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Report: “Confronting the evidenze”. I dubbi sull’11 settembre
Publie le mercoledì 27 settembre 2006 par Open-PublishingTheodore Roosvelt, 26° Presidente degli Stati uniti:
“Affermare che non debba essere fatta alcuna critica al Presidente, o che si debba stare al fianco del Presidente nel bene e nel male non e’ solamente antipatriottico e servile, ma anche moralmente un tradimento verso l’opinione pubblica americana”.
Report, programma denuncia di Milena Gabanelli, ha riaperto il 24 settembre 2006 col documentario prodotto dal miliardario americano Jimmi Walter, che ha speso 7 milioni di dollari in pubblicita’ sui media per fermare la guerra in Iraq e dire all’opinione pubblica che la versione ufficiale sui fatti dell’11 settembre non e’ vera.
Questo e’ il primo di molti filmati sull’11 settembre sono molti, nasce nel 2004 a New York da una conferenza di ricercatori ed esperti indipendenti. Gira da 2 anni su internet in piccole tv satellitari, e’ stato trasmesso da una tv nazionale in Malesia, Venezuela e Olanda e ignorato da tutti gli altri paesi.
La Gabanelli non ne da’ alcun giudizio, si limita a riportarlo, ricordando che un americano su 3 non crede alla versione ufficiale e che il 66% dei newyorkesi chiede la riapertura della commissione d’inchiesta.
Ogni essere umano civile direbbe che nessun governo puo’ fare intenzionalmente una tale strage sui suoi stessi cittadini in base a un normale senso dell’etica, ma nella storia i governi hanno fatto anche di peggio
Per esempio, non c’e’ traccia di senso dell’etica nel comportamento delle autorita’ americane “dopo” il crollo.
Come ci dice Jenna Orkin dell’Organizzazione Ambientale del World Trade Center, l’11 settembre e’ stato un disastro ambientale di proporzioni storiche proprio a causa del cinismo delle autorita’ americane.
“Nel World Trade Center c’erano circa 50.000 computer ognuno contenente dagli 1,8 ai 5,5 kg di piombo. Senza contare il World Trade Center Sette. Centinaia di tonnellate di amianto ricoprivano i primi 40 piani di almeno una torre. Decine di migliaia di lampadine fluorescenti, ciascuna con tanto mercurio da contaminare 1/4 di isolato. I sistemi antifumo contenevano americium-241 radioattivo. Un mese dopo il disastro, scienziati dell’Universita’ della California di Davis scoprirono livelli di vanadio e particelle ultrafini tra i piu’ alti mai rilevati tra 7.000 campioni raccolti nel mondo inclusi quelli dei pozzi di petrolio bruciati in Kuwait. Il Dr. Marjorie Clark ha paragonato l’inquinamento provocato dall’11 settembre a quello di fabbriche di amianto, crematoi, inceneritori e un vulcano insieme.
Malgrado cio’, 2 giorni dopo, l’agenzia per la protezione ambientale l’EPA, sostenne che “l’aria era respirabile e l’acqua potabile” !
Un rapporto dell’Ispettore Generale dell’EPA nell’agosto 2003 sostenne che i comunicati stampa dell’agenzia, che inizialmente avvertivano dell’amianto nell’aria, furono cambiati per rassicurare la gente! Le modifiche furono fatte dal Consiglio sulla Qualita’ dell’Ambiente della Casabianca per poter riaprire Wall Street.
A seguito del falso si proibi’ ai soccorritori di portare maschere per l’ossigeno.
Le compagnie assicurative si sono spesso rifiutate di pagare i costi per la pulizia dell’aria, obbligando i residenti a pulirsi i rifiuti tossici nei loro appartamenti. Le istruzioni del Dipartimento della Sanita’ furono: “Usate uno straccio bagnato e dove c’e’ molta polvere, indossate pantaloni lunghi”.
Si comincia solo ora a vedere le conseguenze di questo. Piu’ della meta’ degli eroi che ha pulito Ground Zero ha problemi respiratori. Centinaia di pompieri non possono piu’ lavorare. 14 cani da soccorso sono morti.
Sam Thernstrom, coordinatore della Casabianca, dice che cambio’ i comunicati stampa non per riaprire Wall Street ma perche’ “era la procedura”.
Secondo l’EPA gli uffici erano sicuri, dunque gli impiegati tornarono in ufficio e ora migliaia sono malati cronici. L’aria resto’ inquinata per molti mesi. Tonnellate di materiale pericoloso si depositarono nelle case e negli uffici e ci sono ancora.
Si disse che il crollo delle Torri e il buco del Pentagono erano stati prodotti dagli schianti dei voli 11 e 175. Ma nacquero da subito troppi dubbi.
Il primo e’ l’ipotesi che il modo con cui i palazzi implosero e’ quello delle demolizioni controllate.
”L’edificio N° 7 del World Trade Center aveva 47 piani, con struttura d’acciaio. Nessun aereo lo ha abbattuto, ne’ le torri lo hanno travolto. Eppure si e’ disintegrato.
