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Respinto l’assalto fascista all’occupazione abitativa di Casal Bertone - Roma

Publie le giovedì 12 luglio 2007 par Open-Publishing
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ore 12.00 conferenza stampa

Respinto l’assalto fascista all’occupazione abitativa di Casal Bertone

La notte tra l’11 e il 12 luglio è avvenuta l’ennesima aggressione fascista a Roma, nel quartiere di Casal Bertone.

Un gruppo proveniente dal Circolo Futurista, sede del gruppo ultras Padroni di Casa, appartenenti a Fiamma Tricolore, al termine dell’attacchinaggio di manifesti, ha tentato di assaltare l’occupazione abitativa di Via De Dominicis, dove vivono da anni decine di famiglie dei movimenti di lotta per la casa. La prontezza degli occupanti e la risposta degli abitanti del quartiere ha respinto l’attacco e messo in fuga la squadraccia, che si è dileguata sotto gli occhi indifferenti delle forze dell’ordine, sopraggiunte nel frattempo.
L’attacco è stato premeditato e vigliacco. Armato di mazze, catene, coltelli il gruppo, guidato da Gianluca Iannone, dirigente di Fiamma Tricolore, non ha avuto remore a colpire donne e uomini, ferendo gravemente 6 persone, di cui una accoltellata all’inguine.
In pochi minuti centinaia di persone sono scese in strada per difendere l’occupazione e reagire all’aggressione, praticando il legittimo diritto di resistenza.

L’aggressione è avvenuta nel quartiere di Casal Bertone, dove da mesi i cittadini, le associazioni, i movimenti sociali denunciano e contrastano l’apertura del sedicente circolo Futurista, in via degli Orti di Malabarba 15, covo fascista sito all’interno di un palazzo di proprietà dell’Inps, che inneggia all’odio e al razzismo, attraverso, scritte, manifesti e intimidazioni. Nei mesi è cresciuta la protesta del quartiere, abitato da molti studenti fuori sede e con una lunga tradizione di lotte sociali, di associazionismo, e di iniziative culturali.
Questa è la campagna per il mutuo sociale di Fiamma Tricolore: da una parte inneggiano alla “casa agli italiani” e “più case meno calabresi”, dall’altra provano a colpire chi nei fatti conquista il diritto alla casa per tutti.

Tutto ciò avviene a due settimane esatte dall’assalto squadrista a Villa Ada e dopo centinaia di aggressioni avvenute negli ultimi due anni nei confronti di chi lotta per i diritti sociali e di cittadinanza, chi libera spazi di socialità e cultura, o chi semplicemente frequenta concerti e iniziative culturali.

Come hanno denunciato con forza le migliaia di persone scese in piazza sabato scorso nel quartiere Trieste-Salario non è più possibile accettare la presenza e la diffusione di ideologie e pratiche fasciste, coperte dalla destra istituzionale e favorite dalla colpevole “equidistanza” del sindaco Veltroni, del governo e delle amministrazioni locali, che hanno concesso sedi e agibilità politica, tollerando e lasciando impunite nella “democratica” città di Roma le scorribande dell’estrema destra.

Le antifasciste e gli antifascisti di Roma

ore 12.00 conferenza stampa

presso l’occupazione di via Domenico De Dominicis 6

Indirizzo web :http://indy-rm.ortiche.net/node/392

Messaggi

  • Consiglio Comunale - Gruppo Consiliare
    Comune di Roma

    Partito della Rifondazione Comunista
    Sinistra Europea

    COMUNICATO STAMPA

    ENNESIMA AZIONE SQUADRISTICA
    INTERVENGA IL SINDACO ED IL PREFETTO

    Dichiarazione di Adriana Spera capogruppo al Comune di Roma
    del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

    Roma 12 luglio 2007

    Durante la scorsa notte, mercoledì 11 luglio, c’è stata l’ennesima azione squadristica da parte di un numeroso gruppo di fascisti, che nel quartiere di Casal Bertone, proveniente dal Circolo Futurista, sede del gruppo “ultras” Padroni di Casa, appartenenti a Fiamma Tricolore, al termine di un loro, attacchinaggio di manifesti, ha tentato di assaltare l’occupazione abitativa di Via De Dominicis. Hanno aggredito delle famiglie di immigrati e studenti provocando diversi feriti, tra cui alcune donne finite all’ospedale.

