Home > Roberto Saviano : Gomorra

Roberto Saviano : Gomorra

Publie le martedì 5 febbraio 2008 par Open-Publishing
1 commento

Quando mi e’ arrivato il clamore di questa opera prima di Roberto Saviano, leggendo ovunque che si trattava di un libro inchiesta contro la camorra, me n’ero ritratta schifata, come da una peste che potesse contaminarmi e su cui pensavo di sapere suppergiu’ quanto basta. La camorra: un corpo separato dallo Stato, un fenomeno che credevo non riguardasse il cittadino medio e ritenevo si riferisse solo al crimine di strane e lontane parti del paese.

Il mio era l’atteggiamento difensivo di chi crede di non essere toccato da questa piaga nazionale ed ha un rigetto automatico delle parole mafia o camorra o ‘ngrandheta, come se, ritraendosene come da cose infette, potesse esorcizzare tali orrori ed esserne preservato. Restava inspiegabile come mai un libro su un fenomeno di delinquenza “locale” avesse avuto un cosi’ grande successo in tutto il mondo. Che poteva interessare al mondo?

C’era qualcosa che i critici non dicevano ed era che non si trattava di un libro sulla camorra e che il suo titolo “Gomorra” non si riferiva solo alle famiglie camorriste napoletane, i De Lucia, i Di Lauro, i Casalesi, gli Schiavone, ma a qualcosa di ben piu’ grave, ad un vero e proprio sistema, che potremmo chiamare con termine pseudo-economico ‘neoliberista’, o con termine politico ‘capitalista’, ma che si allarga ben oltre l’organizzazione criminale nominata, per comprendere l’intero sistema economico, sociale e politico italiano, il sistema “prevalente”, quello a cui tutti i partiti sembrano oggi adeguarsi per conservare e difendere uno status elitario piu’ simile a un sopruso che a un Governo, che diventa di giorno in giorno piu’ intollerabile.

Quello che Saviano fa capire benissimo e’ che la camorra o la mafia o la ‘ndrangheta non sono bubboni che stanno come formazioni cancerose “a lato” dello Stato e sono combattute o dovrebbero essere combattute dai suoi anticorpi, ma “sono” esse stesse lo Stato.

Sono il sistema predatorio e disfunzionale che ormai ha fagocitato tutto e in cui i partiti sguazzano in perfetta fusione e identita’, incapaci persino di comprendere la distruzione che hanno messo in atto e a cui hanno attivamente contribuito. E questa identita’ di sistema puo’ far comprendere come un tale potere politico abbia nella sua totalita’ in odio la Magistratura corretta e pensi solo unanimemente a incaprettarla, affinche’ si muova come una serva passiva e ossequiente, dal piccolo pretore fino ai piu’ alti gradi di quel CSM e di quell’ANM che hanno cessato ormai da tempo di essere organi di difesa dei Magistrati e dei cittadini, per fungere definitivamente a braccio ossequiente del potere, si chiami esso D’Alema o Berlusconi. E lo stesso scempio si ripete sull’informazione, dal piccolo giornale di provincia ai quotidiani nazionali, ai canali della tv.
In tale sistema predatorio qualunque distinzione ideologica e’ andata ormai a farsi fottere.

In Italia non ci si deve più difendere dalla camorra, ma da uno Stato che ha assunto gli stessi sistemi della camorra, uno Stato che ormai e’ un nemico pubblico, nemico del diritto, della giustizia, del lavoro, della crescita comune, dell’informazione, della democrazia, in un’opera progressiva e lesiva di predazione e degenerazione del paese.

E’ imprescindibile al nostro sapere aver letto questo libro, anche se si resta impietriti. E quando si dice camorra non si dice solo crimine, si dice finanza, economia, politica. E leggere questo libro scritto in modo dettagliato e appassionato toglie davvero qualsiasi pregiudizio generalizzato dalla testa e da’ conto in modo atroce di come tanti si trovino a vivere inchiodati ad un realta’ senza rimedio senza possibilita’ di riscatto, senza luce di salvezza.