Una immagine satellitare mostra il World Trade Center un anno prima dell’attacco. L’edificio 7 e’ al centro, l’edificio 1 e’ la Torre Nord. Si puo’ distinguere dalla Torre Sud per via dell’antenna. Gli Edifici 4,5,6 erano uffici. L’Edificio 3 era un hotel. L’attacco ha distrutto tutti e 7 gli edifici oltre ad averne danneggiato alcuni circostanti. Questa e’ la veduta aerea delle macerie dell’Edificio 7. Come puo’ un edificio di 47 piani sgretolarsi in una piccola montagna di macerie?
Bush dice che il fuoco lo ha disintegrato. Il fuoco e’ iniziato nell’Edificio 7 alle 9, pochi minuti dopo lo schianto nella Torre Sud. Gli incendi sono durati tutto il giorno. La foto e’ delle 15. Non e’ facile vedere gli incendi, sono piccoli. L’aria e’ piena di polvere e fumo. Il riflesso degli edifici intorno rende complesso capire dov’e’ il 7... Ci sono fiamme provenienti solo da alcune delle migliaia di finestre di questo grande edificio. La maggior parte dei piani non aveva incendi e quelli che ce li hanno bruciano in zone isolate. Se confrontati ad altri incendi di uffici, questi sono piccoli. Perche’ il sistema antincendio non li ha spenti? Alle 17,30 l’edificio e’ improvvisamente imploso ed e’ crollato in un mucchio di macerie. Possono dei piccoli incendi averne causato il crollo?
Secondo Bill Manning, direttore di Fire Engineering, gli incendi non distruggono l’acciaio.
Larry Silverstein, proprietario dell’edificio 7, chiese ai pompieri una demolizione controllata, ma questa deve essere pianificata con settimane di anticipo, non puo’ essere fatta all’ultimo momento, eppure avvenne in poche ore.
Attacchi al Pentagono
“Nel 2002 Thierry Messian pubblico’ sul suo sito le uniche foto satellitari del Pentagono e del WTC prima e dopo l’evento, esse mettono in dubbio la versione del governo. Il foro frontale dell’edificio e’ troppo piccolo per un jet civile 757, in nessuna di esse ci sono prove visibili di un 757. Il Pentagono presenta pochi danni ed e’ rimasto per lo piu’ intatto. Ci si aspetterebbe foto su parti di aereo,ali, motori, sedili o ruote. Ma non ci sono. Un jet civile 757 e’ largo 38 metri. Come puo’ schiantarsi contro un edificio ad alta velocita’ e fare un foro meta’ delle sue dimensioni? Bush non risponde.
I crolli al WTC causarono apparentemente fiamme cosi’ calde da fondere la travi in acciaio. Mentre al Pentagono vediamo tavoli e sgabelli non bruciati, un libro intatto...
Il Pentagono e’ alto 22 metri e il 757 e’ alto 13 metri. Cio’ vuol dire che un pilota ha solo 9 metri per evitare questo edificio: un’impresa ardua anche per i piu’ esperti, figuriamoci un allievo della scuola di volo.
Resta difficile anche arrivare in aereo al Pentagono partendo dal West Virginia senza alcun aiuto da terra nel bel mezzo di una selva di voli, rotte e canali preferenziali! Sarebbe gia’ difficile per un pilota pluridecorato nella giornata piu’ fortunata della sua vita, ma Hany Hanjour, come ha confermato il suo istruttore in una intervista al New York Times, era lo zimbello della scuola di volo, non era mai stato in grado di pilotare nemmeno un monomotore, non aveva mai volato in quota e non aveva mai visto da vicino i comandi di un 757.
Allora cos’e’ che ha colpito il Pentagono?
Il 16 maggio 2006, l’amministrazione Bush presenta il video di due telecamere di sorveglianza. Ma l’aereo non si vede. Eppure attorno al Pentagono ci sono centinaia di telecamere di sicurezza che coprono ogni minimo angolo della zona, giorno e notte. E’ il posto piu’ protetto e sorvegliato del mondo. Ci sono inoltre le telecamere del vicino svincolo autostradale che inquadrano ininterrottamente lo spazio aereo antistante il Pentagono. Qualunque cosa lo abbia colpito deve per forza essere passata di qua. Anche il vicino hotel Sheraton ha alcune telecamere puntate proprio in quella direzione. Ma tutti i nastri sono stati immediatamente confiscati dell’FBI e nessuno li ha mai visti.
Perche’ per le torri gemelle ci viene mostrato fino alla nausea l’impatto del 2° aereo, mentre per il Pentagono ci viene mostrato l’unico film in cui l’aereo non si vede? Una cosa su cui tutti i testimoni concordano e’ che l’aereo portava le insegne dell’America Airlines, che volava a pochi metri dal suolo e a velocita’ altissima. Ma c’e’ chi ha visto un boeing 757 a chi un aereo molto piu’ piccolo, come un caccia militare.
