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Repressione dei soliti comunisti!!!

Publie le lunedì 12 febbraio 2007 par Open-Publishing
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Antiterrorismo: 15 arresti, anche ex brigatisti Gli indagati, tra cui alcuni ex sindacalisti, sono accusati di voler far rinascere le Brigate Rosse. Amato: «Forse sventato un attentato» STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU’ LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO

Il ministro Amato (Afp)
ROMA - Il blitz scattato all’alba in diverse regioni del Nord Italia contro gruppi legati alla rinascita delle Br è stato apprezzato dal ministro dell’Interno, Giuliano Amato: «Probabilmente questa volta siamo riusciti a prevenire un attentato brigatista. E lo abbiamo fatto grazie a due anni di indagini condotte con grande professionalità dalle Digos di Milano, Padova, Torino e Trieste, sotto la direzione dell’Ucigos, non senza l’importante collaborazione dell’intero sistema di sicurezza antiterrorismo, a cominciare dal Sisde. Per mesi i componenti di questa colonna brigatista sono stati sottoposti non solo a intercettazioni, ma anche a controlli ravvicinati quotidiani, facendo emergere prove sufficienti per arrivare al loro arresto. Era un’organizzazione strutturata e di forte pericolosità, ma i nostri uomini sono riusciti a intervenire prima che producesse danni seri». «È un successo importante - ha concluso Amato - all’interno di un’attività antiterrorismo che prosegue. L’azione di oggi, infatti, testimonia la presenza nel Paese di focolai brigatisti non ancora rimossi. Questo che abbiamo sgominato, lo sappiamo, non è l’ultimo».
L’operazione trae origine da una lunga inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore di Milano Ilda Bocassini, avviata nell’estate del 2004.
QUIDICI ARRESTI, RELAZIONE CON LE BR - Sono 15 le persone arrestate (sei a Padova), tutte sarebbero accusate di far parte di un progetto che avrebbe tentato di rilanciare le Brigate Rosse della cosiddetta «Seconda posizione». Una settantina gli indagati per il reato previsto dall’articolo 270 bis del Codice penale: associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico. Oltre 80 le perquisizioni in varie regioni, tra queste al Centro popolare occupato «Gramigna» e alla sede dei Comitati proletari per il comunismo di Padova, al Centro proletario «Ilic» e al Centro «La Fucina» di Sesto San Giovanni (Mi). Perquisizioni anche alla sede della rivista milanese «Aurora», legata a un «progetto rivoluzionario operaista che predica la propaganda armata attraverso iniziative violente», secondo una relazione semestrale dei servizi di sicurezza al Parlamento nel 2005. Gli indagati avrebbero compiuto esercitazioni (anche filmate) paramilitari sparando con armi in campagna. Secondo la Boccassini, c’erano «tre cellule attive e operative che avevano dei progetti con anche degli obiettivi umani».
TRA GLI ARRESTATI EX SINDACALISTI - Tra le persone arrestate c’è anche Alfredo D’Avanzo, 49 anni, ritenuto uno dei capofila di "Seconda posizione". D’Avanzo (fermato a Raveo, in provincia di Udine) era stato condannato nell’82 a dieci anni di carcere per rapina a mano armata ed era stato fermato il 20 gennaio ’98 a Parigi su richiesta della magistratura italiana, e rimesso in libertà qualche giorno dopo dalla Corte d’appello della capitale francese. Oltre a D’Avanzo (che si è dichiarato «prigioniero politico»), tra i destinatari dell’ordinanza cautelare in carcere firmata dal gip Salvini ci sono anche alcuni sindacalisti della Cgil, già sospesi.
PARTITO COMUNISTA-POLITICO MILITARE - Volevano creare un «Partito comunista politico-militare». Lo scrive il Gip Guido Salvini nel riportare nell’ordinanza di 170 pagine. «L’associazione si propone il compimento anche con l’uso delle armi di atti di violenza contro l’ordine pubblico, la vita e l’incolumità delle persone e di altri obiettivi politici con finalità terroristiche e di eversione dell’ordine democratico, associazioni caratterizzate da rapporti con gruppi operanti anche all’estero, in particolare in Svizzera, aventi analoghi obiettivi nonché da una struttura compartimentata avente un vertice operante in stato di clandestinità e dotata infine di un foglio di propaganda clandestinamente diffuso denominato L’Aurora». Secondo il Gip le diverse associazioni sarebbero state costituite a Milano tra il 2003 e il 2004 e sarebbero tuttora operanti avendo il loro principale centro operativo e logistico a Milano con strutture in altre zone d’Italia tra cui Veneto e Piemonte.
12 febbraio 2007

