Home > Ripartire dalle alleanze
Di Pietro oggi vale un terzo del Pd e le persone che ha mandato in Europa sono le migliori del panorama italiano, altro che pornostar, pregiudicati o sindaci trombati! Non e’ umano che i vertici del Pd continuino a ignorare l’IdV nel delirio di pensare di andare al voto da soli e di fare a meno di alleanze. O si torna a una politica di coalizione di stampo prodiano, o la sconfitta attuale sara’ solo l’inizio di una sconfitta anche maggiore.
Ogni solipsismo e ogni tentazione di bipartitismo e di SI’ al referendum sara’ solo il segno di una tara nell’intelligenza dirigenziale del Pd. Ci dovrebbe essere un limite alla follia.
E’ dalla Bicamerale di D’Alema che la sx sembra aver perso la capacita’ di leggere la realta’ e di comportarsi con giudizio. Un velleitarismo privo di base elettorale, uno sganciamento da quel controllo del territorio che e’ sempre stato per 60 anni la vera forza della sx, una totale incapacita’ di leggere, addirittura di ascoltare, le richieste e i bisogni di cittadini, una pericolosa lontananza dalla piazza e addirittura dl sindacato, una reiterata incapacita’ di costituire coalizione forze di opposizione, una successione di vertici vecchi, inetti, flosci, incapaci di battaglia politica e buoni solo a perpetuare una sconfitta, una cessione sostanziale a inquietanti temi berlusconiani… da ultimo abbiamo dovuto vedere anche il rifiuto a rimuovere Bassolino, l’attacco a de Magistris, la connivenza sulle intercettazioni e il presidenzialismo, il riciclo di gente indegna, il no alla mozione di sfiducia contro B… si sono superate tutte le soglie della sopportabilita’. E tutto questo non poteva portare che a una sconfitta, che poteva essere maggiore se non ci fosse lo zoccolo duro dei vecchi simpatizzanti che spesso rifiutano, per attaccamento a una storia, di leggere le gravi discrasie che il Pd attuale.
Ora la politica del “vado da solo e vinco” e’ stata di nuovo sonoramente bocciata dal risultato elettorale. Quanto si dovra’ insistere ancora su questa china? La sx moderata ha il dovere di stringere legami. La sx radicale ha il dovere di unire tutti i brandelli dei suoi separati in casa insieme ai Verdi. I Verdi sono un bel partito in Europa, che fine hanno fatto in Italia? Quante occasioni hanno perduto?
Ogni partito deve svecchiare il proprio apparato dirigente e mandare a casa tutti coloro a cui si deve una disfatta tanto grande, i falsi Soloni, gli attaccati alle sedie, i megalomani, quelli col culto della propria personalita’, i velleitari a vuoto, gli indentitari fino alla morte. Se questo non accadra’ e’ chiaro dove la sx andra’a finire e dove B arrivera’. La politica non e’ uno sport che si pratica da soli. Richiede il consenso degli elettori e richiede una attiva politica di alleanze su temi comuni; se si perde questo, i discorsi sono inutili e i falsi proclami di un Vendola che insiste nel voler andare da solo fanno stridere i denti.
Persino B riesce a capire che da solo non va da nessuna parte. La Lega gli ha detto chiaramente che i voti si pesano e non si contano e lui sa che la Lega gli sara’ indispensabile per tenere il Nordest e per le regionali del prossimo anno. E’ ovvio che ha una lieve speranza di far passare il Si’ al referendum che annientera’ le coalizioni, come e’ ovvio che cerchera’ di fare riforme costituzionali, fidando sull’inerzia di Napolitano, e tentera’ di aumentare i propri poteri e di diminuire quelli del Parlamento, sia con ricorso a presunte leggi a iniziativa popolare, sia deformando la Costituzione con legge ordinaria, sia proseguendo con quella strategia di svuotamento del potere degli organi costituzionali e degli enti locali. Che in questa strategia di accentramento di poteri in un presidenzialismo sempre piu’ assoluto il Pd gli dia addirittura un appoggio ci fa misurare con orrore la follia di una opposizione che e’ diventata la stampella di un potere golpista e che pertanto puo’ raccattare solo meno voti in un elettorato che vuole lotta e non collusione e tradimento.
I programmi contano, l’immagine conta, le alleanze contano, l’etica conta, sia quella personale che quella politica. Nessuno vive di rendita. Nessuno e’ eterno. Se si fanno degli errori e’ ora di cambiare direzione non di insistere nell’errore stesso.