    Ciò ha determinato molta tensione e preoccupazione nei cittadini di Casal Bertone, che hanno visto le strade del quartiere precipitare in una situazione di scontro, nonostante la presenza delle forze dell’ordine.

    E’ intollerabile che dei provocatori possano agire indisturbati, nel cuore della città, portando con se sassi e bastoni percorrendo le strade del quartiere in gruppo, e scandendo ad alta voce slogan fascisti.

    Purtroppo è molto troppo tempo che la nostra città è oggetto di atti di aggressione e di vandalismo, frutto di una cultura della prevaricazione razzista e xenofoba, che non ci appartiene e che mortifica le possibilità di una crescita sociale.

    Di recente il “clima politico” nella nostra città è peggiorato a causa delle azioni da parte di gruppi organizzati di estrema destra, che utilizzano metodi e linguaggi sempre più violenti, come recentemente a Villa Ada e ieri notte a Casal Bertone, con provocazioni, aggressioni ed atti di intimidazione nei confronti di famiglie inermi e di chi esprime i valori della convivenza civile e della democrazia. Sono centinaia ormai, le aggressioni avvenute negli ultimi due anni nei confronti di chi lotta per i diritti sociali e di cittadinanza, chi libera spazi di socialità e cultura, o chi semplicemente da cittadino inerme, frequenta concerti e iniziative culturali.

    Non mi limiterò a chiedere un deciso intervento da parte del Sindaco e del Prefetto di Roma, affinché vi sia una efficace opera di prevenzione a tutela di tutti i cittadini, e a garanzia dell’agibilità democratica della città medaglia d’oro della resistenza. Questa volta chiederò ai colleghi di recarci tutti presso la Procura della Repubblica affinché si apra, stavolta definitivamente, una seria inchiesta da parte della magistratura per individuare e punire i colpevoli di questi atti che sono all’evidenza tutti collegati.

    La Capogruppo PRC – SE

    On. Adriana Spera

  • Veltroni semi-equidistante .........

    CASAL BERTONE, VELTRONI:STRONCARE OGNI SPIRALE DI ODIO E VIOLENZA
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    12 lug - «Nessuno può sottovalutare
    quanto accaduto questa notte a Casal Bertone. Dopo il grave fatto di Villa
    Ada, con l’accoltellamento del giovane Marco Di Pillo, nel giro di pochi
    giorni è la seconda, gravissima aggressione violenta di forze neofasciste.
    Esprimo la mia preoccupazione più grande. Dopo l’omicidio di Renato
    Biagetti, che sconvolge ancora, con i suoi familiari e amici, tutta la
    città, il rischio è che questi siano i segni ulteriori di un clima che,
    se non immediatamente contrastato può portare nuove tragedie. La reazione
    seguita questa stessa notte con l’assalto a sedi di estrema destra da parte
    di gruppi di giovani cosiddetti antagonisti, conferma quanto alto sia il
    pericolo che si inneschino spirali di odio e violenza». È quanto afferma
    il sindaco Walter Veltroni in merito agli episodi avvenuti questa notte a
    Casal Bertone. red 121352 lug 07

    • Casal Bertone, scontri alla scuola occupata: 3 feriti
      Serra: clima preoccupante, può portare a fatti gravi

      ROMA (12 luglio) - Scontri questa notte a Casal Bertone. Tutto è iniziato pochi minuti dopo la mezzanotte. Secondo quanto riferisce la questura trenta giovani appartenenti a gruppi di estrema destra hanno assaltato con spranghe, catene e bastoni la scuola occupata da giovani dei centri sociali in piazza De Cristoforis. In pochi minuti sul posto sono arrivati agenti di polizia e carabinieri che hanno faticato non poco per riportare la calma.