CRONACA InviaStampaBlitz della Digos a Milano, Padova, Trieste e Torino, 500 agenti impegnati
I membri dell’organizzazione filmati con le armi. Si autofinanziavano con rapine
Operazione antiterrorismo, 15 arresti
Ci sono alcuni sindacalisti Cgil, già sospesi
Una lunga inchiesta avviata nel 2004 e coordinata da Ilda Boccassini
I militanti avevano una struttura articolata e si esercitavano a sparare nella Bassa Padana

WWW.repubblica.it

Ilda Boccassini
ROMA - Quindici persone arrestate, tutti militanti di un’organizzazione dell’ala movimentista delle Brigate Rosse, la cosiddetta "Seconda posizione". Fra loro ci sono alcuni sindacalisti della Cgil, che sono stati subito sospesi. E’ il primo bilancio di una vasta operazione antiterrorismo che ha impegnato le questure di Milano, Padova, Torino e Trieste con il coordinamento della Direzione centrale della Polizia di prevenzione. I militanti sono accusati, fra l’altro, di associazione sovversiva e banda armata.

Sei gli arresti e una ventina di perquisizioni a Padova, almeno un arresto a Milano e a Torino. Almeno settanta indagati. I militanti finiti in carcere, secondo i primi accertamenti, si erano dati una struttura articolata e si esercitavano a sparare nella Bassa Padana. Tali esercitazioni sarebbero state anche filmate dalla Digos. Ai quindici, secondo indiscrezioni, è stato contestato il progetto di un attentato. Anzi, il ministro dell’Interno Amato, ha dichiarato: "Probabilmente lo abbiamo sventato".

L’operazione ha origine da un’indagine, iniziata dalla Digos di Milano nell’agosto del 2004, e coordinata dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano Ilda Boccassini, avviata in seguito al rinvenimento, in una cantina, di documentazione di natura eversiva e materiale riconducibile ad attività illegali (passamontagna, attrezzatura tecnica per fiamma ossidrica, timer ed altra strumentazione elettronica). Il gruppo si sarebbe autofinanziato con rapine.

Una quindicina le ordinanze di custodia cautelare, firmate a Milano dal gip Guido Salvini, che la polizia ha eseguito in tutto il Nord Italia. Nel corso dell’operazione condotta dalla polizia sono state eseguite numerose perquisizioni. Oltre 500 gli agenti impegnati, con l’impiego di unità cinofile antisabotaggio, elicotteri e nuclei degli artificieri. L’annuncio del blitz è arrivato dal Direttore Centrale dell’Ucigos, Prefetto Carlo De Stefano.

I nomi. Tra gli arrestati c’è Alfredo D’Avanzo, 49 anni, ritenuto uno dei leader di ’Seconda posizione’. D’Avanzo era stato condannato nell’ 82 a dieci anni di carcere per rapina a mano armata. Fermato nel ’98 a Parigi su richiesta della magistratura italiana, fu rimesso in liberta’ qualche giorno dopo dalla Corte d’ Appello della capitale francese. E’ stato preso a Raveo, un piccolo centro agricolo, settenta chilometri a Nord di Udine.

Fra i militanti fermati a Padova, ci sono attivisti del Cpo, centro popolare occupato, "Gramigna".

Risulta agli arresti anche Bruno Ghirardi, ex appartenente ai Colp (Comunisti organizzati per la liberazione del proletariato). Ghirardi era libero, dopo aver scontato una ventina d’anni di prigione per una condanna subita nel 1984. I Colp erano un gruppo attivo in Italia e collegato in Francia con Actione Directe.

L’elenco degli arrestati Per cinque giorni non potranno avere contatti con gli avvocati, secondo una norma del Codice di procedura penale viene applicato raramente. Ecco i nomi. Davide Bortolato, 36 anni; Amarilli Caprio, 26 anni; Alfredo D’Avanzo, 49 anni; Bruno Ghirardi, 50 anni; Massimiliano Gaeta, 31 anni; Claudio Latino, 49 anni; Aldredo Mazzamauro, 21 anni; Valentino Rossin, 35 anni; Davide Rotondi, 45 anni; Federico Salotto, 22 anni; Andrea Scantamburlo, 42 anni; Vincenzo Sisi, 53 anni; Alessandro Toschi, 24 anni; Massimiliano Toschi, 26 anni; Salvatore Scivoli, 54 anni.

