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Report ha scoperchiato il verminaio del modello Veltroni .....

Publie le lunedì 5 maggio 2008 par Open-Publishing
7 commenti

Report ha scoperchiato il verminaio del modello Veltroni, ma la sinistra dove era? Complice o/e incapace

La sera del 4 maggio 2008, Report ha messo in onda un reportage sul nuovo sacco urbanistico. Sia chiaro, niente di assolutamente nuovo. Già a gennaio 2008 Italia Nostra, con un foltissimo gruppo di comitati di quartiere ed associazioni, e con l’adesione degli amici di Grillo e dell’Unione Inquilini di Roma, aveva in una conferenza stampa reso pubblico un dossier sul presunto “modello Roma”.

Cosa c’è di nuovo oggi. Oserei dire nulla, ma Report ha assemblato i pezzi e ne ha fatto una inchiesta vera. Oserei dire una inchiesta marxista. Semmai, in maniera retorica, mi domanderei perché questo reportage non è stato pensato prima dai giornali della sinistra: Liberazione, Manifesto.

Una risposta proverò a darla, anche se non piacevole.

Intanto, se qualcuno ancora si stava chiedendo perché a Roma è stato eletto il “fascista” Alemanno, perché la sinistra è al minimo sindacale e il PRC senza consiglieri comunali, credo che oggi, a meno di passare dalla miopia alla cecità, la risposta sia chiara.

Il modello Veltroni, con l’assoluta zerbinaggine della sinistra, non era altro che un immenso comitato di affari che, in assoluto ossequio al mercato (parole dell’ex assessore Morassut) ed in totale dispregio di qualsiasi idea di città, soprattutto di città a misura di chi la abita, ha avviato immensi programmi di cementificazione.

Il bello è che gli abitanti non chiedevano di avere i primi due più grandi centri commerciali d’Europa (noi sul superfluo siamo imbattibili, è sull’inutile che cerchiamo di primeggiare in Europa).

Siamo andati ben oltre il pianificar facendo. Siamo andati ben oltre le compensazioni che, per fare un parco a Talenti le cui aree, ad esempio, erano di proprietà di Mezzaroma, si garantiva un’altra area da cementificare a suo piacimento senza alcun beneficio sul mercato delle locazioni o della compravendita. Però attenti, mentre Mezzaroma veniva “compensato”, allo IACP andava un po’ peggio, perché a questi venivano tagliati tre milioni di metri cubi di case popolari ma non veniva data nessuna “compensazione”. L’artefice di questo modello: il piano delle certezze di Rutelli.

La sinistra al governo della città con una discreta forza cosa faceva?

Assentiva.

Certo, ogni tanto si indignava per qualche sfratto, certo, ogni tanto si indignava per qualche vendita di enti o qualche cartolarizzazione, certo, qualche volta mediava tra movimenti di lotta e Veltroni per garantire a quest’ultimo una certa pace sociale.

Il risultato ? Per i movimenti eccellente: su 1800 alloggi assegnati negli ultimi tre anni, solo 300 sono andati alle famiglie in graduatoria che, detto per inciso, con punti 10 sono circa 1600, e sono quello con sfratto eseguito da almeno tre anni. Tutti gli altri alloggi utilizzati per sanare le emergenze, ovvero le occupazioni.

La lotta paga? Certo, ma vorrei anche indagare l’effetto di tali atti sulle 35.000 famiglie in graduatoria. Così come vorrei indagare l’effetto della sanatoria, approvata dalla Regione di centro sinistra, di occupanti di case popolari per soggetti che dovevano avere il doppio del reddito di chi è in graduatoria. A Roma, chi gestisce la compravendita degli alloggi è la piccola e grande criminalità. Il prezzo? Dai 30 ai 70.000 euro. Peccato che, anche in questo caso, la Regione aggiungesse alla sanatoria due ciliegine: la vendita del 30% in due anni delle case popolari e l’aumento del 20% dei canoni. Bello, vero?

Mentre noi ci occupavamo delle frattaglie, gli altri costruivano mega centri commerciali, decine di migliaia di alloggi destinati ad ingrossare le fauci della rendita immobiliare. Altro che piano per 30.000 case popolari, del resto mai sostenuto efficacemente dalla sinistra.

