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Rifiuti Lazio. Mobilitazione alla Pisana. Maggioranza a rischio
Publie le lunedì 23 giugno 2008 par Open-PublishingRifiuti Lazio. Mobilitazione alla Pisana. Maggioranza a rischio
di Alessandro Ambrosin
Giornata di mobilitazione martedì 24, a partire dalle 10, davanti alla Pisana. Il Prc accanto alle associazioni ambientaliste parteciperà al sit-in di protesta indetto in occasione della seduta straordinaria del Consiglio regionale sul decreto di integrazione al piano dei rifiuti del presidente Marrazzo.
Un nodo centrale e di importanza assoluta nell’agenda politica della maggioranza, che rischia di arrivare al voto spaccata. Rifondazione, Verdi e Sinistra democratica hanno chiesto un incontro urgente al presidente della Regione e sette modifiche fondamentali al documento da valutare prima dell’adozione di qualunque provvedimento. La Sinistra, in sostanza, chiede di escludere dalle previsioni l’impianto di termovalorizzazione di Albano Laziale e qualunque ampliamento della discarica di Malagrotta; la revisione dell’offerta di impianti per il trattamento meccanico-biologico; la reintroduzione degli obiettivi e delle misure rivolte alla riduzione della produzione di rifiuti; la conferma degli obiettivi già previsti sulla raccolta differenziata con il raggiungimento del 50% entro il 2010; la previsione delle gare previste dalla normativa europea per ogni eventuale autorizzazione a nuovi impianti di smaltimento; infine, la definizione di processi di informazione e partecipazione di enti locali e cittadini nelle fasi di attuazione del piano.
Sette punti fondamentali dunque per Prc, Verdi e Sd per riportare il Piano su linee programmatiche condivisibili. "Il documento Marrazzo così com’è - spiega il capogruppo di Rifondazione alla Pisana, Ivano Peduzzi - punta esclusivamente sugli inceneritori per giustificare l’impianto di Albano, non prevede interventi di impiantistica per la lavorazione della raccolta differenziata, continua a basarsi sull’uso delle discariche senza alcun riferimento a politiche su riduzione e riuso. Inoltre, propone uno scenario con continuo aumento dei rifiuti già contraddetto dai dati del 2006-2007 che parlano di una diminuzione della produzione procapite nella nostra regione". In realtà la questione è semplice: gli inceneritori necessitano di un grande quantitativo di rifiuti da bruciare e più rifiuti si producono più ‘carburante’ c’è per gli impianti. "In questa logica - dice Peduzzi - la raccolta differenziata con conseguente riciclo e riuso fa diminuire il ‘carburante’ disponibile e mal si concilia con gli interessi delle lobby dei rifiuti che dal binomio termovalorizzatori-discariche traggono profitti enormi.
Un quadro che vede dominare gli interessi dei privati rispetto alla necessità pubblica di garantire un ciclo dei rifiuti efficiente e rispettoso della salute dei cittadini. Non è un caso che ancora oggi dopo 9 anni di commissariamento nel Lazio non decolla la raccolta differenziata. A questo gioco noi non ci stiamo. Per tutti questi motivi se alla data del 24 non avremo avuto risposte alla nostre richieste di modifica dell’integrazione al Piano - conclude - sarà inevitabile il nostro voto contrario".
dazebao