(12 febbraio 2007)

Terrorismo, arresti tra le nuove Br
Operazione della polizia contro formazioni eversive di stampo marxista-leninista. Apparterebbero ad una frangia sopravvissuta delle Brigate rosse. Una quindicina le ordinanze di custodia portare a termine tra Milano, Sesto San Giovanni, Torino, Trieste e Padova. Tra gli arrestati alcuni sindacalisti della Cgil del Veneto, sospesi in via cautelare. Fermati anche Alfredo D’Avanzo, leader di "seconda posizione", già condannato a 10 anni di reclusione per rapina a mano armata, e Bruno Ghirardi, ex appartenente ai Colp (Comunisti organizzati per la liberazione del proletariato), già condannato a vent’anni di prigione nel 1984. In totale gli indagati sarebbero una settantina, quasi tutti operai trentenni. I militanti finiti in carcere si erano dati una struttura articolata e si esercitavano a sparare nella bassa padana. Sono accusati di "associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico". Il ministro dell’Interno Amato ha detto: "Siamo riusciti a prevenire un attentato". Secondo gli inquirenti gli arrestati spiavano luoghi frequentati da un dirigente di spicco di un grande gruppo industriale e da altre personalità del mondo politico e dell’economia

17:36 Gruppi costituiti tra il 2003 e il 2004
Secondo il Gip, i gruppi eversivi erano stati costituiti "tra il 2003 e il 2004", e sarebbero "tuttora operanti". Per il magistrato "il loro principale centro operativo e logistico" era a Milano ma avevano "anche strutture operanti in altre zone d’Italia, tra cui Veneto e Piemonte"

17:35 L’organizzazione aveva contatti con gruppi in Svizzera
Il Gip di Milano Guido Salvini ha scritto nell’ordinanza di arresto che gli indagati avevano dato vita ad una organizzazione che "si proponeva il compimento, anche con l’uso delle armi, di atti di violenza (contro l’ordine pubblico, la vita e l’incolumità delle persone e altri obiettivi ’politici’) con finalità terroristiche e di eversione dell’ordine democratico". L’associazione aveva rapporti con altri gruppi operanti anche all’estero, in particolare in Svizzera

17:31 I nomi dei 15 arrestati
Ecco i nomi delle persone arrestati nell’ambito dell’operazione antiterrorismo condotta dalla Digos in tutto il nord Italia: Davide Bortolato, 36 anni, Amarilli Caprio, 26 anni, Alfredo Davanzo, 49 anni, Bruno Ghirardi, 50 anni, Massimiliano Gaeta, 31 anni, Claudio Latino, 49 anni, Aldredo Mazzamauro, 21 anni, Valentino Rossin, 35 anni, Davide Rotondi, 45 anni, Federico Salotto, 22 anni, Andrea Scantamburlo, 42 anni, Vincenzo Sisi, 53 anni, Alessandro Toschi, 24 anni, Massimiliano Toschi, 26 anni e Salvatore Scivoli, 54 anni

17:25 La maggior parte degli indagati sono operai trentenni
Nei confronti delle persone arrestate è stato previsto il divieto di parlare con i loro avvocati per i prossimi cinque giorni. La maggior parte della settantina di indagati sono operai e avrebbe intorno ai 30 anni di età

17:09 D’Avanzo si proclama prigioniero politico
Alfredo D’Avanzo, uno degli arrestati, si è proclamato "prigioniero politico"

17:07 Spiavano manager e politici
Gli arrestati spiavano luoghi frequentati da un dirigente di spicco di un grande gruppo industriale e da altre personalità del mondo politico e dell’economia

17:05 Quasi 200 pagine l’ordinanza
Nell’ordinanza, di circa 190 pagine, si fa riferimento a un attentato consumato in data anteriore al 2006. Da quanto è trapelato, inoltre, si parla di appostamenti degli indagati in luoghi "sensibili" e si cita, tra l’altro, la sede dell’Eni a San Donato Milanese e altri luoghi in cui lavorano alti dirigenti del mondo politico e del lavoro

