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Ricchi di precarieta’, poveri di salario !
Publie le giovedì 9 dicembre 2004 par Open-Publishing1 commento
RICCHI DI PRECARIETA - POVERI DI SALARIO
Siamo operatori/rici sociali delle cooperative, assistenti domiciliari,
co.co.co. dei call center, precari/e delle biblioteche, lavoratrici/ori
delle holding del comune di Roma, precari dei canili comunali, precari/e
della scuola e degli asili nido.
Le nostre condizioni sociali e di lavoro sono determinate
dalle scelte politiche intraprese dai governi, sia di centro-destra che
di centro-sinistra, dal governo regionale, dagli enti locali e dalle aziende
presenti in città.
Scelte che tendenzialmente si muovono in un’ unica direzione:
abbassamento del costo del lavoro, cancellazione delle tutele lavorative,
in breve l’ imposizione di livelli di precarietà crescenti e ormai insopportabili.
La precarietà e lo smantellamento di molti servizi pubblici hanno come
responsabili anche i governi centrale e regionale, le scelte degli Enti
Locali anche con maggioranza di centro sinistra ne risentono molto, con
un appiattimento a volte preoccupante.
Nei nostri posti di lavoro, i percorsi di autorganizzazione per rivendicare
migliori condizioni economiche e normative rappresentano una sfida continua
nei confronti di padroni, sindacati concertativi, personalità politiche
di ogni tipo e livello.
Le scelte della giunta Veltroni costituiscono il
terreno su cui i moderni padroni del terzo settore si arricchiscono; gli
appalti o i nuovi sistemi di affidamento dei servizi sfuggono a qualsiasi
controllo pubblico, sia per ciò che riguarda i finanziamenti, che per le
condizioni di impiego del personale.
Tutto questo nonostante gli impegni
sottoscritti, in diverse occasioni, dal Consiglio Comunale, attraverso l’ approvazione
di specifici O.d.G., come quello relativo alla delibera 135/00, oppure quello
del Consiglio Comunale Straordinario sul lavoro del 6 maggio 2002. Al contrario,
l?unico strumento che è stato creato a partire da questi impegni si è rivelato
uno specchietto per le allodole: l?Osservatorio sulle condizioni del lavoro
nel Comune di Roma sta divenendo il luogo in cui gli organi dirigenti di
cooperative, associazioni, aziende di ogni tipo, trovano la mediazione necessaria
affinché si conservi lo status quo, e quindi il mantenimento di un appalto
anziché la sua revoca, stando ai tempi lunghissimi che intercorrono dall?avvio
delle procedure di controllo alle eventuali sanzioni, tempi che consentono
di insabbiare ogni tipo di irregolarità.
Succede anche che lavoratori e lavoratrici riescono a far sentire la loro
voce, dando vita a momenti significativi di lotta, in questo caso la repressione
agisce in modo sistematico; dopo alcuni mesi di mobilitazioni e vertenze,
si contano una cinquantina di contestazioni disciplinari e licenziamenti
punitivi ai danni di altrettanti/e lavoratori/rici, spesso impegnati nell’ attività
politico-sindacale.
Questi licenziamenti si aggiungono al taglio del personale effettuato nei
call center, nelle biblioteche comunali, nell’ ACEA, nel servizio di assistenza
nelle scuole, nei progetti LPU, tagli che hanno provocato la perdita di
centinaia di posti di lavoro e l’ abbassamento della qualità dei servizi
alla cittadinanza: un lavoro precario significa un servizio precario!
Cosa si evince da tutto ciò? Il Comune di Roma, prima impresa della città,
contribuisce in modo decisivo all’ allargamento delle situazioni di precarietà,
povertà e sfruttamento, al peggioramento delle condizioni lavorative, ad
una pessima qualità dei servizi se non al loro totale smantellamento!
Da mesi ci stiamo mobilitando unitariamente su una piattaforma chiara, articolata
in pochi punti:
reintegro di tutti/e i/le licenziati/e e
stop alle esternalizzazioni e immediata internalizzazione di alcuni
servizi essenziali
stop alla precarietà e cancellazione delle riforme del lavoro,
dal pacchetto Treu alla legge 30 e disapplicazione nelle aziende o coop.
che hanno appalti di servizi pubblici.
continuità e stabilità del posto di lavoro, accesso a forme di
salario diretto e indiretto (casa, servizi, reddito)
impegno nel Bilancio comunale di destinare il 5% alle politiche
abitativi
opposizione alle politiche imposte dalla Bossi Fini sui migranti
Il 16 dicembre scendiamo in piazza
per lavoro, reddito e servizi
Presidio per i lavoratori e le lavoratrici in Campidoglio dalle ore 17
Si sta organizzando anche un corteo da Campo di Fiori al quale parteciperà
anche una delegazione dell’ USI, di immigrati e studenti oltre a Coordinamenti
di precari/e
Assemblea contro la precarietà, per il reddito e i servizi e USI AIT LAZIO
Info: USI tel. 06/70451981
Fotinprop.Via.Iside.12.Roma.dicembre.04





Messaggi
1. > Ricchi di precarieta’, poveri di salario !, 9 dicembre 2004, 15:39
by coordinamento romano di lotta Thursday, Dec. 09, 2004 mail: lavoratoriinlotta@tiscali.it
IRRUZIONE DEL COORDINAMENTO ROMANO DI LOTTA DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI DELLE COOP SOCIALI ALLA PROTOMOTECA DEL CAMPIDOGLIO.