Sembra impossibile che un jet civile entri in questo piccolo foro e nessun rottame e’ visibile di fronte all’edificio. Da nessuna parte si vedono parti di aereo. Cosa e’ successo? Mentre i pompieri lavorano per spegnere le fiamme con schiuma bianca ritardante, si vede solo un piccolo foro di fronte al Pentagono. Se un boeing 757 alto circa 13 metri avesse colpito il Pentagono ci sarebbero stati enormi danni ai piani superiori, ma non ci sono ne’ ci sono rottami. Perche’?
In una foto 2 funzionari stanno raccogliendo pochi rottami. Chi sono? Non hanno guanti ne’ tute. Perche’ si aggirano in mezzo ai pompieri e alla schiuma antincendio? Perche’ si affrettano a portare via questi pochi rottami? Sono dell’FBI? Se si trattasse di un 757 ci sarebbero 60 tonnellate di rottami, quindi non darebbero nessun contributo significativo allo sgombero. Se invece fosse un aereo telecomandato ci sarebbero solo 4 tonnellate di rottami, ma poiche’ piu’ del 50% e’ fibra di carbonio, resina o alluminio, materiali che bruciano, resterebbero meno di 2 tonnellate. Tutto porta a un aereo telecomandato o ad un missile cruise, non ad un boeing 757.
Sulle Torri:
”Ci hanno detto che terroristi arabi attaccarono gli Usa e gli schianti e le fiamme causarono il crollo degli edifici. Ma se guardiamo da vicino come sono crollati gli edifici sembra che sia stato usato dell’esplosivo.
La polvere e’ uscita dai vetri in basso dalla zona del crollo. Questa polvere e’ causata dall’altissima pressione...esce da ogni finestra sullo stesso piano allo stesso momento. Le torri hanno un telaio in acciaio, cosi’ l’unico fatto che possa causarne il crollo e’ la rottura delle migliaia di giunti. Le torri sono crollate in meno di 10 secondi cioe’ in media 10 piani al secondo. Immaginate un edificio di 10 piani sgretolarsi in un secondo. Gli unici edifici che crollano cosi’ velocemente sono quelli distrutti con gli esplosivi.
Ci e’ stato detto che il crollo e’ cominciato quando si e’ distrutto un piano e i pezzi sono caduti al piano di sotto, frantumandolo e cosi’ via. Ma, quando i pezzi colpiscono il piano sottostante, dovrebbero rallentare leggermente mentre un po’ della loro energia dovrebbe causare la rottura del piano. La Torre Nord ha iniziato a crollare dal 94° piano. Se ogni piano impiega un secondo, servivano 94 secondi. Invece la Torre Nord e’ crollata in 8,4. Dicono che il crollo sia stato causato dall’incendio, ma nessun grande edificio e’ mai crollato a causa di un incendio.
Un grattacielo di 32 piani a Madrid subi’ un incendio cosi’ forte da propagarsi da un piano all’altro facendo sembrare l’edificio una torcia, fu un incendio molto piu’ grande del Wtc. Il giorno dopo c’erano ancora focolai ai piani piu’ bassi, tutto l’interno dell’edificio e’ stato bruciato, alcune parti distrutte, altre crollate. Ma l’edificio e’ rimasto in piedi e ha continuato a sostenere in cima una grande gru.
In confronto l’incendio alla torre sud era piccolo, tanto che non si e’ mai diffuso all’altro lato dell’edificio. Sappiamo che alcuni pompieri arrivarono nella zona dell’incendio della torre sud perche’ hanno usato radio portatili per comunicare il loro arrivo. Dicevano che vi erano solo alcune zone con le fiamme, ovviamente l’incendio era troppo piccolo per uccidere i pompieri, pero’ dovremmo credere che era abbastanza grande da causare il crollo dell’edificio dopo aver bruciato per soli 56 minuti. L’incendio a Madrid e’ stato molto piu’ grave e ha bruciato tutta la notte, ma l’edificio non e’ crollato.
Dopo 5 giorni la temperatura tra le macerie dell’edificio 7 era oltre il punto di fusione dell’alluminio e lo stesso in una zona delle macerie della Torre Sud. Com’e’ possibile che 5 giorni dopo le macerie fossero ancora cosi’ calde da fondere l’alluminio?
I presidenti delle due compagnie di ripulitura dissero a Cristopher Bollyn che l’acciaio era stato fuso alla base del seminterrato nelle torri e nell’edificio Sette. Ma queste incredibili temperature si formano con l’utilizzo di esplosivi. Il calore estremo creato nel seminterrato non poteva uscire essendo in profondita’ e cosi’ ha fuso l’acciaio.
Per quanto riguarda il crollo dell’edificio 7, il governo americano ha indagato per 7 mesi, e le conclusioni furono che non c’era idea del perche’ del crollo. Alcuni mesi dopo il proprietario dell’edificio Sette, Larry Silverstein, annuncio’ in tv che furono i pompieri a demolirlo con esplosivo, ma nessuno investigo’ oltre.