Gli elettori non sono una realta’ ininfluente. Non sono plagiabili piu’ di tanto, Non lo sono per sempre. Nessuno ipnotizza nessuno. Calpestare la verita’ non paga. La democrazia e’ un atto collettivo, non un arbitrio individuale. Gli atti di megalomania costano cari. I danni all’immagine della politica sono stati enormi. L’opinione pubblica non e’ qualcosa da disprezzare e non si puo’ pensare di abbindolarla con falsi trionfalismi e menzogne ripetute. Infine: noi non siamo soli, viviamo in un contesto europeo o mondiale, e continuare a operare come fossimo una piccola tribu’ locale isolata dal pianeta non regge. Viviamo in un universo di 6 miliardi di persone e in una Europa di 500 milioni di abitanti
Nel contesto attuale non si puo’ ignorare il territorio ma non si puo’ ignorare il pianeta. Continuare nella politica della consorteria, o del campanile o della villa in Sardegna o della piccola corte ristretta non rende. Non e’ perseguibile.
Un politico avveduto deve vivere con contatti col territorio, e deve avere uno sguardo nazionale, in un contesto europeo, mirando al mondo. Il popolo e il territorio da una parte, il pianeta dall’altra. Chi non e’ capace di far questo e’ destinato a esser fatto fuori.
Ogni politica che non capisca questo e’ arcaica e obsoleta e non puo’ durare a lungo.
In Europa la destra avanza. Nessun provvedimento serio e’ stato preso contro la crisi economica e finanziaria. Nessun governo nazionale e’ stato capace di produrre idee e atti contro la miseria e la precarieta’ crescenti. I vari G8, uno piu’ inutile dell’altro, con i loro sprechi di tempo, danaro e credibilita’, generano crescente irritazione. Questa irritazione ha prodotto nelle elezioni europee un calo di consenso indiscriminato contro tutti i governi. Attraverso questa insoddisfazione si manifesta quella contro una Comunita’ Europea capace di presentare limiti, danni, imposizioni a vantaggio di pochi.. ma incapace di aiutare i popoli e di allargare i diritti di tutti. Da questo scontento nasce la crescita della destra europea, ma dietro, come ogni volta che la destra sale storicamente, si vede scontento, rabbia, miseria, rifiuto sociale ed economico.
L’UE pretende molto ma da’ poco, non si muove per il rafforzamento della sicurezza economica, del lavoro, dei diritti, della pace, del sistema sociale, ma avanza sulla solita falsariga degli interessi delle banche e delle multinazionali.
Il trattato di Lisbona, che e’ fermo solo per il temporaneo veto dell’Irlanda, non presenta un passo avanti sulla via della democrazia e dei diritti dei popoli ma e’ fermo sulla protezione di quegli interessi neoliberisti che sono sempre stati nemici dei diritti umani e presenta molti passi indietro sui diritti delle genti.
E c’e’ il fatto gravissimo di una Europa incapace di salvaguardare dalla crisi attraverso i suoi inutili organismi finanziari malgestiti e peggio oepranti e che, davanti a una crisi economica planetaria, provocata da un neoliberismo sfranato e irresponsabile, non ha saputo porre freni e limiti, non ha fatto autocritica, non ha messo in atto nuove regole alle perversione dei suoi sistemi finanziari e continua come se nulla fosse sulla falsariga di quello schema economico perverso che fa stare peggio tutti.
Abbiamo sentito tanti “si dovrebbe fare”, non abbiamo visto nessun “abbiamo deciso”.
E di fronte all’occasione storica di un intero sistema ideologico, economico e finanziario che andava in pezzi, la sx europea si e’ dimostrata inefficace e inefficiente, totalmente incapace di analizzare le cause ideologiche della crisi, di trionfare sul grande scacco mondiale del sistema avverso, di vincere con la forza dell’evidenza su quelle chiese che nella voce di Ratzinger hanno la faccia di identificare neoliberismo con cristianesimo. Queste forze della sx si sono comportate come se avessero dimenticato lo stesso messaggio di valori e significati che sta alla base della loro storia e con la loro inerzia hanno mandato il messaggio che anch’esse erano finite e corrotte, che non avevano nulla da dire, che non possedevano strategie alternative e salviche. Questo e’ avvenuta perche’ loro stesse per prime avevano dimenticato matrice e valori, si erano traviate in un meticciato ideologico inqualificabile che giustamente e’ stato respinto dall’elettorato.
In questo mondo dove le vacche non sono piu’ nere o bianche ma tutto diventa indistinto e confuso frutto del mercato, ognuno percepisce solo le proprie perdite, nessuno ha piu’ promesse valide e ci si puo’ solo attaccare a nuovi personaggi emergenti come promessa del nuovo, scegliendo proprio quelli che sono le vittime di un sistema sempre piu’ bipartisan e dunque nemico del vero.
Cosi’, oggi il cittadini guarda alla casta con lo stesso disprezzo, come a un regime di collusi, ugualmente nemici dei cittadini, della verita’, dell’onesta’, della giustizia.
