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Resoconto prima riunione "Comunisti Uniti Lazio"
Publie le venerdì 18 luglio 2008 par Open-PublishingSabato 12 luglio si è tenuta a Roma una prima riunione tra compagni e compagne che sostengono nel Lazio l’Appello “COMUNISTE E COMUNISTI: COMINCIAMO DA NOI” e che intendono partecipare attivamente, attraverso la condivisione di percorsi collettivi e di metodologie di lavoro, al percorso di apertura di una “Costituente Comunista”.
Nello spirito dell’appello, intendiamo questa fase costituente come momento necessario per riunificare le forze di tutti i comunisti che, ad oggi, sono sparsi tra PRC e PdCI, in molte organizzazioni e coordinamenti comunisti (già da tempo extraparlamentari per scelta) ed in migliaia di individualità politiche (ormai la stragrande maggioranza) che non si riconoscono più nelle componenti comuniste organizzate esistenti.
La partecipazione, considerando la natura non pubblica della riunione (convocata solo tra gli iscritti della mailing list “Comunisti Uniti Lazio”), è stata più che positiva (30 persone), con contributi che hanno spaziato dall’analisi della crisi attuale del movimento operaio e comunista fino alle proposte sulle cose da fare per raggiungere l’obiettivo prefissato.
Vanno registrati i saluti e gli interventi di due compagni - uno del PdCI e l’altro degli Autoconvocati del PRC (aderenti alla terza mozione congressuale) - che hanno inteso partecipare e sostenere questa nostra iniziativa pur essendo, in contemporanea, impegnati coi congressi dei rispettivi partiti.
Riteniamo rilevante il fatto che abbiano presenziato compagne e compagni di uno spettro d’età molto vasto (dai 20 anni in su) e che provenivano non solo da Roma, ma anche da altre città del Lazio (Pomezia, Colleferro, Viterbo, Manziana, ecc.).
Pur nella diversità di alcune posizioni e delle differenti proposte espresse, cosa per altro naturale vista la premessa, l’atteggiamento collettivo è stato quello di raccogliere lo spirito unitario e aperto dell’appello “Comunisti Uniti”, al quale abbiamo aderito tutti, senza l’esclusione pregiudiziale di nessuno e senza settarismi, per dare una spinta alla costruzione di un percorso organizzativo verso la ri-costruzione di un Partito Comunista degno di questo nome nel nostro paese.
E’ stato riconosciuto che “Costituente è percorso dei comunisti” e non di una generica sinistra, pur essendo fondamentali alleanze e fronti di lotta per organizzare le classi subalterne (con la classe dei lavoratori salariati al centro) e pezzi interi della società nella mobilitazione anticapitalista: la riunificazione dei comunisti o passa da un programma autonomo, da un’indipendenza ideologico-culturale e da un’organizzazione comunista che riconnetta anche a livello di sentimento di massa le idee e le prospettive del socialismo e del comunismo nel XXI Secolo, oppure verranno ripetuti all’infinito gli errori del passato quando è stato fin troppo palese il ruolo subalterno delle comuniste e dei comunisti (appoggio ai governi filo-padronali e “neo-liberisti” dei Padoa-Schioppa e dei Dini; governismo a tutti i livelli ed a tutti i costi; creazione della Sinistra Arcobaleno, “stampella borghese”, di cui le dirigenze dei due partiti ufficiali portano gran parte delle responsabilità; assunzione dei paradigmi della compatibilità e della concertazione in luogo dell’anticapitalismo e del conflitto di classe).
Grave è il momento politico che stiamo vivendo: crisi dei comunisti, governo ultrareazionario di destra, emergenza economica, sociale e democratica (attacchi ai diritti “civili”, sindacali, ecc...), guerre commerciali e militari a livello internazionale (e i comunisti devono essere sempre dalla parte dei popoli oppressi contro l’Imperialismo USA egemone, ma anche contro quello della UE e delle sue avventure economiche e militari).
Per dare una risposta di classe adeguata è necessario costruire, quindi, una “agenda autonoma” dei comunisti nella classe che significa, oggi, coordinarsi e vincolarsi unitariamente a programmi di lotta e mobilitazione sulle questioni sociali (salario, contratti, precarietà, casa, immigrati), tra gli studenti, sul territorio (scempi ambientali, nucleare) e sulla guerra (basi, truppe, spese militari, antimperialismo), in maniera visibile in tutto il paese, per non lasciare le destre o il populismo come unica “valvola di sfogo” per la classe.
Di fronte a tutto questo scempio, è necessario tornare dentro e alla testa delle mobilitazioni e non rimanere al carro della rappresentazione mediatica dei conflitti o della loro mera mediazione istituzionale.
