaciao, gruppo Manchester, invitato a partecipare, sarà presente per raccontare le ragioni dell’invito a votare NO

Procedura di voto al referendum costituzionale del prossimo 25 e 26 giugno

È indetto per il 25 e 26 giugno 2006 il referendum confermativo sulla legge costituzionale recante “Modifiche alla parte II della Costituzione”.

I cittadini italiani iscritti all’anagrafe degli italiani residenti all’estero e risultanti dagli schedari consolari hanno il diritto di esprimere il loro voto per il referendum nel paese di residenza.

La votazione avviene per corrispondenza.

Gli uffici consolari inviano agli elettori NON OLTRE 18 GIORNI PRIMA DELLA DATA STABILITA PER LA VOTAZIONE IN ITALIA (quindi entro il 7 giugno 2006 ) il plico contenente il certificato elettorale, la scheda elettorale e la relativa busta ed una busta affrancata recante l’indirizzo dell’ufficio consolare competente; il plico contiene, altresì, un foglio con le indicazioni delle modalità per l’espressione del voto e il testo della legge che regola il voto all’estero.

Chi a 14 giorni dalla data della votazione ( quindi l’11 giugno 2006) non avesse ricevuto presso il proprio domicilio il plico suddetto può farne richiesta al capo dell’ufficio consolare; questi, all’elettore che si presenti personalmente, può rilasciare, previa annotazione su apposito registro, un altro certificato elettorale munito di apposito sigillo e una seconda scheda elettorale.

Una volta espresso il proprio voto sulla scheda elettorale, l’elettore introduce nell’apposita busta la scheda, sigilla la busta, la introduce nella busta affrancata unitamente al tagliando staccato dal certificato elettorale comprovante l’esercizio del diritto di voto e la SPEDISCE NON OLTRE IL DECIMO GIORNO PRECEDENTE LA DATA STABILITA PER LE VOTAZIONI IN ITALIA (quindi entro il 15 giugno 2006). Le schede e le buste che le contengono non devono recare alcun segno di riconoscimento.
Il voto deve essere espresso mediante penna di colore nero o blu, pena l’annullamento della scheda.

La controriforma della Costituzione, approvata dalla maggioranza di centro-destra nel novembre del 2005, riscrivendo l’intera II parte, stravolge anche la I parte, pregiudicando l’impianto della Costituzione italiana nel suo complesso.

Di conseguenza la riforma costituzionale voluta dalla destra ci spoglia del patrimonio di diritti e di libertà che la Costituzione italiana, nata dalla resistenza, ha attribuito ad ogni cittadino italiano.

Essa ci deruba del patrimonio di beni pubblici repubblicani che i costituenti ci hanno lasciato in eredità a garanzia della libertà, della dignità, della felicità e della vita stessa di ciascuno di noi.

In ogni società, la scelta sulla Costituzione è una scelta politica suprema nella quale si mette in gioco il destino e l’identità stessa di un popolo organizzato in comunità politica.

Per questo il referendum che si svolgerà nel giugno del 2006 è un referendum istituzionale, paragonabile soltanto a quello del 2 giugno 1946 nel quale il popolo fu chiamato a scegliere fra Monarchia e Repubblica.

La controriforma della Costituzione colpisce l’identità politica stessa del popolo italiano, distruggendo quell’ordinamento attraverso il quale si sostanzia la democrazia e si garantisce il rispetto della dignità umana alle generazioni future.

Il Referendum è l’ultima occasione per salvare i beni pubblici che i costituenti hanno prescritto per il popolo italiano, facendo tesoro delle esperienze di lotta contro il nazifascismo.

Si è voluto cancellare le radici della Costituzione che affondano nella Resistenza

Non ci sarà una prova d’appello per la democrazia italiana!

Se la riforma dovesse passare, la Costituzione italiana sarebbe cancellata ed il suo patrimonio di libertà e di diritti disperso per sempre.

La scelta che siamo chiamati a compiere con il Referendum è cruciale per il destino del nostro Paese, com’è stata - a suo tempo - la Resistenza.

Oggi, come allora, è necessario ritrovare lo stesso spirito, la stessa coscienza di un dovere civile da adempiere: sconfiggere il progetto di demolizione della Costituzione,

votando NO al referendum

per ricostruire il primato della convivenza civile orientata al perseguimento del bene comune.

allego dei documenti per l’approfondimento

mariangela

Bellaciao NO al referendum del 25 giugno
Napolitano su costituzione
schema referendum