E il crollo dell’edificio 7 e’ identico al crollo delle costruzioni abbattute con esplosivi.
Malgrado cio’, nessuno ha parlato di esplosivi perche’ era come dare di criminale al governo. I media, in USA e in Europa, sono controllati da un ristretto numero di persone. Essi hanno impedito alla stampa di parlare di demolizione controllata, mentre ci hanno mostrato fin troppe foto di Osama bin Laden.
Jimmi Walter avanzo’ le sue accuse, fu ridicolizzato ma continuo’ con la sua campagna, accusando l’Amministrazione Bush di spendere per la commissione d’indagine 600 mila dollari, quando per la Monica Lewinski i repubblicani avevano speso 40 milioni di dollari.
Il risultato ufficiale fu che le Torri erano crollate a seguito dell’attacco e in 10 secondi. Nessuna autorita’ ha messo in discussione questa versione.
Jeff King, Scienziato Ricercatore, Ingegnere MIT :
”I crolli mi sono parsi subito non spontanei. Ne ho parlato a un collega dell’esercito che si occupa di demolizioni. Gli ho mostrato i video. Mi ha subito fatto notare delle nuvolette di fumo che all’inizio uscivano dagli edifici, segno evidente di una demolizione controllata.
Nessun resoconto e’ convincente. E perche’ ci si e’ affrettati cosi’ tanto a distruggere le prove? Il luogo e’ stato ripulito rapidamente. Sono stati recuperati solo 240 pezzi. Tutto il resto non c’e’ piu’, non si puo’ fare una ricostruzione forense. Anche per catastrofi minori, di solito si ricostruiscono le cose in maniera il piu’ completa possibile. In questo caso e’ accaduto l’opposto.
Il primo vero rapporto e’ stato pubblicato dalla FEMA insieme all’Associazione Americana Ingegneri Civili, un gruppo di volontari della ASCE con accesso molto limitato al luogo. Molti pezzi erano stati recuperati nelle discariche. Il rapporto iniziale confermava che il kerosene sarebbe bruciato molto velocemente. Pensiamo agli uffici moderni con fotocopiatrici e computer. Questi tipi di incendi di solito bruciano pian piano. All’interno delle colonne, guardando i diagrammi dell’edificio, c’e’ un grande rettangolo centrale in ciascuna torre, che conteneva 47 colonne, esse erano la struttura di supporto principale e avevano lo scopo di sostenere l’intero carico gravitazionale dell’edificio. Essendo cosi’ massicce, si pensava che avrebbero resistito al crollo. Invece pochi resti delle colonne sono rimasti in piedi fino ai primi piani. L’interno e’ stato disegnato in modo che, in caso d’incendio, il fuoco non potesse viaggiare attraverso gli ascensori. L’architetto li ha disegnati con un sistema chiamato a chiusura ermetica. C’erano finestre antincendio in grado di chiudere l’interno in un caso come questo. Le finestre hanno funzionato bene. Vuol dire che la quantita’ di ossigeno era limitata. C’e’ stato uno studio da parte della Weidlinger & Associates, il cui ingegnere capo era Mathis Levi, un’autorita’ in fatto di crollo di edifici. Levi ha scartato l’idea della sovrapposizione o del crollo dei piani. Anche Rapporto ufficiale piu’ recente dell’Istituto Nazionale di Standard e Tecnologia, ha scartato l’idea del crollo dei piani, ma non ha cercato di fornire nessun modello soddisfacente. E il materiale che avrebbe consentito un’analisi dettagliata, la prova fisica, non c’e’ piu’.
Una delle cose piu’ indicative, sono le grosse nuvole di fumo denso che avviluppavano la zona che attraversavano il fiume, fino quasi al New Jersey. Questo genere di flusso e’ conosciuto bene in fisica e accade solo in due casi in maniera naturale: nelle eruzioni vulcaniche, quando una quantita’ di lava all’improvviso esplode nell’aria dividendosi in piccole particelle o in un caso detto di torpidita’ delle correnti, lungo i bordi del continente dove fango o sedimenti cadono, rimanendo a galla sull’acqua.
Nella fase iniziale del crollo, si vedono queste nubi dense, espulse a velocita’ altissima. Corrono verso il basso diventando parte di un flusso piu’ grande. Ci dicono che il cemento e’ esploso, e poi e’ stato espulso, mentre i piani crollavano uno sull’altro. Non e’ una dinamica molto plausibile ma non ho ancora sentito nient’altro per spiegarlo. Parecchie persone presenti ci hanno detto che c’erano pochi pezzi di cemento, ma che la polvere era in gran parte cemento. Sappiamo che si sono polverizzati anche i metalli dei chip contenuti nei computer, perche’ sono stati trovati nella polvere, in particelle molto piccole, dell’ordine di meno di cento micron in diametro.