Evidenti sono gli errori e le gravi responsabilità dei partiti che, senza alcun risultato positivo per la classe lavoratrice e per i movimenti di lotta, hanno partecipato al governo Prodi e alla farsa Arcobaleno, ma altrettanto evidenti sono stati i limiti e le inadeguatezze dei gruppi della cosiddetta sinistra extraparlamentare che non sono stati in grado di costruire un’alternativa credibile a livello di massa.
Per questo dobbiamo ripartire unitariamente tornando in piazza da protagonisti, luogo primo dove si deve esprimere il conflitto di classe.
La “Costituente Comunista” non può che essere completamente alternativa all’intero sistema bipolare/bipartitico (tanto alla PdL quanto al PD, quindi) con cui il capitalismo italiano intende governare questa fase.
Né oggi né domani è possibile pensare ad alleanze con un PD che si presenta come l’altra faccia della governabilità. Allo stesso tempo la Costituente Comunista non deve essere subordinata ai processi elettoralistici (è vero il contrario).
E’ perciò, secondo noi, una necessità storica e prioritaria quella di costruire da subito una “casa comune dei comunisti”, ovunque collocati, in cui questi si ritrovino a discutere ed organizzarsi per mobilitarsi in strutture unitarie.
Pensiamo che i coordinamenti regionali dell’Appello debbano arrivare sin da subito a strutturarsi “fisicamente”, oltre che nelle mailing list, in Coordinamenti o Cantieri per la Costituente Comunista a livello locale. Devono essere luoghi pubblici, aperti a tutti (ai compagni/e del PRC e del PdCI, ma anche di altre organizzazioni come CUC-MCC, Rete dei Comunisti, SC, PCL, PdAC, ecc... e singoli militanti non appartenenti a nessuna “parrocchia”) e che abbiano come unico discrimine il sostegno leale e unitario alle iniziative collettivamente decise.
• Proponiamo che a Settembre si svolga una prima Assemblea Nazionale di tutti coloro che hanno aderito all’Appello (su questo chiediamo il coinvolgimento attivo e il massimo sostegno dei gestori del sito e delle mailing list), pubblica e aperta anche a tutti quelli che vorranno promuovere questi movimenti e coordinamenti per la Costituente Comunista, dove proporre un percorso di strutturazione locale e nazionale per poi andare “a verifica” dopo un periodo 6-8 mesi di iniziative e mobilitazioni comuni.
• Proponiamo, in questa prima fase, che il percorso che tutti insieme dovremo avviare preveda una “doppia appartenenza” e non lo scioglimento di questo quell’altro partito o gruppo organizzato.
• Proponiamo il rispetto di tutte/i le/i partecipanti con pari dignità.
• Proponiamo l’urgenza che vengano accantonate tutte le posizioni di rendita di cui ancora godono i dirigenti. I nuovi dirigenti saranno legittimati dal peso politico ma anche dal percorso comune intrapreso, nel rispetto delle storie di tutti e prescindendo dalle provenienze e dai percorsi politici di ciascuno.
• Sosteniamo la proposta del “Cantiere per la Costituente Comunista” della Campania che intende organizzare, tra i sostenitori dell’Appello, un campeggio di confronto a Palinuro (SA) nella prima settimana di Settembre e proponiamo che in un week-end di quel periodo si organizzi una prima riunione nazionale tra i promotori e sostenitori dell’Appello.
• Ci impegniamo, come gruppo del Lazio, a rimanere in contatto anche in questi mesi estivi (attraverso la mailing list e non solo) per coordinarci da subito in eventuali mobilitazioni contro il governo Berlusconi, contro gli attacchi ai diritti del movimento dei lavoratori o degli immigrati.
• Ci impegniamo, nello spirito unitario che abbiamo dichiarato, anche a riconvocarci a Roma nei primissimi giorni di Settembre con tutti quei compagni della lista del Lazio che non hanno potuto partecipare oggi per strutturare questo percorso nella nostra Regione, con una riunione che stavolta convocheremo pubblicamente in luogo da definire.
• Chiediamo ai gestori delle liste e del sito “Comunisti Uniti” che vengano informati di ogni iniziativa e riunione intraprese tutti i firmatari dell’Appello e non solo gli iscritti nelle mailing list.
• Ci assumiamo l’impegno di rendere sempre pubblici i resoconti delle riunioni e degli incontri per favorire il massimo dell’estensione e del coinvolgimento delle iniziative che scaturiranno da questo Appello.
Come nello spirito dichiarato nell’Appello: Comunisti Uniti, ripartendo dai militanti del PRC e del PdCI, ma anche da tutte quelle comuniste e comunisti che sono sparsi ovunque e ovunque organizzativamente collocati.
Roma, 12 luglio 2008