Stamattina (giovedì 9 dicembre) alle ore 11.30 una delegazione del Coordinamento Romano di lotta dei Lavoratori e delle Lavoratrici delle Cooperative Sociali di Roma, ha interrotto il convegno organizzato dalla Comunità di Capodarco per festeggiare i suoi 30 anni di attività.
Al convegno erano presenti diverse figure istituzionali e amministratori capitolini:
Rosy Bindi (Margherita), Augusto Battaglia ( senatore DS), Luigi Nieri (Assessore al Lavoro del comune di Roma).
L’iniziativa che si è svolta con un volantinaggio nella sala della Protomoteca del Campidoglio è proseguita con un intervento di un lavoratore che ha denunciato la vera natura del cosiddetto "Terzo Settore":
Organo di smantellamento delle Stato Sociale a discapito dei cittadini con ricadute sul benessere della collettività a cui sottrae grosse fette di denaro pubblico per erogare servizi troppo spesso di pessima Qualità.
Luogo di sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici che per oltre il 70% sono assunti con contratti a progetto senza il riconoscimento di alcuna tutela e diritto (ferie, malattia, maternità,etc.).
Luogo di falsa democrazia e partecipazione, visto che le assemblee dei soci servono di fatto solo a giustificare la natura giuridica delle Cooperative Sociali; per questo esse ricevono sgravi fiscali e un regime contributivo agevolato a tutto discapito delle lavoratrici e dei lavoratori.
A conclusione dell’intervento dal palco, la platea (composta da molti utenti e cittadini romani) ha applaudito l’intervento e i contenuti mentre le figure istituzionali e i vertici di Capodarco hanno decisamente "storto il naso".
In particolare a Roma la Comunità Capodarco festeggia i suoi 30 anni, che sono come hanno testimoniato dei lavoratori di Capodarco che hanno distribuito il proprio volantino, 30 anni di precarietà e di sfruttamento dei lavoratori e di sperpero di soldi pubblici giacchè non possono coesistere Qualità del servizio e Sfruttamento dei lavoratori!!!
Durante l’intervento è stato sottolineato che a Roma non è solo Capodarco che sfrutta i lavoratori ma anche la celebberrima Associazione Casa dei Dirittti Sociali-focus che nonostante le denunce di disservizio e la mancata applicazione dei contratti collettivi nazionali, a tutt’oggi ancora non ha avuto revocate le convenzioni che la legano ai finanziamenti del Comune di Roma in osservanza della delibera 135/2000 così come richiesto dalla delegazione sindacale interna RdB-CUB.
La delibera prevede che il Comune di Roma finanzi i servizi appaltati in ottemperanza ai contratti collettivi vigenti......peccato che poi il Terzo Settore se ne faccia beffa facendo addirittura lavorare personale volontario ma intascando il denaro previsto per i salari dei lavoratori.........
Ciliegina sulla torta sono i licenziamenti politici che stanno avvenendo da alcuni mesi a questa parte nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici più attive nel denunciare i disservizi e la mancanza di diritti nelle cooperative sociali e negli altri organismi del Terzo Settore:
Le lavoratrici e i lavoratori dell’Associazione Casa dei Diritti Sociali il 31 dicembre verranno mandati a casa per aver denunciato nel corso di tre anni i disservizi e per essersi organizzati sindacalmente
Alcuni lavoratori dell’Associazione Volontari Canile Porta Portese sono stati licenziati per attività sindacale.
La cooperativa sociale Il Cigno ha licenziato per gli stessi motivi un lavoratore scomodo.
La cooperativa sociale Spes Contra Spem (presidente Luigi Vittorio Berliri consigliere comunale della Margherita....) ha licenziato una lavoratrice applicando la legge 30 (decadenza da socio) per supposta"incompatibilità".
...............
Purtroppo la lista è lunga ed il cosiddetto Privato Sociale che di sociale ha ben poco mostra giorno dopo giorno il suo vero volto!
Il volto del liberismo e dello sfruttamento dei lavoratori e delle risorse pubbliche.
Roma 9 novembre 2004
COORDINAMENTO ROMANO DI LOTTA DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DELLE COOPERATIVE SOCIALI e DEL TERZO SETTORE