Leggetelo!! Tutte le biblioteche lo hanno. Non e’ facile trovarlo subito perche’ e’ il libro piu’ richiesto d’Italia, uno dei primi al mondo, e ci vuole parecchio stomaco a leggerlo, ma piuttosto compratelo e prestatelo poi agli amici, e’ il libro piu’ pesante e micidiale che abbia mai letto, e ti da’ come una mazzata al basso ventre tale da cambiarti per sempre, ma e’ un libro obbligatorio perche’ e’ importante sapere fino in fondo in che Italia si vive, e’ importante vedere con estrema chiarezza cosa e’ diventato questo paese, senza ripetere i soliti stereotipi tanto facili quanto stantii sugli italiani o sui napoletani, e’ indispensabile sapere fino in fondo che letamaio siamo diventati e cosa ha voluto dire sostenere questi governi.

E se sapremo le cose come stanno proprio fino all’estrema consapevolezza, saremo in grado di valutare finalmente nella sua estrema crudezza cosa ha significato votare questi politici corrotti, che hanno traviato le leggi, che lasciano indisturbata la criminalita’, che vanno abbracciati con essa o ne prendono ordini, e potremo renderci conto con improvvisa lucidita’ anche la bassezza di questa stampa, falsa, ipocrita, deviante, serva, che dei fatti veri non ci dice mai nulla, che ha abdicato al suo compito di educare e far sapere (perche’ l’educazione e’ innanzitutto conoscenza), per vendersi anch’essa in modo doloso al sostegno del crimine..

E Gomorra non parla nemmeno di politica, ma parla di economia, di potere, delle grandi griffe del nord, per es., e del sistema infimo e spietato su cui esse fondano i loro imperi, un sistema dove basterebbe un fisco trasparente e la difesa delle leggi del lavoro e un sistema penale positivo ovvero applicato a sgominare.

Dice Saviano: “Sarebbe miope credere che mafia, camorra e ‘ndrangheta riguardino il sud. Le teste direttive possono essere al sud, ma i capitali investiti sono al nord e al centro”.

Gomorra parla del traffico di droga che sostiene anche le ricchezze di tanti parvenus della politica, dai piccoli amministratori locali fino a quel Berlusconi che mezza Italia si appresta ora a votare.

Gomorra parla della perfetta macchina di diffusione del narcotraffico, quella macchina intoccata che ridicolizza per sempre Fini e la sua sconcia legge sulla droga che ha lasciato intatti i grandi imperi del narcotraffico.

Ma soprattutto Gomorra parla in modo emblematico della degradazione di Napoli, il porto, la provincia, una landa dimenticata da Dio in cui non si ha mai l’impressione che esista uno Stato, delle forze dell’ordine, un esercito, una finanza, una Chiesa, qualcosa che appaia normalmente come forza pubblica, locale o centrale, forza civile, etica, protettiva, ma esiste solo un vuoto immenso, desolato, in cui impera e prospera "indisturbato" un mondo criminale cinico e spietato, i cui modi nemmeno immaginiamo, e sono i modi su cui si fonda anche il potere di questi politici, di questi partiti, di questi governi.

Pensate bene questo ad ogni pagina di spietata denuncia di Saviano, che queste facce pulite che noi andiamo ad applaudire, queste etichette vuote in cui noi cittadini onesti riponiamo sogni e speranze, questi presunti politici portatori di presunta ideologia, sono complici di tutta questa degradazione, e che e’ questa gente elegante, incravattata, imbellettata, che parla piamente in tv, che dice slogan, che finge di fare battagliuzze politiche, piccoli scontri di facciata, e’ questa gente di “apparenza” che noi abbiamo eletto che protegge l’inferno, che ha sposato il diavolo, coi suoi inciuci, indulti, depenalizzazioni, leggi vergogna, abusi, privilegi, impunita’, prescrizioni, lottizzazioni, voti di scambio, concussioni...

Pensiamo chiaramente che ogni volta che un D’Alema o un Berlusconi o un Prodi o un Giordano o un Diliberto appoggiano, per i motivi piu’ eterogenei, leggi che indeboliscono la democrazia, le pene, il diritto, il processo, la giustizia, che attaccano i magistrati onesti, la polizia onesta, la finanza onesta, che puniscono e tartassano e mandano indietro il cittadino onesto e migliore e capace, che colpiscono il lavoratore, il debole, il malato, il bambino.. pensiamo che tutte queste onorevoli e rappresentative persone stanno favorendo questa delinquenza, nel mentre favoriscono se stessi e i propri intrallazzi miserabili che sono contro ogni democrazia, contro ogni idea di stato civile.