16:25 Ritorna in carcere Bruno Ghirardi
C’è anche Bruno Ghirardi, ex appartenente ai Colp (Comunisti organizzati per la liberazione del proletariato), tra gli arrestati. Ghirardi fino a oggi era libero, dopo aver scontato 20 dei 23 anni di reclusione a cui era stato condannato nel 1984. I Colp erano un gruppo attivo in Italia e collegato in Francia con Actione Directe

16:07 De Stefano, Polizia Prevenzione: "Cellula del Pcc"
Il direttore della Polizia di Prevenzione Carlo De Stefano, ha detto: "Un’operazione che finalmente ha permesso di far luce sulla cellula per la costituzione del partito comunista combattente, che era divenuta la spina nel fianco degli investigatori, caratterizzata da una forte natura eversiva"

16:03 Sul foglio clandestino "apprezzamento" per l’omicidio Biagi
L’organizzazione eversiva sgominata dalla polizia curava la pubblicazione di un foglio clandestino chiamato "L’Aurora", in cui, tra l’altro, si esprimeva "apprezzamento" per l’omicidio di Marco Biagi, il giurista assassinato dalle Br a Bologna nel marzo del 2002

16:00 I sei arrestati a Padova sono attivisti di un centro sociale
I sei arrestati a Padova sarebbero attivisti del centro popolare occupato "Gramigna", con sede in un vecchio edificio pubblico in via Retrone, nel quartiere Sacro Cuore. Si tratta di una formazione comunista leninista attiva a Padova da oltre vent’anni; conta circa un centinaio di attivisti effettivi

15:34 Arrestato a Sesto San Giovanni un sindacalista
L’arrestato a Sestro San Giovanni sarebbe un 32enne. L’uomo sarebbe legato al mondo sindacale e anche al Cpo La Fucina, il centro sociale di via Falck 44, che è stato perquisito stamani dagli agenti della Digos

15:30 Una settantina gli indagati
Sarebbero una settantina gli indagati nell’inchiesta. Lo si è appreso da fonti legali. L’inchiesta era partita nel 2003

15:19 Il messaggio di congratulazione del capo della Polizia
Il capo della Polizia Gianni de Gennaro ha inviato un messaggio al questore di Milano Vincenzo Indolfi, nel quale si congratula per la "brillante operazione antiterrorismo"

15:03 Tra gli arrestati alcuni sindacalisti della Cgil già sospesi
Tra i destinatari dell’ordinanza cautelare in carcere ci sono anche alcuni sindacalisti della Cgil del Veneto, sospesi in via cautelare

14:59 Arrestato D’Avanzo, leader di "seconda posizione"
Tra i nomi degli arrestati, c’è anche quello di Alfredo D’Avanzo, 49 anni, uno dei leader di ’seconda posizione’. E’ stato fermato a Raveo, un minuscolo centro agricolo di poco più di 500 abitanti, nel cuore della valle del Degano, a circa 70 chilometri a Nord di Udine. D’Avanzo venne fermato dalla Forze dell’ordine nel 1998 a Parigi, su richiesta della Magistratura italiana e poi, fu rimesso in libertà dalla Corte d’Appello di Parigi. In seguito venne condannato in Italia a 10 anni di reclusione per rapina a mano armata.

14:58 Filmati ’paramilitari’
Alcune delle persone arrestate sarebbero stati filmati dalla Digos mentre si stavano esercitando in operazioni di tipo ’paramilitare’ con armi corte e lunghe in una località della Campania

14:56 Amato: "Organizzazione strutturata e di forte pericolosità"
Giuliano Amato, ministro dell’Interno, ha detto: "Era un’organizzazione strutturata e di forte pericolosità"

14:53 Amato, Interno: "Siamo riusciti a prevenire un attentato"
Giuliano Amato, ministro dell’Interno, ha detto: "Siamo riusciti a prevenire un attentato"

14:16 Un arresto a Torino
Una persona è stata arrestata anche a Torino

14:14 Sei arresti a Padova
A Padova si è concluso con sei arresti e una ventina di perquisizioni

14:13 Pisanu: "Confermata la pericolosità del terrorismo interno"
L’ex ministro dell’Interno Beppe Pisanu, senatore di Forza Italia, ha detto: "L’operazione conferma la pericolosità del terrorismo interno"

13:54 Un arresto a Milano
Almeno un arresto, a quanto si è appreso finora, è stato eseguito anche a Milano. Le persone destinatarie dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, secondo le prime indiscrezioni apparterebbero a una frangia delle Br ’sopravvissuta’ e che in questi anni avrebbe lavorato sottotraccia con progetti di attentati

13:52 Perquisizioni a Padova e Sesto
Nel corso dell’operazione sono state eseguite, in varie città italiane, oltre 80 perquisizioni, estese anche al Centro popolare occupato ’Gramigna’, alla sede dei Comitati proletari per il Comunismo di Padova, al Centro proletario ’Ilic’ e al Centro ’La Fucina’ di Sesto San Giovanni.

