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Ristabilire la legalità violata dagli sgomberi dei baraccati del Lungoreno di Bologna
Publie le giovedì 20 ottobre 2005 par Open-PublishingLETTERA APERTA A SERGIO GAETANO COFFERATI - SINDACO DI BOLOGNA
per conoscenza:
YVES CABANNES
CONVENER UNITED NATIONS ADVISORY GROUP ON FORCED EVICTIONS (AGFE)
NAIROBI - KENYA
per conoscenza, alle Istituzioni, forze politiche e associazioni del Comune di Bologna:
ADRIANA SCARAMUZZINO - VICE SINDACOGIANNI SOFRI - PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALEDESI BRUNO - GARANTE DEI DIRITTI DELLA LIBERTA’ PERSONALEPRESIDENTE COMMISSIONE SANITA’, POLITICHE SOCIALI, POLITICHE ABITATIVECAPOGRUPPO CONSILIARE VERDICAPOGRUPPO CONSILIARE RIFONDAZIONE COMUNISTACAPOGRUPPO CONSILIARE DEMOCRATICI DI SINISTRACAPOGRUPPO CONSILIARE RIFORMISTI PER BOLOGNA-LA MARGHERITAGRUPPO CONSILIARE VERDI - CONSIGLIEREGRUPPO CONSILIARE RIFONDAZIONE COMUNISTA - CONSIGLIERE INDIPENDENTECAPOGRUPPO CONSILIARE IL CANTIERE PER IL BENE COMUNECOORDINAMENTO MIGRANTI BOLOGNABOLOGNA SOCIAL FORUM LISTAGIURISTI DEMOCRATICI AVVOCATI GIANANDREA RONCHI E MARINAPROSPERIRDB-CUBASGI ASSOCIAZIONE PER GLI STUDI GIURIDICI SULL’IMMIGRAZIONEUN PONTE PER...COORDINAMENTO BOLOGNACENTRO DI ASCOLTO CARITASROBERTO COSTA OPERA NOMADI ROVIGO - referente per BolognaUNIONE INQUILINI
per conoscenza:
Alle associazioni di volontariato
Agli Organi di stampa e radiotelevisivi
Oggetto: Ristabilire la legalità violata dagli sgomberi dei baraccati del Lungoreno di Bologna
Signor Sindaco,
le scrivo a nome dell’International Alliance of Inhabitants (IAI), rete mondiale delle associazioni di abitanti per il diritto alla casa, che rappresento all’interno dell’UN-Advisory Group on Forced Eviction (UN-AGFE), essendone punto focale per l’Europa e il Nord America.
Ho appreso dalle organizzazioni di volontariato, sociali, sindacali, istituzionali e politiche del Comune da lei amministrato che lei ha emesso un’ordinanza che ha causato nella giornata di ieri, 19/10/05, la demolizione di numerose baracche sul Lungoreno di Bologna (zona tra Via Triumvirato e Via Agucchi) e lo sgombero di molte persone, tra cui donne e bambini. Queste persone sono ora senza nessun riparo, subendo le intemperie di una stagione inclemente, con grave rischio per la loro salute.
Al di là delle valutazioni di carattere umanitario, sociale e politico, considerando la sua sensibilità alle argomentazioni giuridiche, le vorrei ricordate che il Sindaco, ai sensi della Legge n. 833/78 è il responsabile primario della tutela della salute delle persone che abitano nel territorio che amministra, indipendetemente dal loro status. Perciò, l’assenza di qualsiasi intervento di tutela di questo fondamentale diritto si configurerebbe come violazione dell’obbligo di soccorso.
Le ricordo inoltre l’art. 10 della Costituzione italiana, laddove stabilisce che l’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
Poiché L’Italia ha ratificato il Patto Internazionale sui diritti economici, sociali e culturali con la Legge n. 881 de 25/10/77, questo è diventato una legge dello stato. In particolare, è norma di legge l’articolo 11 del Patto laddove “gli Stati riconoscono il diritto di ogni individuo ad un livello di vita adeguato per se e per la sua famiglia, che includa alimentazione, vestiario, ed alloggio adeguati, nonché al miglioramento continuo delle proprie condizioni di vita. Gli Stati parte prenderanno misure idonee ad assicurare l’attuazione di questo diritto....”.
Più precisamente, i Commenti Generali n. 4 del 13/12/91 e n. 7 del 20/5/97 del CESCR sull’art. 11 impongono interventi pubblici per impedire gli sgomberi, anche di insediamenti illegali, senza che vi sia un adeguata compensazione e rilocazione concordata con gli interessati.
Inoltre, con Legge n. 176 del 27/5/91 e con gli art. 1 e 5 della Legge n. 104 de 5/2/92, l’Italia ha ratificato la Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia che, con l’art. 27, stabilisce “Gli Stati parti adottano adeguati provvedimenti, in considerazione delle condizioni nazionali e compatibilmente con i loro mezzi, per aiutare i genitori e altre persone aventi la custodia del fanciullo ad attuare questo diritto e offrono, se del caso, un’assistenza materiale e programmi di sostegno, in particolare per quanto riguarda l’alimentazione, il vestiario e l’alloggio.”
Per queste ragioni la sua ordinanza ha violato la normativa vigente.
Questi diritti sono perciò giudiziabili a vari livelli.
Le ricordo infine che lo scorso novembre 2004 la 33a Sessione del Comitato ONU sui Diritti Economici, Sociali e Culturali, sulla base del Rapporto presentato dall’Unione Inquilini e dell’International Alliance of Inhabitants, ha severamente richiamato l’Italia a cambiare politiche per rispettare il citato art. 11, particolarmente per quanto riguarda le discriminazioni dei migranti e, in particolare, al rispetto del Commento Generale n. 7 sugli sgomberi.
Per questi motivi la invito fermamente al rispetto delle normative internazionali e nazionali, intervenendo per porre immediatamente fine agli sgomberi e alle espulsioni e provvedendo invece alla immediata rilocazione, concordata ed adeguata, delle persone sgomberate.
A tale scopo, la informo di avere già allertato il Coordinatore di UN-AGFE per chiedergli l’invio di una missione di monitoraggio della situazione, e la invitando nel contempo ad aprire un tavolo di confronto con tutte le parti interessate, al fine di stabilire un piano d’azione per il superamento delle baraccopoli e l’inserimento sociale, cominciando dalla stabilizzazione abitativa di tutte le persone.
Confermo il nostro impegno e la nostra completa disponibilità a seguire il percorso indicato.
Nell’attesa di un sollecito riscontro, saluti.
Cesare Ottolini
Coordinatore IAI