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Roma 29.9.05 CORTEO CITTADINO CONTRO LA PRECARIETA’
Publie le domenica 25 settembre 2005 par Open-Publishing3 commenti
CORTEO CITTADINO CONTRO LA PRECARIETA’
Il 15 settembre ha visto la straordinaria riuscita dello sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori di Atesia autorganizzato dal Collettivo PrecariAtesia, per rivendicare l’assunzione per tutti con contratto a tempo indeterminato. La determinazione con cui oramai da oltre sei mesi le lavoratrici ed i lavoratori conducono questa lotta è servita da un lato a respingere l’accordo del 24/05/04 sottoscritto da TELECOM e CGIL CISL UIL, in cui si prevedeva di trasformare gli oltre 4600 attuali co.co.co. in contratti di inserimento, di apprendistato e a progetto (quindi sempre precari), e dall’altro a trasformare questa vertenza in un momento esemplare della lotta contro la precarietà.
In questi anni in Atesia, come in tanti altri luoghi di sfruttamento, abbiamo visto un tripudio di partite IVA, CO.CO.CO, interinali/somministrati ecc.
Contemporaneamente gli stessi padroni, Tripi (COS), Tronchetti Provera (Telecom) e compagnia realizzavano processi di esternalizzazione, dismissioni e licenziamenti per gli ex “garantiti”. Tutto questo non fa che ridurci alla miseria salariale, all’incertezza contrattuale, alla mancanza delle garanzie minime del lavoro dipendente, a scaricare sulla fiscalità generale quel minimo di versamenti INPS che dovrebbero garantire una qualche pensione.
Finalmente però assistiamo ad un tentativo delle lavoratrici e dei lavoratori di ricostruire un movimento generale contro lo sfruttamento, da Melfi all’Unicab, dagli autoferrotranvieri a Telecontact Center, dall’Alitalia alle poste all’Istat, dai disoccupati organizzati alle iniziative sul reddito.
Oggi la lotta di Atesia può mettere in crisi il processo generale di ristrutturazione capitalistica, per questo un ampio arco di realtà lavorative metalmeccaniche (Aci Informatica, Finsiel, Sogei, Softlab ecc.), delle telecomunicazioni (Telecontact, Tim, Telecom, Xcos, H3G ecc.), delle poste, delle cooperative, del pubblico impiego, dei comitati precari e del commercio stanno praticando un tentativo di coordinamento delle lotte e di condivisione di una piattaforma unitaria. Affinché queste lotte non rimangano isolate l’una dall’altra e dal generale movimento dei lavoratori, è importante, infatti, cominciare a coordinarsi per darsi una prospettiva comune che metta insieme gli interessi e i diritti dei lavoratori precari e garantiti.
È necessario costruire una forza che sappia vedere nelle istituzioni, governative e locali, comunque connotate, non un semplice interlocutore o un potenziale alleato, ma una controparte con la quale trattare - così come con il padrone - sulla base dei reali rapporti di forza.
La manifestazione del 29 settembre è un altro passo in questa direzione: vogliamo coinvolgere i giovani, i pensionati, le donne, tutti i lavoratori, precari e non, in un ulteriore momento di lotta con un corteo cittadino per:
· l’immediato reintegro di 4 lavoratori del collettivo di Atesia licenziati per rappresaglia il 22 luglio scorso, Manuela, Mariella, Riccardo e Valerio;
· la trasformazione di tutti i contratti di lavoro precario (progetto, apprendistato, a chiamata, inserimento, somministrazione, ecc....) in contratto a tempo indeterminato full o part time, a richiesta del lavoratore;
· l’adeguato inquadramento nei termini della professionalità acquisita nel corso degli anni per tutti i lavoratori e le lavoratrici;
· l’applicazione della normativa esistente in merito alla sicurezza ed alla salute dei lavoratori ed eliminazione dei fattori di nocività sul posto di lavoro;
· dire NO ai processi di esternalizzazione e alla cessione di rami di azienda;
· salari adeguati a soddisfare i bisogni dei lavoratori;
· abrogare la legge 30/2003 ed il pacchetto Treu.