13:37 Si esercitavano a sparare nella bassa padana
Tra gli arrestati nella maxioperazione antiterrorismo della Polizia, secondo quanto si è appreso, ci sarebbe anche un sindacalista. I militanti finiti in carcere, secondo i primi accertamenti, si erano dati una struttura articolata e si esercitavano a sparare nella bassa padana

13:36 15 arresti accusati di associazione sovversiva
Quindici persone sono state arrestate, tutti militanti di un’organizzazione dell’ala movimentista delle Brigate Rosse, la cosiddetta "seconda posizione". E’ il primo bilancio della maxioperazione della Polizia I militanti sono accusati, tra l’altro, di associazione sovversiva e banda armata.

13:34 Nel blitz impegnati 500 agenti
Oltre 500 operatori della Polizia di Stato sono impegnati nelle attività, con l’impiego anche di unità cinofile antisabotaggio, elicotteri e nuclei artificieri.

13:33 In corso operazione antiterrorismo
Vasta operazione antiterrorismo, contro non meglio identificate formazioni eversive di stampo "marxista-leninista". L’operazione ha origine da una lunga inchiesta coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, Ilda Boccassini, avviata nel 2004. Le indagini sono state condotte, sotto la direzione dell’Ucigos, dalle Digos di Milano, Padova, Torino e Trieste. Una quindicina le ordinanze di custodia cautelare che la polizia sta eseguendo in tutto il Nord Italia. Uno dei reati ipotizzati è quello di "associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico".

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Quindici arresti tra i nuovi Br Amato: forse sventato attentato

«Probabilmente questa volta siamo riusciti a prevenire un attentato brigatista»: così il ministro dell´Interno Giuliano Amato commenta il blitz della Digos nel Nord Italia che ha portato all´arresto di 15 persone, tra Milano, Padova, Trieste e Torino, con l´accusa di associazione sovversiva a fine di terrorismo e a banda armata. «Per mesi i componenti di questa colonna brigatista sono stati sottoposti non solo a intercettazioni, ma anche a controlli ravvicinati quotidiani, facendo emergere prove sufficienti per arrivare al loro arresto – spiega Amato - Era un’organizzazione strutturata e di forte pericolosità, ma i nostri uomini sono riusciti a intervenire prima che producesse danni seri».

«È un successo importante - ha concluso Amato - all’interno di un’attività antiterrorismo che prosegue. L’azione di oggi, infatti, testimonia la presenza nel Paese di focolai brigatisti non ancora rimossi. Questo che abbiamo sgominato, lo sappiamo, non è l’ultimo».

Nel capoluogo lombardo i provvedimenti restrittivi sono stati firmati dal Gip, Guido Salvini, su richiesta del Pm, Ilda Boccassini. Nel mirino l’attività di fiancheggiatori e militanti delle Br "seconda posizione", cioè con una posizione diversa da quella di Nadia Desdemona Lioce e i suoi compagni che si sono macchiati degli omicidi D’Antona e Biagi. Battuti dagli inquirenti gli ambienti di alcuni centri sociali e del sindacalismo di base. Tra le persone arrestate, ci sono anche alcuni delegati sindacali. In una nota delle segreterie della Cgil del Veneto e di Padova si dice che «in merito alle indagini della Procura di Milano che ha coinvolto alcuni suoi iscritti, sospendono in via cautelativa l’iscrizione dei soggetti implicati nell’indagine in corso, in attesa che la Magistratura accerti la responsabilità soggettiva». «La Cgil - prosegue il comunicato - in tutta la sua storia ha non solo contrastato ogni forma di violenza ma si è battuta per difendere la democrazia e la legalità repubblicana. I suoi dirigenti e militanti hanno pagato anche con la vita il tenace contrasto contro il terrorismo e la violenza di qualsiasi natura. La Cgil conferma la sua fiducia nell’azione della Magistratura e delle Forze dell’ordine e invita tutti i suoi militanti ad una vasta azione di vigilanza perchè sia isolata e contrastata ogni forma di violenza e di illegalità».