Dimenticavo, il giorno prima delle dimissioni, la Giunta Veltroni approvò alla unanimità la vendita del 54% delle case comunali (circa 15.000 alloggi). Anche in questo caso c’è una ciliegina. La legge regionale prevede che, al massimo, si possa vendere il 30% delle case comunali. Slo dopo una veemente protesta dell’Unione Inquilini di Roma il piano è stato ridimensionato.

Infine, mentre qualcuno ci riempiva di parole come “Porto Alegre”, “conflitto”, “radicalità”, “antagonismo” “ comunismo”, quel qualcuno rendeva “allegri i costruttori” sosteneva il “conflitto” dei comitati di affari contro la città e i suoi cittadini, imponeva una “radicalità” nello sviluppo urbanistico a beneficio dei poteri forti, diventava “antagonista” con i bisogni della città.

Se la sinistra vuole darsi un senso ed essere ritenuta necessaria dal nostro popolo, è bene che incida con il bisturi in se stessa e analizzi impietosamente la sua azione di governo della città.

Certo, fanno pensare certe critiche alla partecipazione al Governo Prodi, comunque deficitaria, che venivano da “ movimentisti, ambientalisti e comunisti veri” anche di Roma.

Il comunismo ? Trovatelo voi.

p.s. Chi non avesse visto Report del 4 maggio 2008 lo guardi sul sito di Report http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%255E1078257,00.html

Potrebbe essere una buona relazione introduttiva in tutte le riunioni a qualsiasi livello dei partiti della ex Sinistra Arcobaleno

Corsaro rosso

http://www.unioneinquilini.it/cm/2008/cm_08_263.asp

Messaggi

  • Questo articolo, al di là del merito dell’articolo stesso e del fatto specifico, solleva un problema molto importante e cioè come mai i principali giornali della sinistra non facciano giornalismo d’inchiesta !!

    Anch’io mi sono posto spesso questo problema, ma non sono riuscito a trovare una riposta generalmente esauriente e convincente.

    Azzardo comunque un’ ipotesi : nel caso di Roma non sarà perchè molte (scellerate ) scelte urbanistiche dell’Amministrazione Comunale sono state pienamente condivise anche da R.C. e dai Verdi ??!!

    MaxVinella

    • Elementare, Watson !

      E in cambio Veltroni ha distribuito anche un pò di briciole.

      La presidenza della azienda comunale Farmacap ( che gestisce le farmacie comunali ma alla quale si voleva affidare anche l’apertura di asili-nido a gestione privata) ad un avvocato legato al duo Nieri-Pomponi, maestri negli inciuci capitolini.

      E tanti appalti, a loro volta forieri del peggior precariato, alle cooperative sociali di riferimento di Rifondazione ( ma soprattutto di riferimento al duo citato sopra).

      Con Massimiliano Smeriglio, segretario di Federazione romana e Patrizia Sentinelli, referente nel governo Prodi e nella dirigenza nazionale di Rifondazione, a fare da garanti di questi allucinanti inciuci.

      E con la povera Adriana Spera, capogruppo in Consiglio Comunale, che avendo tentato caparbiemente di frenare questa deriva affaristico/liberista di Rifondazione romana e di mantenere i rapporti con movimenti, comitati di quartiere, associazionismo sul territorio, si è ritrovata ad opera di Smeriglio-Sentinelli-Nieri-Pomponi non più candidata alle ultime elezioni comunali.

      R.

  • A me spiace solo il fatto che fino al mese scorso nessun compagno si sia sognato di denunciare il malaffare della gestione del PRC a livello nazionale e locale. Tutti ad applaudire Bertinotti & Co. fin che raccoglieva milioni di voti. Non importava come si fosse raggiunto tale traguardo, bastava solo ottenere poltrone e prebende senza disturbare mai il gran manovratore Fausto.
    Ora tutti cercano una nuova verginità a partire da Ferrero; tuttavia mi domando se non sia meglio chiudere questo partito tanto cinico nella sua classe dirigente quanto cieco nella sua base militante.

    • Vero un tubo.

      Ad esempio il Circolo romano di Primavalle - del quale, a scanso di equivoci, non faccio parte - certe denunce le ha fatte e come.