MANIFESTAZIONE IL 29 SETTEMBRE ORE 17 DA P.ZZA della REPUBBLICA AL MINISTERO DEL LAVORO
Collettivo Precari Atesia, Cobas Telecontact center, RSU Cobas XCOS, Lavoratrici e lavoratori autorganizzati ACI Informatica, Lavoratrici e lavoratori Alicos, Lavoratrici e lavoratori Slai-Cobas Sogei, Lavoratrici e lavoratori CRONOS, Cobas Lavoro Privato - Cobas gruppo Telecom, FLMU Tim e Telecom, Alcuni iscritti CGIL Telecom, Lavoratori e delegati Finsiel, Lavoratori e delegati EDS, Lavoratori e delegati ATOSORIGIN, Lavoratori e lavoratrici Cap Gemini, Lavoratori e delegati Softlab, Lavoratrici e lavoratori Call Center American Express, Lavoratori e delegati TSF, Assemblea coordinata e continuativa contro la precarietà, Cobas H3G, Coordinamento lavoratrici e lavoratori Roma Ovest, Confederazione Cobas, Comitato Precari Roma Nord/Est, Coordinamento di lotta per la casa, Comitato delle lavoratrici e dei lavoratori Unicab spa aderente all’USI/AIT, Circolo PRC “Sanna”
Messaggi
1. > Roma 29.9.05 CORTEO CITTADINO CONTRO LA PRECARIETA’ , 26 settembre 2005, 17:32
IL 29 SETTEMBRE IN OCCASIONE DELLA MANIFESTAZIONE CITTADINA CONTRO LA PRECARIETA’ indetta daI LAVORATORI e LAVORATRICI ATESIA, I COBAS DEL GRUPPO TELECOM e la FLMUNITI CUB hanno indetto 2 ORE DI SCIOPERO REGIONALE FINE TURNO
PRECARI NEL LAVORO - PRECARI NELLA VITA
Prospettive occupazionali, professionalità, orario e sede di lavoro, reddito, ferie. Ogni aspetto del rapporto di lavoro è occasione per creare inutili disagi ai lavoratori, quasi a convincerli che forse le dimissioni “volontarie” sono l’unica via per salvare la pelle.
L’elenco dei grandi e piccoli soprusi si allunga ogni settimana che passa.
Esternalizzazioni.
Mentre Telecom Italia continua a preparare nuove e più importanti esternalizzazioni, quella dei Radiomarittimi sembra imminente, dopo meno di un anno ai colleghi confluiti in MP facility spa è stato comunicato l’avvio delle procedure per il licenziamento collettivo di 80 lavoratori (circa il 20%), il distacco di 50 presso Pirelli e Manutecop e il reimpiego di altre 60 in altre attività.
Efficientamento:
bruttissimo termine aziendale per non nominare il più efficace “esubero”, è quello che sta realizzando Telecom Italia ai danni del personale cosiddetto non operativo. Mentre continua la migrazione delle attività di DG verso la sede di Milano e le società esterne, il personale di 4° e 5° livello viene “impacchettato” nei Call Center di nuova costituzione, Fraud Operation e Vendita Diretta, in attesa della prossima ondata di cessioni.
Le modalità di reperimento del personale sono state come al solito feroci e all’insegna del maggior stravolgimento possibile. Ai “prescelti” è stata negata qualsiasi possibilità di replica e/o di essere ascoltati su i problemi personali e familiari, professionalità, aspettative.
Condizioni di lavoro:
In tutti i settori continuano intollerabili pressioni, individuali e collettive, su ritmi e tempi di risposta, sulla quantità di prodotti/servizi venduti. I controlli a distanza individuali sono all’ordine del giorno e vengono utilizzati per minacciare e discriminare sulla concessione di premi, cambi turno, passaggi di livello.
Regimi d’orario:
In tutti i settori le turnazioni vengono costantemente trasformate/moltiplicate, nello spasmodico tentativo di rincorrere le cosiddette “gobbe” del traffico, e ognuno di noi è costretto quotidianamente a fare salti mortali per adattare i propri tempi di vita con quelli aziendali.
Ferie, distacchi, ticket:
L’idea che in Telecom si stia pianificando una strategia complessiva di “mobbing strategico” lo confermano le tante irragionevoli imposizioni realizzate negli ultimi mesi: le ferie collettive coatte; le pressioni quotidiane per costringere a consumare le ferie residue; i distacchi coatti del personale dei customer care, parzialmente idoneo o non idoneo, in sedi di lavoro diverse e distanti dal normale posto di lavoro; la mancata erogazione da giugno ’05 dei ticket ai colleghi part-time al 75% dei Customer care; le quotidiane pressioni affinché si accetti le dimissioni incentivate.