Finora sono state eseguite, in varie città italiane, oltre 80 perquisizioni, estese anche a al Centro Popolare Occupato «Gramigna», alla sede dei Comitati Proletari per il Comunismo di Padova, al Centro Proletario «Ilic» e al Centro «La Fucina» di Sesto San Giovanni.

L’indagine, avviata dalla Digos di Milano dall’agosto del 2004, in seguito al rinvenimento, in una cantina, di documentazione di natura eversiva e di materiale riconducibile ad attività illegali (passamontagna, attrezzatura tecnica per fiamma ossidrica, timer ed altra strumentazione elettronica), è stata diretta da Ilda Boccassini. Le investigazioni - dicono gli inquirenti - hanno consentito di acquisire importanti riscontri circa l’attività ed i progetti terroristici del gruppo. Ci sarebbero anche dei filmati di esercitazioni paramilitari. I filmati mostrerebbero gli arrestati mentre sono impegnati a sparare con diversi tipi di armi in aperta campagna.

Secondo quanto afferma uno dei legali nominati dagli arrestati, l’avvocato Sandro Clementi: «Si tratta di arresti molto azzardati con riferimento a realtà politiche e sociali molto diverse tra loro». «Si tratta di accuse paradossali, in cui la partecipazione a banda armata sarebbe finalizzata a costituire un’associazione sovversiva - dice un altro legale Giuseppe Pelazza- Indizi seri per fatti specifici sono riferiti solo a furti di targhe d’auto e di un tentato furto a un bancomat. L’esistenza di queste armi non è stata provata e i progetti di attentati vengono addebitati sulla base di pedinamenti molto vaghi. Il tutto è frutto solo della valutazione degli inquirenti».

L’ipotesi contestata alle quindici persone finite in manette ruoterebbe intorno al "foglio clandestino" Aurora che, secondo gli inquirenti, avrebbe tentato un ricompattamento di una delle fazioni interne alle Brigate Rosse, quella che ispirava tra l’altro Paolo Persichetti, estradato in Italia dalla Francia nel 2002.

Pubblicato il: 12.02.07
Modificato il: 12.02.07 alle ore 17.07

Messaggi

  • Fermi restando il massimo garantismo - ognuno è innocente fino a prova contraria - e la massima sfiducia in queste mega-operazioni giudiziario/mediatiche ( come quelle contro presunti terroristi islamici regolarmente finite in una bolla di sapone ), qualche considerazione mi sembra doverosa.

    15 arrestati, pressochè tutti operai di fabbrica, gran parte in età avanzata, 7 su 15 iscritti alla Cgil ....

    Quanti schemini che saltano tutti assieme .....

    C’è ancora qualcuno che vuole scomodare Pasolini e la poesia su Valle Giulia 1968 per spiegare in modo manicheo i fenomeni sociali ?

    Keoma

    • E, sempre a proposito di schemini manichei, che dire della Dr.ssa Boccassini improvvisamente eletta a magistrato integerrimo ed inflessibile anche da leghisti e berlusconiani ?

      Rafaniello

    • Keoma, quello che non salta mai è lo schema di queste operazione giudizarie, che si ripetono a raffica da Genova in poi.
      Tutte poi alla lettura dei processi si rivelano dei plof, è di pochi giorni fa l’assoluzione per tutt* della "clamorosa" operazioone Cervantes.
      Marini ricorrerà in Cassazione ma con due assoluzioni nella borsa.

      Intanto per restare in ambito meramente processuale, scompaiono le bocce messe dagli sbirri alla Diaz e scompaiono verbali del processo al Sud Ribelle.

      No, non servono le poesie per capire quello che succede in questo paese.
      vittoria
      P.S(nel senso buono del termine): si è stato veramente comico, ma ormai alle comiche della "politica" sono abituata, vedere La Russa che inneggiava alla alla Bocassini, scordandosi che fino a pochi giorni fa la omaggiava dell’appellativo di " Toga Rossa".

      vittoria oliva
      L’avamposto degli Incompatibili
      www.controappunto.org