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Risposta alla lettera aperta di sinistra critica.

Publie le giovedì 17 settembre 2009 par Open-Publishing
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Risposta pubblica alla lettera aperta di “Sinistra Critica” SI’ ALL’INCONTRO. QUESTE LE NOSTRE PROPOSTE. (15 Settembre 2009)
Al gruppo operativo nazionale di Sinistra Critica

E p.c. alle forze politiche e sociali destinatarie della lettera aperta

SI’ ALL’INCONTRO. QUESTE LE NOSTRE PROPOSTE.

Com’è per noi naturale, rispondiamo positivamente alla proposta avanzata da “Sinistra critica” di “un incontro di tutta la sinistra politica, sociale e sindacale”, “senza primogeniture”, “non legata a scadenze elettorali”, attorno al tema dell’unità di classe nell’opposizione.

La costruzione indipendente del PCL, attorno al programma del governo dei lavoratori, si è sempre combinata con la nostra scelta di partecipazione a tutte le iniziative unitarie, di lotta o di confronto, che abbiano carattere di opposizione alle politiche dominanti e una funzione positiva, anche limitata, per lo sviluppo del movimento reale. E per questo, tra l’altro, ci siamo spesso scontrati con logiche opposte di auto centratura, di discriminazione, di piccola concorrenza tra sigle ( ad esempio rivendicando un anno fa la nostra partecipazione sia alla manifestazione unitaria nazionale delle sinistre contro Berlusconi dell’11 ottobre, sia a quella convocata dal sindacalismo di base per la settimana successiva, trovando assurda una “contrapposizione” artificiosa tra le due scadenze dovuta unicamente a “gelosie” di immagine e di “primogenitura”).

A maggior ragione parteciperemo volentieri alla promozione unitaria dell’incontro annunciato, per il tema stesso di confronto che è stato proposto. Da tempo siamo infatti impegnati come PCL in una campagna nazionale per il più vasto fronte unico d’azione tra tutte le sinistre politiche, sindacali, di movimento, al nuovo e più elevato livello di scontro che oggi si pone; avanzando su questo terreno, in tutte le sedi, precise proposte. Sono le proposte di unità e radicalità che rinnoveremo pubblicamente nell’incontro che si prepara.

In estrema sintesi, riteniamo che la giusta evocazione di “un’opposizione radicale”non possa ridursi ad un richiamo letterario, ma debba tradursi in una concreta svolta unitaria d’azione, sul terreno delle forme di lotta, delle forme di organizzazione, della prospettiva. A partire dal terreno oggi centrale delle fabbriche in crisi; e rompendo con quella routine di scioperi simbolici e di atti rituali, da troppi praticata o condivisa, che ha condotto il movimento operaio ad una drammatica empasse.

Per questo, abbiamo proposto e proponiamo ad es. l’immediato coordinamento nazionale tra i lavoratori di tutte le aziende oggi presidiate o occupate; la generalizzazione dell’occupazione operaia di tutte le aziende che licenziano, sull’onda della lotta della INNSE; la formazione di una cassa nazionale unitaria di resistenza a sostegno delle lotte. Più in generale abbiamo proposto e proponiamo l’apertura di una vertenza generale unificante del mondo del lavoro, dei precari, dei disoccupati, attorno ad una piattaforma indipendente, che si dia la prospettiva di una lotta radicale e prolungata, sino alla sconfitta di Confindustria e Governo; e insieme la convocazione di una grande assemblea nazionale di lavoratori delegati eletti, chiamata a varare e definire democraticamente questa svolta di lotta.

Parallelamente, su altri terreni, abbiamo proposto e proponiamo un’analoga svolta unitaria e radicale: la costruzione di strutture unitarie di vigilanza operaia e popolare sul territorio, in risposta alle ronde reazionarie e xenofobe; lo sviluppo di una vera autorganizzazione unitaria, democratica e di massa, del movimento degli studenti, in un rapporto di unità di lotta con i lavoratori; lo sviluppo di una battaglia unitaria anticlericale che congiunga gli obiettivi democratici e laici con l’aperta contestazione del capitalismo ecclesiastico e di tutti i suoi intollerabili privilegi..

E’in questo quadro che collochiamo la proposta più generale del “Parlamento dei lavoratori e delle sinistre”: quale possibile luogo unitario e democratico di confronto pubblico e di unità di lotta tra tutte le sinistre politiche, sindacali, di movimento, nel pieno rispetto dell’autonomia di ciascuna, e col massimo coinvolgimento del loro popolo. E’ la proposta generale che rinnoveremo, a maggior ragione, nell’incontro unitario annunciato: augurandoci che proprio questo incontro possa rappresentare di fatto un primo passo avanti in quella prospettiva, rimuovendo resistenze e silenzi sinora incontrati; ed evitando che l’incontro si risolva in un passaggio episodico senza futuro.

