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Riforma della contrattazione e scuola: cambia lo scenario ma non i protagonisti
Publie le lunedì 13 ottobre 2008 par Open-PublishingRiforma della contrattazione e scuola: cambia lo scenario ma non i protagonisti
di Fabrizio Tomaselli, coordinatore nazionale SdL intercategoriale
Mentre Bonanni è pronto e disponibile al ritiro dello sciopero della scuola se “otterrà” una onvocazione dal Governo, la Confindustria plaude al “pre-accordo” con Cisl e Uil sulla contrattazione arriva a prevedere un accordo separato. Lavorare più di prima, per guadagnare se va bene come prima. E’ questa, in sintesi, la ricetta alla ase dell’ipotesi di accordo presentata dalla Confindustria a Cgil, Cisl e Uil. Cisl e UIL hanno già firmato l’intesa sulle “linee guida” di riforma del sistema contrattuale imprimendo così una decisa accelerazione alla trattativa. La CGIL esprime un cauto giudizio negativo su alcuni punti ma non sulla filosofia complessiva del documento.
I salari dei lavoratori italiani sono i più bassi d’Europa ma, nonostante ciò, i sindacati confederali dimostrano ogni giorno di più la loro subalternità alle ragioni delle imprese. L’intesa tra confindustria e Cisl e Uil prevede di fatto che i contratti nazionali recuperino solo parte dell’inflazione e che gli aumenti dei contratti di secondo livello siano vincolati in modo totale e indissolubile alla produttività ed all’utile d’impresa. Il tutto accompagnato dalla detassazione degli straordinari e dei premi di risultato, cioè degli aumenti conquistati nei contratti integrativi di secondo livello laddove si riusciranno a fare. Dire quindi che il recupero di una parte dell’inflazione e gli aumenti salariali sono demandati alla contrattazione di secondo livello, vuol dire condannare la maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori ad un ulteriore impoverimento. E se già oggi ad arrivare a fine mese è un’impresa, di questo passo sarà impossibile! Ciò che serve è invece un meccanismo automatico di rivalutazione dei salari e delle pensioni:
chiamatela pure Scala Mobile, a noi non dispiace proprio. Ciò che serve è uno SCIOPERO GENERALE, uno sciopero che Cgil, Cisl e Uil non dichiareranno mai: scioperare il 17 Ottobre è quindi oggi indispensabile.