C’e’ un problema di dinamica su cosa, durante il crollo, abbia potuto polverizzare tutto. L’acciaio mantiene molta della sua interezza strutturale, persino quando e’ surriscaldato, finche’ non ci si avvicina al punto di fusione non si vede una gran perdita di forza. Quando le colonne verticali crollano in se stesse significa che c’e’ una perdita completa della forza meccanica.
Sappiamo che il fine settimana prima dell’11 settembre era mancata la corrente, erano state fatte delle prove di evacuazione. La mancanza di corrente potrebbe essere stato il momento in cui le cariche per la demolizione sono state poste. Ma i tempi potevano essere piu’ lunghi, vista la relativa accessibilita’ degli edifici.
Si dice che gli aerei non furono intercettati dalla difesa e abbattuti per incompetenza.
Ma in altri casi non la troviamo. Nel caso dell’intercettazione del Learjet, dal rapporto della Commissione Nazionale Sicurezza Trasporti:
ore 9:19, il volo parte,
9:24, il pilota del Learjet risponde alle istruzioni della torre di controllo,
9:33, il controllore comunica altre istruzioni. Il pilota non risponde. Per 4 minuti e mezzo il controllore prova a stabilire un contatto. Non riuscendoci, chiama l’esercito. Non ha cercato, ne’ aveva bisogno dell’approvazione del Presidente degli Stati Uniti o di nessun altro. E’ una procedura standard quella di chiamare la forza aerea quando si perde il contatto radio con un aereo commerciale nel momento in cui questo esce dalla rotta.
9:54, 16 minuti dopo, l’F-16 raggiunge il Learjet a 14.000 metri, e procede ad un’ispezione visuale. Tempo totale: 21 minuti.
“Ci sono procedure standard per affrontare le emergenze... Se grandi aerei controllati sul radar lasciano le loro rotte improvvisamente, partono subito molte chiamate all’esercito, specialmente dopo che due hanno colpito il World Trade Center ed uno sta andando verso Washington, vola sopra la Casabianca, vira di colpo e punta verso il Pentagono. Tutti a quel punto sanno che si tratta di brutte notizie. Su tutti i canali per piu’ di mezz’ora si parla di un attacco terroristico. La base della forza aerea di Andrews e’ enorme. L’aereo del Presidente sosta qui. Ci sono due squadroni di jet per l’intercettazione, pronti per il combattimento e per proteggere il Campidoglio. La base e’ a soli 19 km dalla Casa Bianca. L’11 settembre molte informazioni arrivano al sito web della base .
Solo dopo l’attacco al Pentagono la forza aerea decide di sguinzagliare gli F-16 dalla base aerea di Andrews per fornire protezione a Washington . Prima nessun intercettatore rispose, e alcuni sono a soli 19 km dalla Casa Bianca. E’ un enorme fallimento.
E non puo’ trattarsi di errore o incompetenza perche’ nessuno e’ stato punito.
A questo punto ci si chiede se gli aerei sono stati avvistati ma qualcuno impedi’ che fossero intercettati. “
L’ 11 settembre i caccia militari non sono intervenuti. Qualcosa nella difesa aerea non ha funzionato.
Michael Ruppert, ex detective della polizia di Los Angeles, con altri 39 esperti sull’11 settembre testimonio’ alla 6 giorni dell’International Citizens Inquiry a Toronto nel maggio del 2004.
”C’erano in corso una serie di esercitazioni concomitanti. Una occupo’ un gran numero di caccia americani in Canada e Alaska. Ci furono dirottamenti simulati e falsi segnali luminosi sugli schermi radar. Il generale Richard Meyers, presidente in carica dei vertici militari a Richard Clark, parla di un’altra esercitazione: Vigilant Warrior, altra simulazione. Erano rimasti a disposizione solo 8 caccia militari, che devono volare in coppia, che avrebbero dovuto scegliere proprio quello stesso giorno tra circa 22 possibili dirottamenti e non hanno saputo distinguere quelli veri da quelli simulati..Queste esercitazioni sono state pianificate per confondere di proposito la FEDERAL AVIATION, il NORAD, e la reazione della forza aerea statunitense”.
La Commissione di queste esercitazioni non parla.
“C’erano nello stesso momento due comandi operativi e due sistemi di controllo in funzione e ci sono stati ordini contrastanti. Non esistono spiegazioni sul perche’ i caccia della base di Andrews siano stati mandati prima sul mare e non siano stati in grado di tornare e sembra che la commissione abbia cambiato le prove arbitrariamente prima di presentare il suo rapporto finale. Pensiamo si volesse impedire ai caccia di arrivare in tempo per fermare i tre attacchi cruciali al World Trade Center e al Pentagono. “
Grave!!!
La Casa Bianca dice che non ha saputo intercettare il terzo aereo per oltre mezz’ora perche’ ne aveva perso le tracce ma e’ smentita da Norman Mineta:
”Nel periodo in cui l’aereo si stava avvicinando al Pentagono, c’era un giovane che ogni tanto entrava...e diceva al vice-presidente: “L’aereo e’ a 50 miglia...l’aereo e’ a 30 miglia...”. E quando e’ arrivato a 10 miglia il giovane ha anche chiesto al vice-presidente: “L’ordine rimane immutato?”. E il vice-presidente ha girato la testa di scatto e ha detto: “Certo che rimane immutato. Hai forse sentito qualcosa in senso contrario?”.