      Secondo le stime della questura tre i ragazzi feriti ma non in modo grave che sono stati soccorsi e medicati in ospedale. Immediata la risposta dei ragazzi dei centri sociali.

      A notte fonda, sempre secondo quanto si apprende da fonti investigative, alcuni ragazzi della scuola occupata in via De Cristoforis hanno assaltato la sede di zona del partito Fiamma Tricolore di via degli Orti di Malabarba, a due passi da via di Casal Bertone, devastandone una sala. Cinque ragazzi appartenenti a gruppi dell’estrema sinistra sono stati fermati e indagati a piede libero per danneggiamento e possesso di armi improprie. La polizia li ha infatti sorpresi con spranghe e bastoni.

      La testimonianza . Una aggressione durata mezz’ora: per così tanto tempo si sarebbe prolungato secondo le testimonianze degli aggrediti l’assalto di un gruppo di giovani di estrema destra inneggianti al «Duce» nei confronti di una trentina di occupanti della ex scuola occupata in via De Dominicis dal Coordinamento Cittadino di Lotta per la Casa da sei anni.

      «Erano circa le 24 e ci trovavamo dentro la scuola occupata quando una nostra compagna è entrata di corsa dicendo che c’erano una quarantina di fascisti a cinquanta metri da noi che dopo aver attaccato manifesti di Fiamma Tricolore in piazza De Cristoforis venivano verso di noi con caschi e mazze - ha detto una delle occupanti aggredite - Una trentina di noi ha fatto appena in tempo ad uscire dal cancello per capire cosa stesse succedendo e subito è cominciata una fitta pioggia di pietre e oggetti contundenti che hanno colpito molti di noi.

      Tre sono dovuti andare in ospedale con le teste spaccate. In tutto i feriti sono stati sei di cui due ricoverati, uno per una coltellata all’inguine, alle figlie di San Camillo, e una donna svenuta dopo essere stata colpita da alcune pietre». Alcuni occupanti a quel punto hanno reagito secondo il racconto della testimone e ci sono stati anche momenti di colluttazione. «Subito dopo sono arrivate diverse pattuglie delle forze dell’ordine che si sono schierate in tenuta antisommossa tra noi e i fascisti - ha continuato la donna - Dopo circa mezz’ora loro sono scappati. Sul posto sono giunti intorno all’una anche l’assessore comunale Dante Pomponi e il consigliere municipale Maurizio Catroppa».

      La denuncia di Acrobax. «Due aggressioni nell’arco di due settimane confermano ciò che noi sosteniamo dall’omicidio di Renato. Negli ultimi anni Roma è stata teatro di decine di aggressioni legittimate dal clima di equidistanza politica espressa dal consiglio comunale e coperta dalle forze politiche della destra». Lo hanno affermato i ragazzi del centro sociale Acrobax fuori l’aula B del tribunale di Civitavecchia dove dalle 9 è in corso la quinta udienza preliminare per l’omicidio di Renato Biagetti ucciso il 27 agosto 2006 sul litorale di Focene.

      «Auspichiamo che da questo processo esca fuori la verità politica. Sociale e culturale su tutta questa storia e sul clima di aggressioni che si è generato nel nostro Paese e a Roma. Teniamo a sottolineare - concludono i ragazzi di Acrobax - che l’aggressione alla nostra struttura politica è avvenuta la sera prima dell’udienza del processo Biagetti. Noi non ci facciamo intimidire e continueremo a denunciare pubblicamente e in ogni modo quello che accade nel nostro territorio».

