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Rifondazione Comunista: "Schedati per la nostra appartenenza politica"

Publie le mercoledì 25 giugno 2008 par Open-Publishing

Rifondazione Comunista: "Schedati per la nostra appartenenza politica"

di Paolo Valentino

Rho Schedati per la propria appartenenza politica. E’ questa l’ombra che la sezione rhodense e la Federazione di Milano del Partito della Rifondazione Comunista gettano sull’attività dei carabinieri del territorio. Nella serata del 23 giugno, infatti, una pattuglia si è fermata davanti all’ingresso del circolo rhodense di Rifondazione Comunista e ha schedato sette cittadini che stavano uscendo al termine di una riunione.

"Questo atto di una gravità inaudita - viene fatto sapere attraverso un comunicato stampa - chiama in causa i diritti e le libertà politiche garantiti dalla Costituzione Italiana. Si configura come una potenziale minaccia al diritto di ogni cittadini di essere libero di partecipare ad una riunione in una sede di partito senza per questo essere fermato dai carabinieri e schedato, come avveniva ai tempi del fascismo. Vogliamo sperare di essere di fronte all’iniziativa estemporanea di qualche agente troppo solerte nell’estendere a livello della politica la tendenza crescente al controllo poliziesco sulla società".

Il riferimento è anche al recente raduno di Cuore Nero, su cui il Sindaco Zucchetti - ricordiamo - ha preso recentemente posizione, sottolineando la propria lontananza dagli ideali professati da questo gruppo e specificando che si è trattato di una riunione privata che non richiedeva alcuna autorizzazione.

"Il fatto che questi avvenimenti - si legge - si verifichino nella città di Rho, dove il 13 e 14 giugno sono stati autorizzati raduni di organizzazioni di estrema destra inneggianti al fascismo, sono segnali di ulteriore preoccupazione e di una pericolosa deriva antidemocratica che deve essere fermata".

"Chiediamo - conclude il comunicato stampa - alle autorità un intervento tempestivo per fare chiarezza sull’accaduto e un impegno a far si che episodi di questo genere non si debbano ripetere".

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