Laura Brown della Federal Aviation partecipa alle udienze. Imbarazzata da testimonianze scrive ai media: “Poco dopo che il primo aereo colpi’ il World Trade Center, la FAA ha immediatamente creato diversi ponti radio, con il comando centrale della FAA, il suo quartier generale, i Servizi Segreti, ed altre agenzie governative. La FAA ha passato informazioni in tempo reale sullo svolgersi degli eventi, inclusa la perdita dei segnali con gli aerei, cambi di corso non autorizzati, e altre azioni intraprese da tutti i voli interessati, incluso il volo 77.”
Nel luglio del 2001, Ken Williams dell’FBI di Phoenix scrisse un promemoria nel quale proponeva un controllo per le scuole di volo sospette, ma il suggerimento fu scartato. Poco dopo, nell’agosto 2001, l’FBI di Minneapolis arresto’ e interrogo’ Zacarias Moussaoui, in seguito sospettato di essere il 20° terrorista. Mentre l’indagine si intensificava nelle settimane prima dell’11/9, un agente di Minneapolis espresse preoccupazione che Moussaoui stesse preparando un attentato al World Trade Center con un aereo dirottato. Ma l’indagine di Minneapolis fu bloccata cosi’ bruscamente che, si diceva scherzando, che bin Laden avesse una talpa all’FBI. Furono Michael Maltbie, Marion Bowman e David Frasca a fare ostruzione. All’epoca tutti e tre sapevano del promemoria di Phoenix ma nessuno di loro disse nulla prima dell’11 settembre.
Nel giugno 2002, Micheal Maltbie fu promosso supervisore presso l’ufficio FBI di Cleveland.
Nel dicembre 2002, Marion Bowman ricevette il Presidential Rank of Meritorius Service” ed un bonus pari al 20% del suo salario.
A fine 2002, David Frasca fu promosso alla terza carica dell’FBI per la lotta al terrorismo.
Nel gennaio del 2001, un agente di Chicago, Robert Wright si vide bloccata un’indagine terroristica durata tre anni. Tre mesi dopo, in un memoriale accuso’ l’FBI di non essere minimamente interessato a sventare un attacco terroristico ma “solo a raccogliere prove per sapere chi arrestare quando l’attacco terroristico fose gia’ avvenuto”.
Mentre lavorava all’ufficio traduzioni dell’FBI dopo l’11 settembre, Sibel Edmonds scopri’ prove di un’estesa corruzione interna e di cospirazione per coprire informazioni sull’11 settembre. Obbligata al silenzio dal Dipartimento di Giustizia guidato da John Ashcroft, le e’ stata negata l’opportunita’ di raccontare la sua storia ma ha trovato altri modi per parlare.
Barrie Zwicker, giornalista della Televisione canadese, ricorda che il 2 Agosto 1990 l’Iraq attacco’ il Kuwait con l’accusa che quest’ultimo stesse estraendo greggio da territori iracheni. Il Presidente Bush volle una guerra di terra contro l’Iraq ma i sondaggi avevano solo meta’ dei cittadini a favore. Ci fu allora la testimonianza di una 15enne del Kuwait su soldati iracheni che erano entrati in un ospedale, avevano tirato fuori i neonati dalle incubatrici gettandoli buttati a terra. Gli americani, indignati, sostennero la guerra. Ma nessun bimbo era morto fuori dalle incubatrici. La testimone era su copione e la faceva la figlia dell’ambasciatore del Kuwait. L’ambasciatore insistette a dire che lui stesso aveva seppellito 14 neonati...
Quando Bush entro’ in carica nel 2000, porto’ con se’ il suo vice, Dick Cheney, il Segretario della Difesa Donald Rumsfeld e Paul Wolfowitz. Tutti avevano precedentemente lavorato per le amministrazioni di Reagan e Bush padre.
Paul Wolfowitz era da tempo indicato come l’intellettuale che propugnava un movimento neoconservatore del Partito Repubblicano. Per anni aveva spinto l’idea che gli USA dovevano rivedere gli impegni con organizzazioni multilaterali come l’ONU.
Nel ‘92 Wolfowitz, che lavorava per il Dipartimento della Difesa, stese la prima bozza di una nuova strategia per la sicurezza nazionale.
La “Dottrina Wolfowitz” prevedeva che gli USA aumentassero la spesa per la Difesa, si aprissero a guerre preventive, e usassero la forza militare unilateralmente con o senza alleati.