      Anche perchè i soliti "reggenti" di fatto del Partito romano ( Nieri, Pomponi e il loro garante Smeriglio) avevano nel frattempo fomentato e sostenuto anche economicamente una scissione di questo circolo, naturalmente una scissione filo-loro ed ovviamente filo-Veltroni, creando un circolo alternativo presso il limitrofo quartiere di Quartaccio.

      Ma operazioni simili se ne sono viste nello stesso periodo varie zone del territorio romano.

      Il massimo è stata la creazione di un Circolo, naturalmente legato a Nieri e Pomponi, presso una cooperativa sociale che naturalmente aveva ottenuto appalti significativi da Regione Lazio e Comune di Roma.

      Chissà com’è, il 99% dei dipendenti ultraprecari di quella cooperativa ( parlare di "soci" sarebbe una barzelletta) si è come un sol uomo e dall’oggi al domani "spontaneamente" iscritto a Rifondazione ....

      Roba da Democrazia Cristiana del basso meridione degli anni sessanta .......

      R.

    • poi alcuni si fanno il problema del simbolo... o di discutere della quarta internazionale ... tanto perché interessa proprio questo... alla gggente!

  • cosa fosse il modello roma di veltroni ve lo andiamo dicendo da tempo cari compagni. Il movimento delle occupazioni che è ripartito dal 2002 aveva questa premessa alle spalle e indicava questo sistema di potere alla città che voleva vedere. Un sistema di potere che, complice la legge sulla locazione e l’amministrazione comunale, faceva fare lauti guadagni ai palazzinari e alla finanza immobiliare speculando su aree da edificare e stabili da lasciare vuoti. E’ strano che per chi abita a Roma ci sia stato bisogno di Report per rendersene conto. Ma è ancora più strano che chi abita a Roma e milita nell’unione inquilini come "corsaro rosso" imputi proprio ai movimenti questo meccanismo perverso che ha spogliato roma di risorse e sovranità. E’ criminale, oltre che falso, dire che delle assegnazioni di case si sono avvantaggiati i movimenti: ma di che parli!? non solo negli ultimi tre anni non sono state fatte tutte quelle assegnazioni di alloggi, ma i movimenti delle assegnazioni fatte non ne hanno usufruito perchè materialmente non avrebbero potuto visto che la delibera che parlava di queste cose è stata firmata a maggio ed ipotizzava uno scaglionamento di assegnazioni di alloggi ancora da costruire - di cui le riserve speciali in cui rientrano le occupazioni ma non solo, sono solo il 10% come da legge - fino al 2012-2013. Tutto ipotetico perchè virtuale, tutto da rifare dopo l’arrivo di Alemanno e dopo l’uscita di "corsaro rosso" che ha offerto ad Alemanno (come se ce ne fosse bisogno) il motivo per azzerare tutto e partire all’attacco delle illegalità commesse dai movimenti. Forse sarebbe stato utile invece, sottolineare che le illecite assegnazioni sono il frutto marcio del sistema di clientele di Galloro e Minnelli. Come è nella realtà. O no!? il fatto che si eviti di parlare di loro e che invece si additi a corresponsabili gli unici che in questi anni hanno messo in pratica la denuncia al verminaio, ricavandoci denunce, sgomberi, manganellate e processi, la dice lunga sulla morte della sinistra. La sinistra non è solo morta, gli avete anche già fatto il funerale senza accorgervene.

    • è bene prendere atto dello stato dell’arte ma allora perchè Nicola Galloro ha dichiarato al corriere della sera del 5 maggio che esistono 3 graduatorie, quella generale, quella degli occupanti e quella dei residence? Semmai andrebbe smentito Galloro che forse di assegnazioni ne sa qualcosa, comunque a me pare di non avere interpretrato nè letto in quell’articolo un attacco ai movimenti nè ho letto alcuna richiesta di sgomberi o di uso della polizi, o peggio la base per lazione di Alemanno, suvvia un po di equilibrio. Se sui fatti detti dall’articolo ci sono errori o non verità si smentisca, anche duramente. Anzi ho letto un pesante attacco alle giunte di centro sinistra incapaci di affrontare i bisogni dei cittadini e non esclusivamente dei palazzinari
      Infine conosco i compagni dell’unione inquilini e quelli del movimento continuo a credere al di là delle incomprensioni che ci siano più cose che vi uniscono da quelle che vi dividono, per favore parlatevi, anche con durezza ma parlatevi, ve lo chiedono credo tutti i precari della casa.