      La conferenza stampa. Una maglietta nera con l’ascia bipenne e la scritta «Oltre la morte» e un manifesto di Fiamma Tricolore: questi gli oggetti ritrovati davanti all’ex scuola occupata dove questa notte è avvenuta l’aggressione da parte di
      una quarantina di giovani che gridavano «Duce, Duce». I due oggetti sono stati mostrati durante la conferenza stampa che gli occupanti e il coordinamento cittadino di Lotta per la casa hanno tenuto questa mattina all’interno dell’ex istituto
      scolastico. «Ieri sera eravamo qui, in questa sala, riuniti per parlare e discutere della manifestazione di sabato scorso a Villa Ada - ha detto un rappresentante del coordinamento - Verso mezzanotte e un quarto alcuni nostri compagni sono usciti e
      hanno visto un gruppetto di persone che attaccava manifesti della Fiamma Tricolore. Questi hanno subito indossato caschi e con spranghe e coltelli e insieme ad un’altra ventina di loro usciti da macchine appostate nei paraggi ci hanno caricato.

      Noi ci siamo difesi con le scope, con le toghe dei letti rotti che abbiamo qui in occupazione. L’agguato, durato circa 40 minuti, era organizzato. Li guidava un capo con walkie talkie noto dirigente di Fiamma Tricolore. A quel punto sono scesi i ragazzi della casa dello studente qui di fronte ed anche gente del quartiere che è rimasta con noi fino alle 3 di notte. Le forze dell’ordine che sono giunte dopo 20 minuti si sono limitate a bloccare la strada senza intervenire. Ci è stato impedito di
      avvicinarci per 5 minuti che in momenti come quelli sono un’infinità ad un nostro compagno ferito e giacente a terra.Quando i fascisti sono scappati la polizia è venuta verso di noi e gli aggressori si sono dileguati verso il mercato».

      «Niente opposti estremismi - dicono i rappresentanti del coordinamento - Questa è stata una vera e propria aggressione e noi ci siamo soltanto difesi. Noi stiamo a casa nostra mentre questi sedicenti tifosi della sede di via Orti di Malabarba da
      dove è partita l’aggressione provengono tutti da Casa Pound e da altre realtà fasciste di fuori zona. È particolarmente grave che vengano ad aggredire una casa occupata anche da immigrati con donne e bambini dimostrando tutto il loro razzismo e xenofobia. Hanno aggredito anche alla discoteca Qube alcuni giovani del Mario Mieli: anche in quel caso possono parlare di opposti estremismi?».

      Ancora spaventate alcune donne immigrate tra le 28 famiglie che vivono nell’ex scuola. «La mia bambina è svenuta - dice una delle donne - tutti i bambini non hanno dormito per tutta la notte. È assurdo quello che è successo, i nostri figli vanno nelle scuole del quartiere e abbiamo buoni rapporti con i vicini. Ora viviamo nella paura».

      Oggi pomeriggio si è svolta una manifestazione di volantinaggio, indetta dal coordinamento a cui hanno aderito centri sociali, Arci e politici di sinistra, partita da piazza De Cristoforis, mentre per venerdì e sabato sono in programma altre mobilitazioni e si annunciano contro manifestazioni nel quartiere ad alcuni cortei indetti da Fiamma Tricolore la settimana prossima. Le condizioni dei due feriti ricoverati in ospedale, dicono gli occupanti, non sono gravi: uno di questi ha ricevuto due coltellate e una donna è stata colpita al ventre con un grosso casco.

      www.ilmessaggero.it

  • cosi’ invece la raccontano le merdacce fasciste, come si legge nel sito del loro degno capo, luca romagnoli:

    Questa notte (tra l’11 e il 12 Luglio) 15 militanti della Fiamma Tricolore ‘armati’ solo di secchio, scopa, colla e manifesti, sono stati aggrediti da 150 compagni armati, costoro, di tutto punto. Dopo aver tenuto fieramente testa a questi vili, l’arrivo della polizia ha disperso i contendenti. Nel cuore della notte poi è stata divelta la serranda del Circolo Futurista di Casalbertone ed è stato distrutto il locale.