Wolfowitz e colleghi, nel 2000, stilarono una strategia per la sicurezza nazionale con cui spinsero ad aumentare il budget militare fino a 100 miliardi di dollari, a negare ad altre nazioni l’uso dello spazio aereo e ad adottare una politica estera piu’ aggressiva e unilaterale che permettesse agli USA di attaccare preventivamente nel mondo. Eliminare paesi come l’Iraq faceva parte di questo grande progetto. Ma persino questi ultraconservatori sapevano che la dottrina Wolfowitz era troppo radicale per ottenere l’appoggio dell’establishment della politica estera, del Partito Repubblicano e degli americani. Nel loro documento scritto nel settembre del 2000, ammettono che il processo per cambiare e’ sempre molto lungo. “A meno che” queste le loro parole, “non ci sia un altro evento catastrofico e catalizzante come Pearl Harbor.” Un anno dopo quell’evento arriva. Provvidenziale.
David Ray Griffin, autore di “The new Pearl Harbor” e di “The 9/11 Commission Report-Omission and distortion”
”.. La Commissione ha iniziato i lavori dando per scontata la teoria ufficiale e su questa base ha deciso quali fossero gli eventi rilevanti. Il loro lavoro doveva essere indipendente e non-partitico, il comitato era costituito da Democratici e Repubblicani, pero’ il presidente e’ repubblicano come il direttore esecutivo, Philip Zelikow, che e’ Membro del Consiglio Nazionale di Sicurezza della prima amministrazione Bush, ha scritto un libro con Condoleeza Rice, ed e’ diventato parte della commissione servizi segreti internazionali per George Bush. La commissione non e’ indipendente dalla Casa Bianca, il direttore esecutivo rappresenta la prospettiva della Casabianca e non ha mai chiesto allo staff di investigare al di fuori della teoria ufficiale.
Il Rapporto della Commissione e’ stato chiamato Rapporto dell’Omissione.
Si discute su 19 presunti dirottatori senza dire che 6 di loro sono risultati vivi. Non si dice che il fuoco non ha mai fatto crollare alti edifici con struttura d’acciaio ne’ che crolli hanno 10 caratteristiche comuni alle demolizioni controllate. Non si accenna al crollo dell’edificio 7 e si ignorano le dichiarazioni del proprietario che parla di una demolizione richiesta. Non si parla dell’asportazione delle macerie che avrebbe coperto qualsiasi prova di esplosivo.
Sul Pentagono non dicono che il foro e’ piccolo e nessun Boeing avrebbe potuto starci ne’ che il sistema anti-missili del Pentagono avrebbe dovuto abbattere qualsiasi velivolo commerciale nelle vicinanze. Non si chiedono perche’ i Servizi Segreti non abbiano subito messo al sicuro Bush.. Non chiedono ad Ashcroft che tipo di avvertimento abbia ricevuto per indurlo a bloccare il traffico commerciale.
Ignorano la testimonianza di Abu-Zubaydah, l’agente di Al-Qaeda, che racconto’ di tre membri della famiglia reale saudita al corrente dei piani per gli attacchi in America e che anche un generale pakistano ne era al corrente, testimonianza comprovata dal fatto che tutti e quattro gli uomini sono morti nel giro di pochi mesi. Hanno omesso qualsiasi riferimento al fatto che il capo dei Servizi Segreti pakistani era a Washington quella settimana e aveva trasferito a Mohammed Atta $100.000. Hanno ignorato il “Progetto per un Nuovo Secolo Americano” creato da molti individui che ora fanno parte dell’amministrazione Bush, contenente la frase “inquietante” che UN’ALTRA PEARL HARBOR AVREBBE AIUTATO !
Si crea una versione per assolvere il Pentagono dalle sue colpe, che descrive lo staff dell’aviazione civile come incompetenti, pasticcioni, incapaci di riconoscere un dirottamento quando i segnali principali si erano manifestati. Accusa anche il quartier generale dell’aviazione civile di non aver chiamato l’esercito nemmeno dopo aver saputo dei dirottamenti. Questa parte dovrebbe prendere un premio per la fiction creativa.“
Jimmi Walter invito’ chiunque avesse avuto danni alla salute a New York a far causa all’Agenzia per l’Ambiente, al sindaco di New York e al Dipartimento per la Salute di New York.
Hanno fatto causa in 8.000.
Due giorni dopo l’attentato, Christie Whitman, capo dell’EPA, aveva dichiarato che l’aria era respirabile e l’acqua potabile, ma, purtroppo, cio’ non era affatto vero. Lo sapeva benissimo perche’ era il contrario di cio’ che era stato dichiarato dagli esperti. Ora e’ indagata dalla Corte di New York. Il Governo ha cercato invano di salvarlo appellandosi a una presunta immunita’.
Il miliardario Walter e’ stato aggredito piu’ volte e ha dovuto fuggire dagli USA e riparare a Vienna dove ha chiesto la cittadinanza. Sulle aggressioni subite la polizia non ha mai indagato, alcuni programmi televisivi hanno incitato la gente ad attaccarlo, e’ inviso in patria.
Il suo filmato apre molti interrogativi, forse non sono tutti attendibili, ma non ci sono le risposte del Congresso e i risultati della Commissione lasciano troppi vuoti.