Per quanto ci riguarda, le nostre proposte unitarie- come la stessa costruzione autonoma del PCL - avranno sempre come unico riferimento lo sviluppo del movimento reale della masse, della sua forza, della sua coscienza, nella prospettiva di un’alternativa di società e di potere.

Comitato esecutivo del PCL


LA LETTERA DI SINISTRA CRITICA :

Autoconvochiamoci per un’opposizione radicale

Lettera aperta a:

ActiondirritinMovimento, Arci, Arcigay, Arcilesbica, AteneinRivolta.org, Attac, Carta, Confederazione Cobas, Comitato promotore 17 ottobre, Epicentro solidale, Facciamo Breccia, Fiom-Cgil, Global Project, L’Altro quotidiano, Liberazione, il manifesto, NodalMolin, NoTav, Patto di Mutuo soccorso, Prc, Pdci, Pcl, RdB, Rete 28 Aprile, Rete dei comunisti, Sdl, Sinistra e Libertà, Unione degli studenti, Uniriot (e a tant cLD altr cLD che abbiamo dimenticato).

Cari compagni e compagne,

la durezza degli attacchi del governo alle condizioni di vita di lavoratori e lavoratrici, precari, donne, migranti è del tutto evidente. Le varie manovre e manovrette non solo non hanno mai avuto una finalità sociale ma si sono incaricate sempre di ridurre diritti acquisiti e di peggiorare il futuro di milioni di lavoratori e lavoratrici. A tutto questo l’opposizione parlamentare non dà alcuna risposta mentre il sindacalismo concertativo o è complice oppure sogna un’improbabile ritorno alla concertazione. E il governo può agitare qualsiasi minaccia sia essa quella del ritorno alle gabbie salariali, dell’introduzione di un vero e proprio stato di guerra, il massacro senza ritegno dei migranti per mare.

Tra le forze della sinistra di classe, diversamente collocate, non ci sembra ci sia divisione su questo. C’è difficoltà invece a elaborare una risposta unitaria che vada oltre i differenti, e legittimi, progetti politici e che sappia mettere in valore le diverse forze organizzate per coagulare una massa critica adeguata ai tempi. I temi su cui esercitarsi sono molteplici e tutti importanti: la crisi economica con le sue ricadute sociali, l’emergenza razzismo, gli attacchi costanti ai diritti delle donne, la devastazione ambientale, lo sperpero di "beni comuni", la guerra. L’organizzazione della manifestazione antirazzista del 17 ottobre costituisce certamente un passo positivo ma, anche per rafforzarne l’efficacia, possiamo andare oltre.

L’esperienza dell’Innse, in cui una forte resistenza operaia ha dimostarto che si può costruire una via d’uscita a sinistra, sia pure parziale, alla crisi, è lì a porci il problema della nostra efficacia collettiva.

Con questa lettera noi vogliamo rivolgere una proposta minima ma passibile di costruire una fase nuova. Lasciare sullo sfondo le nostre differenze di progettualità politica, in particolare il tema delle elezioni, per dare invece risalto a una risposta sociale che, in particolare, fronteggi la crisi e il razzismo, ma non solo. Una risposta non necessariamente univoca né legata ad eventi - tipo manifestazione nazionale o prossime scadenze elettorali - in grado di difendere diritti fondamentali - il contratto, la pensione, il ruolo pubblico dell’insegnamento - per provare a strappare conquiste - un salario sociale, un salario minimo, la moratoria sui licenziamenti - per provare a far giocare un ruolo a quel blocco sociale dimenticato, e che è maggioritario, costituito da lavoratori e lavoratrici, stabili o precari che siano.
Per questo proponiamo di autoconvocare, senza primogeniture, un incontro di tutta la sinistra politica, sociale e sindacale. Un incontro da svolgere al più presto, basato sulla condivisione che esiste un’emergenza sociale e che c’è bisogno di un’unità di classe la più ampia e più efficace possibile e depositario quindi di qualsiasi determinazione le nostre forze congiunte possono intraprendere.

Certi di una vostra risposta, nonostante le vacanze estive, vi inviamo i nostri più cari saluti.

Sinistra Critica

Il gruppo operativo nazionale

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