    Su tali vigliacche azioni è intervenuto anche il Segretario Nazionale della Fiamma Tricolore Luca Romagnoli: "Sono attivisti e manutengoli dei ‘palazzinari’, ‘reggicoda’ della cementificatrice giunta Veltroni che, da quando governa Roma, si è distinta per le concessioni date agli immobiliaristi e per l’immobilismo totale sul fronte dell’edilizia pubblica”.

    “Solidarietà, plauso e ammirazione per i militanti della Fiamma – ha poi aggiunto – che hanno fatto fronte all’aggressione comunista, pianificata e scatenata, more solito, solo certi del soprannumero rispetto agli aggrediti”.

    “Solidarietà – ha infine detto Luca Romagnoli –, anche ai tifosi romanisti che non si piegano alle strumentalizzazioni e all’asservimento alla sinistra romana".

    • Comunicato dell’assemblea antifascista romana dopo l’assalto alle case occupate di Casal Bertone.

      L’assemblea cittadina degli antifascisti romani, incontratasi giovedi 11 luglio 2007 ritiene di enorme successo la manifestazione comunicativa che ha attraversato le vie di Casal Bertone. Oltre 500 persone, occupanti di casa, famiglie, migranti, compagni e compagne dei centri sociali, associazioni partigiane, associazioni del territorio hanno partecipato alla manifestazione che intendeva denunciare la infame aggressione avvenuta la sera tra il 11 e l’12 luglio ai danni di una scuola occupata da famiglie in emergenza abitativa del coordinamento cittadino di lotta per la casa. La manifestazione ha a lungo attraversato il quartiere, volantinando, parlando con i cittadini, cancellando le scritte neofasciste e passando a pochi metri di distanza dalla sede dei neofascisti di fiamma tricolore chiamata "Padroni di casa" e mascherata da gruppo ultrà della Roma.

      Alla fine della manifestazione una partecipata assemblea cittadina intende ribadire:

       L’infame aggressione è avvenuta nei confronti di una scuola occupata in cui abitano 40 nuclei familiari in emergenza abitativa. Questo segna un nuovo allarmante segnale perchè per la prima volta viene assaltato un luogo in cui vivono famiglie, donne e bambini.

       L’infame aggressione era predeterminata, il fatto che il gruppo degli assalitori fosse armato di bastoni, catene e coltelli lo stà a significare e che l’attacchinaggio di alcuni manifesti era un pretesto per una trappola.

       6 sono le persone contuse, di cui uno accoltellato all’inguine e alla schiena. 5 compagni sono stati fermati dalla polizia quando tentavano di raggiungere la scuola occupata sotto assedio dei neofascisti.

       Denunciamo il tentativo di ricomporre tutto lo scontro tra opposte fazioni, tentando cosi di ricostruire quella tesi dell’equidistanza che da ormai oltre un anno denunciamo come falsa e utile solo alla leggitimazione dei nuovi gruppi neofascisti.

       Ringraziamo i cittadini di Casal Bertone che sono scesi in strada contribuendo a respingere l’assalto neofascista e che oggi hanno partecipato alla manifestazione lungo le vie del quartiere.

       Denunciamo il comportamento delle forze dell’ordine che con il loro comportamento hanno sostanzialmente favorito sia l’assalto che la fuga dei neofascisti di Fiamma Tricolore.

       Rispediamo al mittente, ed in particolare al Prefetto Serra, la tesi per cui i fascisti siano stati aggrediti. Rivendichiamo invece il fatto di esserci difesi di fronte ad una aggressione premeditata che volevano assaltare una scuola occupata da 40 nuclei familiari.