E’ certo che nella protezione della popolazione di New York vi fu troppa approssimazione e che ancor oggi la zona del WTC non e’ mai stata del tutto ripulita, possiamo pensare che la contaminazione continui.
Nell’Aprile del 2006 sono stati scoperti resti umani sopra la Deutschebank, 700 pezzi di ossa umane sul tetto del grattacielo di 40 piani. Questo dice quanto sia stata superficiale la pulizia e la rimozione dei rifiuti dall’area circostante Ground Zero.
La Deutschebank ha speso 33 milioni di dollari per tentare di convincere le compagnie di assicurazione che questo edificio non e’ pulito e non potra’ mai essere pulito, che tutto il materiale del World Trade Center rovesciandosi e’ penetrato dentro ai muri e non e’ stato possibile pulirlo. Dai test risulta che sull’edificio il solo amianto era 12.000 volte sopra i livelli di sicurezza, il berillio li superava di 150 volte, il cadmio - un metallo pesante che causa cancro e problemi al cervello - 609 sopra la misura tollerata, il piombo 1.300 e cosi’ di seguito per mercurio, policlorobifenili, idrocarburi polinucleari aromatici e diossine.
Una ricerca dell’ospedale newyorchese Mount Sinai rivelato che il 70% di chi si trovava dalle parti di Ground Zero l’11 Settembre, soffre oggi di serie malattie respiratorie. A rischio anche i volontari che hanno lavorato sul sito fino a 2 anni dopo. Il 59% di loro oggi e’ malato.
La Underwriters e’ stata incaricata di fare test su modelli computerizzati e riproduzioni in scala delle Torri, per spiegarne scientificamente il crollo.
Ma Kevin Ryan, ex manager Underwriters Labs dice:
“I test hanno smentito la teoria ufficiale del collasso, “teoria del pancake”, secondo cui i piani sarebbero collassati uno sull’altro formando una pila non sostenibile dalle colonne, che avrebbe ceduto innescando il collasso. Ma nei test il modellino non e’ collassato; erano test fatti dentro fornaci, con temperature molto piu’ calde e per tempi piu’ lunghi, ma il modellino ha tenuto.
Ho scoperto che la Underwriters aveva INSERITO i parametri dei test, raddoppiando o dimezzando le variabili; non 13 t di carburante aereo nei serbatoi ma 6 e mezza. Hanno raddoppiato l’ammontare di idrocarburi usati e il tempo di esposizione al fuoco: 90 minuti, quando invece sappiamo essere fra i 45 massimo 50 minuti. Nonostante questo il test ha dimostrato che l’edificio non cadeva. Allora hanno ignorato questi risultati, e li hanno inseriti tutti in un computer. La loro relazione conclusiva e’ tutta computerizzata, ma i loro computer non sono accessibili e non ci hanno permesso di esaminarli.”
Anche il Prof. Steven Jones, fisico di fama mondiale, noto per le ricerche sulla fusione a freddo dell’atomo, docente all’Universita’ Brigham Young dello Utah, vede una demolizione controllata. Lo prova la presenza di termite sull’acciaio recuperato.
”Il metallo si e’ fuso a causa della termite, una sostanza chimica che quando si attiva puo’ tagliare l’acciaio rapidamente, come un coltello nel burro, essa usa lo zolfo nel processo di fusione rapida.. “
Paolo Marini, scienziato che lavora all’acceleratore nucleare di Frascati come esperto di metalli:
”E’ presente un elemento che non dovrebbe esserci: lo zolfo. Esso abbassa in maniera drammatica la temperatura di fusione del ferro. E’ impossibile che la trave all’origine contenesse zolfo, quindi lo zolfo ci e’ entrato. Come? “
Secondo Jones, grazie alla termite, che e’ presente negli esplosivi usati nelle demolizioni.
La versione ufficiale non sta in piedi.
E’ sospetta anche la confisca dei nastri della sorveglianza del momento dell’impatto col Pentagono e la confisca dei nastri registrati della torre di controllo. Cio’ prova che il governo non vuole si sappia cos’e’ successo.
Che succede dopo?
Viene imposto il Patriot Act che diminuisce le liberta’ civili e straccia la Carta dei Diritti.
Unocal ottiene la sua invasione dell’Afghanistan e il passaggio per i suoi condotti di greggio e gas per un valore di mille miliardi di dollari dal Mar Caspio all’Oceano Indiano. Halliburton di Cheney ottiene contratti per appoggiare le truppe nella distruzione dell’Iraq e contratti per la ricostruzione.
I neocon hanno la desiderata invasione dell’Iraq e un cambio di governo.
Chi ha guadagnato dall’11 settembre? Sembra chiaro.
Il minimo che si puo’ dire e’ che l’amministrazione Bush era al corrente degli attacchi imminenti e li ha lasciati accadere.
Questo si chiama alto tradimento e cospirazione in strage.
(Si chiama anche: inganno del popolo americano e del mondo).
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Abbiamo fatto un leggero sunto di Report. Per l’edizione integrale vedi: