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Report, corteo sciopero generale, indetto da Patto di Base.

Publie le venerdì 23 ottobre 2009 par Open-Publishing
4 commenti

Questo venerdi’ 23 ottobre, è sceso in piazza a Roma, il popolo dei sindacati di base, in maniera unitaria e partecipe.

Il Patto di Base, che è stato creato per confrontare i vari percorsi sindacali, è composto da cub-rdb, confed. cobas, sdl, e con la giornata di oggi si rende protagonista nella lotta al governo Berlusconi e alle sue politiche padronali, di sfruttamento e di restringimento di diritti. Da notare anche la partecipazione dello slai cobas , e di altre esperienze sindacali di base.

Uno sciopero generale che ha l’indubitabile merito di porre dal basso e con prassi vertenziale, le ragioni di chi vede peggiorare ogni giorno che passa, il proprio quotidiano di vita, fino a rendere impossibile programmare il proprio futuro, personale e collettivo.
Una manifestazione che ha portato in piazza, chi la crisi padronale non è disponibile a pagarla, per nessun motivo.

Son di altri le responsabilità di questa crisi, che mette in evidenza la debolezza del sistema economico di tipo capitalistico, osannato dai vari centrodestra e centrosinistra, come unico sistema possibile e concreto, e senza alternativa alcuna.
A queste tesi manipolatorie, e portatrici di precariato,disoccupazione e sfruttamento, hanno risposto ben oltre centomila compagni e compagne , che hanno colorato di rosso, le vie di Roma.

Ricercatori, insegnanti, operai, studenti dell’onda, precari, disoccupati, immigrati con e senza permesso, hanno animato un corteo, partito da piazza della Repubblica e terminato a piazza San Giovanni, dove sul palco attrezzato su un tir, si sono alternati i vari sindacati di base.

Dalla sicilia, dalla sardegna,dal nord-est al nord-ovest, dalle regioni centrali alle regioni meridionali, il coro era univoco, e di comprensione della grave fase economico-politica, che attraversa l’intero Paese.

Dal palco, è risuonata forte, la denuncia di una grave situazione economica, che i poteri forti economici tentano di scaricare sui lavoratori e l’urgenza di programmare lotte e vertenze generalizzate per rispondere con forza a chi , leggi governo Berlusconi, cerca di rubare il nostro futuro.

Una esperienza che promette bene, che unifica i percorsi del sindacato di base e che rilancia il costruire un sindacato che esprima i bisogni e le politiche di una classe, che prende in mano il proprio agire ed il proprio futuro.
Un sindacato, che rifiuta nettamente svendite e raggiri delle necessità dei lavoratori, e che è in grado, di dare voce a chi di voce in capitolo, ne ha sempre di meno.

Il conflitto e le vertenze, le lotte quotidiane, ripartono in avanti, e ci son tanti motivi per pensare, che di strada ne faranno tanta.
La Confindustria ed il governo Berlusconi, han trovato chi mette in discussione tutto il loro operato.

Le trovate pubblicitarie di manipolazione," del posto fisso", alla Tremonti, da queste parti di credito non ne hanno nessuno.
L’opposizione sociale , che esprimono i cobas, non fa sconti di nessun tipo.

Ci si poteva augurare di più?

Enrico Biso

Messaggi

  • LO SCIOPERO DEI SINDACATI DI BASE
    ===============================
    Oggi sciopero generale dei sindacati di base. Le notizie che ne abbiamo sono veramente poche dal momento che tutta la batteria massmediatica si è autocensurata o è stata censurata. D’altronde che cosa possiamo aspettarci da una stampa, da una radio e da una televisione nelle mani di imprenditori
    o foraggiati dal governo? Tutti a libro paga compresa Radio Radicale che credo si aspetti di ricevere
    qualcosa come dieci milioni di euro (venti miliardi di vecchie lire) per quest’anno.
    L’informazione riceve a vario titolo dallo Stato qualcosa come sei o sette miliardi di euro. Dà vita ad un ceto di professionisti superpagati ed assistiti da un ottimo contratto di lavoro. Attorno a questi professionisti della informazione stanno migliaia di "negri", di giovani o non più giovani giornalisti pagati a cottimo
    un tanto a pezzo, senza vere prospettive di essere immessi nell’Olimpo dei loro colleghi-padroni più fortunati. Un esercito di schiavi della penna a disposizione di una editoria faziosa.
    I sindacati di base sono l’anomalia, la bestia nera non solo del centro-destra ma anche del PD dal momento che non sono accomodanti e di regime come le Confederazioni Cgil, Cisl, Uil. La stessa CGIL pur avendo sottoscritto passaggi obbrobriosi del conflitto sociale come gli accordi Alitalia viene considerata con sospetto dai "falchi"come Sacconi o Cazzola e tende ad essere tenuta in ostaggio dal regime e dal pd.ed ad esserne esclusa. Soltanto i rapporti di forza di cui è consapevole la Confindustria impediscono alla data la sua defenestrazione. Si aspetta il Congresso della CGIL per decidere che cosa farne.
    I sindacati di base non accettano di limitare le loro richieste alla detassazione della tredicesima e vorrebbero l’abrogazione della legge Biagi e degli accordi stipulati dal Governo Prodi e da questo Governo con i confederali. Vorrebbero aumentare i salari e le pensioni soggetti ad un progressivo impoverimento dagli accordi consociativi. Le loro richieste suonano blasfeme, una vera e propria
    bestemmia alle orecchie dell’oligarchia politica!
    L’estambliscement bipartisan l’altro ieri, dopo avere sbeffeggiato Tremonti per avere riproposto
    la sua idea sul posto fisso, ha votato in Parlamento una durissima legge di dimagrimento fino all’anoressia della scuola italiana che costerà il pane a centotrentamila persone. Senza battere ciglio!
    Al PD complice della Confindustria e del Governo bisogna aggiungere schegge impazzite o degenerate di quella che fu fino a non molti anni fa la sinistra. Bertinotti ha definito l’elogiodi Tremonti al posto fisso un ritorno all’ancien regime in in perfetta armonia con la Marcegaglia che ne ha parlato sprezzantemente come di un ritorno "all’antico". Hanno usato quasi le stesse parole e gli stessi argomenti!!E’ incredibile l’accoglienza che la proposta di Tremonti ha ricevuto dalla oligarchia dell’opposizione italiana. Franceschini e lo stesso Bertinotti si sono trovati all’unisono nel suggerire "dinamismo" all’economia italiana, un dinamismo che verrebbe naturalmente assicurato dalla flessibilità e dalla precarietà fornite dal ricchissimo arsenale di fumus giuridici che la legge Sacconi ha messo a disposizione del padronato italiano. Quattro milioni di precari con tendenza ad aumentare che assicurano ricchezza a quanti hanno imboscato all’estero miliardi di euro che rientreranno al riparo dello scudo fornito dal Governo.
    Ma, nonostante la fitta coltre di silenzio, lo sciopero di oggi ha avuto successo. C’è una classe lavoratrice che continua a lottare e che ha riconosciuto da un pezzo la funzione di regime dei sindacati confederali.
    Se domani si azzerassero tutte le deleghe sindacali e si rinnovasse il tesseramento , credo che i sindacati che oggi hanno scioperato risulterebbero di gran lunga i più forti. Ma questo non avverrà e cosi continueranno ad essere esclusi dalle trattative con il governo al quale sono ammessi solo coloro
    che accettano le "regole" che detta il capitalismo italiano. I loro dirigenti continueranno ad essere iscritti nel libro nero, ad essere discriminati ed a volte licenziati insomma a fare lo stesso calvario dei dirigenti operai della CGIL ai tempi di Di Vittorio e di Valletta. Ma resisteranno ed alla fine vinceranno dal momento che la ragione
    è dalla loro parte e finiranno con l’essere riconosciuti come espressione genuina dei lavoratori italiani dal momento che la civiltà che rivendicano è anche un bisogno della società italiana oggi umiliata dal precariato, dalla disoccupazione, dai bassi salari.
    Pietro Ancona
    http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
    www.spazioamico.it

    http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/economia/200910articoli/48573girata.asp

    (ANSA)- ROMA,20 OTT- ’Riteniamo che la cultura del posto fisso e’ un ritorno al passato non possibile, che in questo Paese ha creato problemi’, ha detto Marcegaglia. Il presidente di Confindustria ha cosi’ commentato le dichiarazioni del ministro Tremonti. Marcegaglia si e’ detta favorevole ad una ’flessibilita’ regolata e tutelata, come quella fatta con Treu e Biagi, che ha creato 3 milioni di posti di lavoro’. ’Ovviamente nessuno e’ a favore della precarieta’ e dell’insicurezza’. ’Pero’ - ha spiegato la leader degli industriali - noi siamo per la stabilita’ delle imprese e dei posti di lavoro, che peraltro non si fa per legge’ ha aggiunto Marcegaglia, elencando poi i problemi che ’la cultura del posto fisso’ ha portato in Italia: ’un aumento della disoccupazione, del sommerso per esempio nel Mezzogiorno, e ha creato nella pubblica amministrazione questa logica dell’assenteismo e dei fannulloni tanto deprecabile’. In merito al peso della precarieta’ nei diversi settori, Marcegaglia ha voluto ’sottolineare che l’industria e’ quella che fa piu’ lavoro stabile; il grosso del precariato e’ nell’universita’, nella pubblica amministrazione e nella scuola. Bisogna dare una risposta a quello’’. ’La forza di questo paese non e’ la cultura del posto fisso, ma i 5 milioni di piccoli e medi imprenditori che rischiano e vanno sul mercato’. (ANSA)

    • Cobas, 150mila in corteo a Roma

      Lo sciopero riguarda trasporti, scuola, P.A., sanità, vigili del fuoco e settore privato

      Le richieste: "Stop ai tagli, fondi per i contratti, stabilizzazione dei precari"

      A Roma la protesta va avanti fino alle 17 e ricomincia alle 20 anche per metro e ferrovie

      ROMA - "Unificare le lotte per non pagare la crisi". Dietro questo striscione, centocinquantamila persone, secondo gli organizzatori, stanno manifestando a Roma per lo sciopero generale indetto dai sindacati di base dei Cobas Rdb e Sdl. Numerose le richieste della piattaforma dello sciopero, che oltre ai trasporti riguarda anche scuola, pubblica amministrazione, sanità, vigili del fuoco e settore privato: tra le altre, blocco licenziamenti e riduzione orario di lavoro a parità di salario; aumenti di salari e pensioni, introduzione di un reddito minimo garantito per tutti. Manifestazioni sono in corso anche in altre città.

      Il corteo di Roma, partito da piazza della Repubblica e diretto a piazza San Giovanni, si concluderà con gli interventi del coordinatore nazionale delle Rdb-Cub, Paolo Leonardi, di Piero Bernocchi (Cobas Scuola) e di Fabrizio Tomaselli (Sdl, presente nel trasporto aereo). Unico partito che ha aderito è quello di Rifondazione comunista, con il segretario Paolo Ferrero che ha sfilato.

      Tra i manifestanti, lavoratori della Sanità, metalmeccanici, insegnanti, vigili del fuoco e movimenti di lotta per la casa, venuti da tutta Italia. Nel pomeriggio, alle 15, lo spezzone della scuola si sposterà sotto il ministero della Pubblica istruzione per avanzare le proprie richieste: "Stop ai tagli, fondi per i contratti, stabilizzazione dei precari".

      Per Leonardi, lo sciopero generale di oggi è "pienamente riuscito" con un’alta adesione nel trasporto pubblico locale, nella scuola e nella pubblica amministrazione. "Molti uffici pubblici - sostiene il leader delle Rdb-Cub - sono rimasti chiusi. In piazza sono presenti anche rappresentanti "di alcune fabbriche in lotta come l’Alfa di Pomigliano o Arese".

      L’articolazione della protesta. Nel trasporto aereo, dopo l’intervento del ministro Altero Matteoli lo stop sarà di sole 4 ore, dalle 12 alle 16. Alitalia ha fatto sapere che per ridurre al minimo i disagi degli utenti ha deciso di cancellare preventivamente 6 voli dell’operatore AirOne cityliner. I 190 passeggeri coinvolti sono stati imbarcati su altri voli.

      Nel trasporto ferroviario gli addetti agli impianti fissi ed uffici si fermeranno per l’intera giornata; il personale addetto alla circolazione dei treni si asterrà dal lavoro per 4 ore, fino alle 15. Le ferrovie dello stato hanno comunicato che nessun convoglio a media e lunga percorrenza sarà cancellato e, per quanto riguarda il trasporto locale, lo sciopero non interesserà le fasce a maggiore mobilità pendolare.

      Nel trasporto pubblico locale e nel trasporto merci e logistica, lo sciopero sarà articolato a livello territoriale col rispetto delle fasce protette, che variano da città a città. L’agitazione nel trasporto marittimo riguarderà la giornata di oggi e durerà fino alle 8 di domani. I collegamenti con le isole minori saranno interrotti fino alla mezzanotte.

      Nella Pubblica amministrazione (scuola, università, ricerca, ministeri, enti locali, parastato, agenzie fiscali, presidenza del consiglio) lo sciopero riguarderà l’intera giornata. La sanità si fermerà dall’inizio del primo turno del 23 alla fine dell’ultimo turno dello stesso giorno. Quanto ai vigili del fuoco, il personale turnista nel servizio operativo e aeroportuale si fermerà dalle 10 alle 14, mentre il personale a servizio giornaliero si fermerà per l’intera giornata.

      Nel settore privato lo sciopero riguarderà l’intero orario di servizio. I turnisti delle centrali di produzione elettrica e idroelettrica sono in sciopero da ieri al 27 ottobre, con astensione dell’intero turno.

      Le città. A Roma lo sciopero degli autobus è in corso dalle 8,30 e si concluderà alle 17 per poi ricominciare alle 20 e fino alle 24. Per consentire la partecipazione alla manifestazione nazionale, nella capitale la metropolitana e le ferrovie concesse si fermeranno soltanto dalle 20 alle 24.

      A Milano, alle 11.30 la percentuale di adesione allo sciopero per i mezzi pubblici di superficie sarebbe stata pari al 28%. Atm segnala ritardi e rallentamenti per tutte le linee che transitano dal centro città a causa della manifestazione degli studenti. Proseguono invece a circolare regolarmente le tre linee metropolitane. La prima fascia dell’agitazione si concluderà alle 15, quando inizierà la fascia di garanzia ed i mezzi circoleranno regolarmente anche in superficie fino alle 18.

      A Napoli, la percentuale di mezzi dell’Anm rientrati nei depositi, alle prima rilevazione, sarebbe stata pari all’11,62%. Quindi circolano 9 bus su 10 in città. Circa 200 persone stanno partecipando a Palermo alla manifestazione organizzata dai sindacati e dal coordinamento precari della scuola. A Torino, secondo gli organizzatori, l’adesione degli autisti di bus e tram allo sciopero è del 25%; per l’azienda parla del 20% degli autisti e di disagi molto contenuti.

      Leonardi è convinto che anche oggi, come avvenne nella precedente mobilitazione generale dei sindacati di base del 17 ottobre dello scorso anno, si riuscirà ad arrivare a quasi due milioni di adesioni. "Si intravede un nuovo soggetto sindacale capace di dare filo da torcere a Cgil, Cisl e Uil - ha affermato Leonardi -. L’obiettivo è quello di riunificare il mondo del lavoro e rilanciare il conflitto".

      (23 ottobre 2009)

      http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/economia/scioperi/sciopero-cobas/sciopero-cobas.html

      Galleria fotografica al link :

      http://roma.repubblica.it/multimedia/home/16217132


      Roma, sciopero generale: dopo la manifestazione blitz al Ministero dell’economia

      Al termine della manifestazione nazionale (che, secondo gli organizzatori, ha visto la partecipazione di 150.000 persone confluite in piazza S. Giovanni dopo aver sfilato per ore) indetta a Roma per lo sciopero generale, circa 300 militanti di RdB, Cobas, SdL, Blocchi Precari Metropolitani, del movimento di lotta per la casa, dei centri sociali, dei coordinamenti dei migranti e dei disoccupati, si sono recati in corteo davanti al Ministero dell’Economia e Finanze e stanno dando vita ad un’iniziativa per rivendicare un welfare adeguato alle necessita’ del Paese.

      Dietro allo striscione ’’WIN FOR RIGHTS - IL REDDITO NON E’ UNA LOTTERIA’’ - e’ stata bloccata via XX Settembre, mentre tende e materassini, definiti come ’’gli unici ammortizzatori sociali rimasti’’, sono stati collocati davanti all’ingresso principale del Ministero insieme ad una riproduzione della Ruota della Fortuna ed alla ’’Misery card’’, contro la politica dell’elemosina sociale.

      ’’Non e’ che Tremonti sta difendendo l’unico posto fisso, che e’ il suo?’’, gridano i partecipanti, che chiedono un incontro con il Ministro per un reale confronto su quale tipo di welfare e’ stato disegnato per il nostro Paese.

  • MI AUGURO CHE I LAVORATORI, PRECARI, DISOCCUPATI E I PENSIONATI NON CREDANO PIù A QUESTA ’’CASTA POLITICA’’FATTA DA PERSONE SENZA SCRUPOLI, CINICA, IPOCRITA, VIGLIACCA E SFRUTTATRICE CHE HA DISTRUTTO TUTTO QUELLO CHE DI BUONO AVEVANO COSTRUITO LOTTANDO CON SUDORE E SACRIFICI I NOSTRI PADRI.BISOGNA CREDERE IN UNA SOCIETà ANTICAPITALISTA, ANTIAUTORITARIA, ANTIMPERIALISTA CON UNA DEMOCRAZIA DIRETTA!!!!!!!!!!!!!FIDATEVI DEI SINDACATI DI BASE E LASCIATE PERDERE QUI SINDACATI CONFEDERALI CHE STANNO TUTT’UNO CON I POTERI FORTI, COMPRESA CONFINDUSTRIA, BANCHE E LA FINANZA !!!SVEGLIAMOCI ED UNIAMOCI PER POTER PORTARE AVANTI LE BATTAGLIE PER I NOSTRI DIRITTI CIVILI E SOCIALI!!!!!!!!!!!!!!!!