De Magistris e’ uno dei questi nuovi eroi, uno che e’ stato respinto dalla dx come dalla sx, e reso vittima dagli intrighi di entrambe, una figura emblematica, destinata a rappresentare chi e’ deluso da dx come da sx e vuole l’abbattimento della casta che entrambi i poli rappresentano,
De Magistris riporta al primo posto quella questione morale che D’Alema o Borsellino o Petruccioli o Violante hanno disprezzato.
Avanza sullo sfondo un vasto movimento popolare che si agita nelle liste civiche, nei comitati di quartiere, nei blog, nelle piazze.. movimento che i media fingono di ignorare per reverenza e cortigianeria al potere costituito, o che addirittura attaccano, sfoderando i grandi nomi del giornalismo piu’ cortigiano che mai, un movimento che non sara’ ignorabile a lungo con le sue esigenze di una democrazia dal basso, di candidati scelti dalla gente in odio alle segreterie politiche fatte da ineliminabili, piu’ vecchi che mai, piu’ perdenti che mai, piu’ inutili che mai, e non sara’ il transitorio Franceschini e mortificare il loro potere assoluto.
In Italia i tempi sono sempre piu’ urgenti. Abbiamo sotto gli occhi un golpe contro la democrazia e troppi hanno fatto finta di poterci andare a pranzo, di fargli concessioni facili, di ignorare la gravita’ dei fatti, di chiudere un occhio per concessioni comuni.
I vecchi vertici sono ancora piu insopportabili, Debora Serracchiani, avvocato di 40 anni, che prende il massimo dei consensi e supera anche B, e’ un segnale molto forte. De Magistris, Sonia Alfano, il giornalista Vulpio sono segnali forti.
Aver eliminato le preferenze alle politiche e’ stato un atto gravissimo, conservare i corrotti e i pregiudicati in parlamento e nelle candidature e’ stato un altro un errore gravissimo, ignorare le richieste di pulizia morale delle piazze e’ stato un errore mortale, attaccarsi ale liste preformate contro ogni principio di sovranita’ popolare per familismo, clientelismo, sporchi calcoli di potere non passato impunito.
L’insopportazione contro l’attuale politica cresce e anche la vittoria di B oggi contiene in se’ molti piu’ vizi cronici di quel che vuol far vedere.
I casi Campania, Calabria, Abruzzo mostrano che la corruzione non paga. Le preferenze date a De Magistris o alla Serracchiani dicono chiaramente che la gente ha bisogno di gente nuova e pulita ed e’ stufa dei vecchi potentati.
Comunque sia, la trionfante ascesa di B sembra aver avuto un arresto. B aveva sfiorato i 3 milioni di voti e che ora giurava di sfondare i 4 milioni, ma si e’ fermato a 2.700.00 preferenze. Comincia a manifestarsi l’onda contraria, la gente e’ stufa anche di lui. C’e’ stato un troppo che e’ stato superato e siamo sicuri che B non vorra’ realizzarlo.
Rpartiamo dalla poitica delle alleanze e ripartiamo con gente nuova che non abbia gia’ in conto sonore sconfitte.
Messaggi
1. Ripartire dalle alleanze, 9 giugno 2009, 14:45, di luisa
ripartire dal corpo SOCIALE! Non dai "valori" che rischiano di restare "merce astratta"!
2. Ripartire dalle alleanze, 9 giugno 2009, 17:42, di e = mc2
Luigi (io) ha votato Luigi (Lui) perché egli gli ha fatto riassaporare il gusto della Verità e dello sprezzo del pericolo.
Ho vissuto, sul lavoro, situazioni similari - nel mio piccolo, ma una delle "guerre" si è combattuta su un Bilancio di 2.600 miliardi di lire; non poco! Con vittoria parziale ai punti a beneficio di colleghi aderenti ad un Fondo Pensioni Integrativo Aziendale privato - e non potevo dimenticare il dolore di tante ferite riportate sul "campo di battaglia", anche sindacale.
Spero solo che egli possa lavorare e non sia messo nella condizione di non nuocere, comunque.
Per le alleanze sono d’accordo così come sullo svecchiamento delle cariatidi che non hanno nulla da pretendere dal loro futuro e proporre per il nostro e quello dei nostri figli.
3. Ripartire dalle alleanze, 10 giugno 2009, 15:18
ripartire dalle alleanze tra partiti politici significa davvero ripartire da un’idea errata di politica. Occorrerebbe piuttosto ripartire dal corpo sociale al quale la sinistra non è più in grado di parlare e soprattutto dal un corpo sociale a cui deve essere offerta una possibilità di protagonismo ben più che una lista su cui fare una croce. Dirlo è facile, farlo molto ma molto più difficile... ma questa è la crisi della sinistra... non una questione di numeri da sommare e di "personalità" moralmente accettabili. Inoltre, cosa pensino molti di questi paladini della legalità... a proposito di immigrazione, di stato sociale, di mondo del lavoro... è tutto da "scoprire"... e non possono avere deleghe in bianco solo perché sono persone "perbene". elle