       Viste le parole del prefetto Serra, che comunica ai giornali che si è trattata di una aggressione da parte delle famiglie della scuola occupata, diciamo che dopo aver a lungo denunciato la questione dell’equidistanza, da oggi denunciamo la questione della CONNIVENZA. Riteniamo infatti il prefetto Serra connivente con questi gruppi neofascisti, visto che dopo 150 aggressioni da parte di questi gruppi nel corso degli ultimi due anni, l’omicidio di Renato Biagetti, le continue aggressioni di questi ultimi tempi tra cui quella di Villa Ada, non si è ancora arrivati ad identificare uno solo degli autori di tali scorribande. La connivenza del prefetto Serra, a quanto pare entrato ufficialmente da oggi in campagna elettorale per la carica di sindaco di Roma con i neofascisti, ci ha obbligato a praticare il diritto alla resistenza contro la violenza neofascista. Il prefetto Serra, raccontando ai giornali un altra verità, si assume la responsabilità di leggittimare e di avallare le scorribande neofasciste. Il prefetto Serra probabilmente ha intenzione di correre in politica, magari tra le fila della nuova destra di Storace.

       Riteniamo preoccupante l’uso strumentale della tifoseria romanista per operazioni di carattere politico. La locale sede della fiamma tricolore infatti si veste da gruppo ultrà della tifoseria romanista. Relativamente a questo chiediamo alla Associazione Sportiva Roma di prendere le distanze da questo fantomatico gruppo ultrà definitosi "Padroni di casa" e da tutti quei gruppi che strumentalizzando la tifoseria romanista intendono invece perseguire logiche di carattere politico inneggiante al neofascismo. A tal proposito denunciamo fin da ora che ci adopereremo con tutte le nostre forze affinchè il 27 luglio, non si svolga l’iniziativa di festeggiamento degli 80 anni della AS Roma che proprio "Padroni di casa" intende promuovere. Chiediamo anche alle altre realtà della tifoseria romanista, nonchè a tutti i tifosi, primi gli artisti, i politici, gli uomini e le donne di spettacolo, nonchè ai giocatori della AS Roma di prendere le distanze da questo gruppo neofascista che tenta di infiltrarsi nella curva sud e di non avallare in alcun modo qualsiasi festeggiamento degli 80 anni della AS Roma promossi da gruppi neofascisti.

      L’assemblea cittadina indica successivamente alcune scadenze alle quali chiamiamo la città di Roma a partecipare:

       Venerdi 13 luglio ore 18.00 "Casal Bertone nun fa la stupida stasera", iniziativa nella piazza centrale del quartiere. Musica romanesca, giochi per bambini, teatro.

       Sabato 21 luglio iniziativa di mobilitazione nel quartiere di Casal Bertone per impedire il concerto dei gruppi neonazisti organizzato da Fiamma Tricolore. Giornata di giochi, musica, teatro e iniziative di massa lungo le vie del quartiere per non far entrare i fascisti a Casl Bertone.

      Gli antifascisti e le antifasciste di Roma riuniti in assemblea cittadina il 12 luglio 2007.

    • Chi crede che la LIBERTA’ sia un assoluto, temo é in errore. La libertà si conta, si fraziona, si divide, si costituisce di microspazi di politiche individuali, di rivoluzioni molecolari. Nel nome di un presunto diritto alla coesistenza, nel nome della differenza, della libertà di espressione e di molte altre nobili posizioni oggi come allora si dimentica che i nostri interlocutori fascisti non pensano come noi. Rileggendo la storia di questo paese vedo che incorriamo sempre negli stessi errori, come il pensare che lo stato di diritto ci protegga - gli ebrei increduli in quanto romani da generazioni vennero deportati mentre pensavano ancora che ci fosse spazio per la ragione, spazio per la parola, si ma una ed univoca: sterminio - come possiamo pensare che appellarsi alle forze dell’ordine sia utile in qualche modo, quando quel mondo è uno dei coacervi più ricchi di laidi fascimi. Quanta violenza trovate nelle forze dell’ordine, tanta ne trovate nell’ideale fascista, e quando sono uno di fronte all’altro dopo essersi annusati - come bestie asservite al solo istinto - si scansano, reciprocamente, pronti entrambi ad azzannare le carni di una preda spesso comune.

      Ora con questo non è mia intenzione sostenere che siamo al punto di doverci difendere motu proprio, siamo migliori di loro proprio perché questo non è il nostro retaggio culturale... però credo sia giunto il momento di porsi delle domande difficili.