Pensiamo bene e cerchiamo di capirlo fino in fondo che le etichette sotto cui si nascondono questi falsi puri, persino quelle di estrema sinistra o del centro cattolico, sono le vesti linde e ingannatrici sotto cui c’e’ l’abbraccio, la collaborazione, l’inciucio, col mondo del Male, un modo di tale inaudita violenza di fronte a cui le battaglie della Chiesa contro la 194 appaiono un perditempo inverosimile e doloso, che offende le nostre coscienze, mentre contro ben altre forze una vera Chiesa e un vero Stato dovrebbe rivolgere le loro battaglie, pulendo per primi i loro internidalle piattole che vi si sono acquattate!
Ed ecco che se affiancate alle lucide e tragiche pagine di Saviano queste considerazioni di responsabilita’ politica e clericale, tutti questi schiamazzi mediatici del Papa e tutte queste sceneggiate politiche e tutte queste finte alternanze che riempiono i giornali appaiono un teatrino grottesco, il sepolcro imbiancato che sotto brulica vermi.
E tanto piu’ false e grottesche appaiono, allora, le accuse pregiudiziali ai napoletani o ai meridionali o agli italiani, presi in massa, ridicolizzati negli standard obsoleti, trasformati in fantoccini ridicoli di ridicole farse, da Rione Sanita’, colpevolizzati nei loro comportamenti coatti, quando non ci rendiamo nemmeno conto di quanta parte di questa popolazione vive in uno stato di schiavitu’ inenarrabile, una condizione che non riusciamo nemmeno a immaginare, noi cittadini benestanti di città ancora salvabili, e loro, sfruttati, sull’orlo continuo della morte, derisi, violentati nei loro diritti, calpestati come persone....

...come dice Levi "Voi che vivete sicuri /Nelle vostre tiepide case,/ voi che trovate tornando a sera/ Il cibo caldo e visi amici:/ Considerate se questo e’ un uomo/ Che lavora nel fango/ Che non conosce pace/ Che lotta per un pezzo di pane/ Che muore per un si’ o per un no./ Considerate se questa e’ una donna,/ Senza capelli e senza nome/ Senza piu’ forza di ricordare/ Vuoti gli occhi e freddo il grembo/ Come una rana d’inverno./ Meditate che questo e’ stato:/ Vi comando queste parole./ Scolpitele nel vostro /cuore/ Stando in casa andando per via,/ Coricandovi alzandovi;/ Ripetetele ai vostri figli./ O vi si sfasci la casa,/ La malattia vi impedisca/ I vostri nati torcano il viso da voi.

..

Nuovo Masada 625
http://www.masadaweb.org

Messaggi

  • Gli organi di informazione non hanno nelle loro mani un mestiere ma un dovere. La loro funzione sta tra la scuola e la magistratura. Essi hanno la missione etica di far conoscere al popolo la verità, di ricercare i fatti, di ricostruire gl insiemi dolosi, di far rinascere la lotta e la speranza. Gli organi di informazione, i giornali ma principalmente la tv, hanno nelle loro mani un potere immenso per cui è indispensabile una deontologia profondamente etica.
    Ma se prostituiscono questo potere, se lo piegano per denaro o per fazione, se lo vendono per carriera ed egoismo, essi commettono un danno che si riverbera su un intero popolo, che diventa macchia nella storia.

    Per amore della libertà, che è un diritto santissimo di ciascuno, abbiamo il diritto e il dovere di sapere più cose possibili su quello che ci circonda e soprattutto su quello che ci sovrasta, per liberarci dai suoi mali, per costruire un futuro migliore, per estromettere dal potere chi non ne è degno, per dare al nostro futuro e a quello dei nostri figli qualcosa di meglio di ciò in cui ci siamo trovati a vivere noi. Se siamo uomini degni di questo nome, la conoscenza è senza dubbio una delle vie privilegiate per conseguire la libertà, per crescere dentro e fuori, per evolvere e far evolvere il nostro paese ed il mondo.

    viviana