      Ogni giorno vediamo venire meno spazi di liberta e ci arrendiamo. Ogni giorno la violenza individuale e collettiva della fascistizzazione dello stato aumenta e noi facciamo un passo indietro. Ogni giorno ci tolgono strumenti di difesa e di sussitenza e noi ci ritiriamo sull’aventino. Fino a quando potremo permetterci di cedere ancora, quanto è il nostro margine di trattativa, quanta libertà possiamo perdere prima che ci manchi il respiro.... e che il respiro manchi a tutti quelli che, ignavi, non si pongono tale problema.

      Queste ed altre domande simili dobbiamo cominciarle a porre in primis a noi stessi, ora. Perche loro, i fascisti - lo stato - i nemici del popolo colorato, libero, felice - quelli che vedono una italietta fatta bianchi che lavora ordinata nelle fabbriche e negli uffici dei padroni e che é prona alla liturgia mediatica del televisore dal lunedi al sabato, salvo poi la domenica prostarsi ad un DIO più alto del puffo coi tacchi, non più di fronte al tabernacolo televiso domestico, ma in luoghi maggiori e all’uopo deputati come le chiese per i credenti e gli stadi per i violenti, ebbene costoro non si fanno sottili scrupoli circa il bene ed il male, la libertà e l’oppresione, la felicità o la miseria... pensano solo alla forma quadrata delle loro spranghe, al sapore rugginose del sangue dell’ultima zecca uccisa, al piacere provato con l’ultimo immigrato picchiato o con l’ultima donna abusata, fosse anche la loro sorella picchiata dal loro padre dentro le mura domestiche.

      Con questi individui come interlocutori l’ultima volta ci è andata male, hanno quasi conquistato il mondo, ucciso milioni di noi, sterminato un popolo intero, distrutto culture, libri, sogni e speranze di una generazione, ed i nostri nonni quelle splendide persone della nostra infanzia sono dovuti salire sui monti mitra in spalla e bicletta al seguito per andare ad uccidere chi gli aveva rubato la vita, e davvero non credo, anzi sò che non volevano farlo, ne sono stati fieri del prezzo che personalmente hanno dovuto pagare.

      E tutto questo è stato solo ieri. Vi invito ulteriormente a riflettere che se prima dei fatti di Genova avevano solo una sorta di memoria storica a ricordarci le infamità dello stato di polizia, oltre che la nostra sensibilità e capacità politica, oggi perfino i baluardi più algidi dello stato: i giudici - spesso nostri nemici mortali - ne hanno un sentore che sconfina sempre più nella certezza.

      Quindi è bene ricordare compagne e compagni che sono due i fronti non opposti che vogliono la nostra infelicità, che voglio cancellare le noste infintè diversita, i nostri colori, sapori, odori di libertà, e che sono entrambi mortali e tronfi di una determinazione e di una volonta di morte a noi sconosciuta. Essi sono più forti della morte, scrivono sulle loro maglie, ma solo perchè la morte li ha già colti nei loro circoli e nelle loro caserme, ed ancora non lo sanno.

      Come una malattia, vanno fermati qui ed ora.

  • Ho lasciato Roma un anno fa e vedo che c’è del clima nuovo o forse vecchio, vecchio di 30 anni. Cosa è successo a Casalbertone, non riesco a capirlo, vivo troppo lontano per capirlo. Su alcuni siti si legge una versione, su altri un’altra versione.
    Quasi quasi non sono neanche interessato a cosa sia successo. Sono invece preoccupato del clima che vive la mia città. Anni di piombo? Sembra che qualcuno voglia tornare indietro. Cosa serve agli uni e agli altri per trovare una identità? Forse l’odio! E allora altro sangue scorrerà, altri madri piangeranno i loro figli, altri figli non conosceranno i loro padri. Questo è il futuro che traspere da certi siti.
    A chi difende la libertà con l’odio dico solo: nessuno è più libero di una persona che sa parlare e ascoltare. Parlate e ascoltatevi.