E’ tempo di reagire, contro le condizioni precarie di lavoro e di vita che ci vogliono imporre è possibile e necessario costruire un percorso di lotta unitario con tutte quelle realtà lavorative che subiscono le stesse condizioni di precarietà.
GIOVEDÌ 29 SETTEMBRE ’05
SCIOPERO 2 ORE A FINE TURNO (part-time in proporzione)
Per tutte le lavoratrici e i lavoratori di Telecom Italia spa e TIM Italia spa del LAZIO
MANIFESTAZIONE ORE 17
DA P.ZZA della REPUBBLICA AL MINISTERO DEL LAVORO
Contro la precarietà e a sostegno della lotta dei lavoratori di ATESIA
COBAS del Lavoro Privato V.le Manzoni, 55 - 00185 Roma
FLMUniti/CUB Via dell’Aeroporto, 129 00175 Roma
2. > Roma 29.9.05 CORTEO CITTADINO CONTRO LA PRECARIETA’ , 29 settembre 2005, 12:55
Atesia, il signore dei call center
di PIERLUIGI SULLO www.ilmanifesto.it
Si chiama Atesia, ed è la Mirafiori del lavoro precario. Si trova a Cinecittà, nel Municipio X di Roma, ed è una delle aziende di proprietà di Alberto Tripi, socio di Marco Tronchetti Provera in Telecom al 20 per cento, proprietario della Finsiel (acquistata da Telecom) e del gruppo Cos, che riunisce Atesia e molte altre aziende in diverse regioni. Gli oltre 4 mila operai della Atesia producono telefonate, ossia chiamano la gente per proporgli di comprare qualunque cosa, il loro salario è calcolato in base al numero di "contatti" risolti positivamente e alla durata della chiamata: nel blog di Beppe Grillo si racconta di una impiegata siciliana, in una azienda di Cos, che ha guadagnato in un mese la bellezza di cento e qualcosa euro. In compenso, questi lavoratori hanno contratti permanentemente in agonia. Infatti, gli oltre 4 mila dipendenti di Atesia a Cinecittà sono pressoché tutti "in scadenza" il 30 settembre, la prossima settimana.
Purtroppo, il loro contributo al Prodotto interno lordo è quanto meno obliquo. E non possono nemmeno vantare un prodotto competitivo come la Grande Punto Fiat. Si possono esportare le tecnologie su cui sudano (spesso dentro stanzoni in cui piove dentro), ma le telefonate non si possono esportare.
Purtroppo la lingua italiana non è particolarmente diffusa, e non si può quindi immaginare un futuro, per quelli di Atesia, simile a quello dei loro colleghi dell’India, che rispondono ai "numeri
verdi" di aziende con sede a Seattle o a Birmingham, anche se poi il "costumer" si chiede:
ma come diavolo parla? L’inglese di Mumbai non è quello di Londra.
Alberto Tripi è considerato da molti il "signore dei call center", uno che, oltre ad essere presidente del settore di Confindustria che si occupa di informatica, si muove agilmente tra le occasioni di guadagno rappresentate dal moderno marketing elettronico o telefonico, i nuovi Grandi Elenchi
che conterranno i numeri dei cellulari, e così via. Tanto da essere interlocutore d’eccezione di chi, ad esempio, voglia coniugare "privato sociale" e capacità imprenditoriale in quel campo. Questo era appunto il tema di un convegno al Meeting di Rimini: immaginate lo zelo dei fabbricanti di
"sussidiarietà" (intesa come privatizzazione dei servizi pubblici) con il turbo dell’esperienza
dei call center. Un incubo. Ma Tripi è anche una star nei convegni della Margherita, quella che varò - con l’intero centrosinistra, va da sé – il "pacchetto Treu", che ha aperto un’autostrada alla legge
30 sulla "flessibilità", vera base dei profitti di imprenditori come Alberto Tripi.
Ogni volta che si dibatte di competitività, innovazione e altri feticci, Francesco Rutelli
invita il suo amico Tripi, che purtroppo non è riuscito a diventare presidente degli industriali romani né a imporre il suo candidato alla presidenza della potente Camera di commercio della capitale. Incidenti di percorso: con nuovo governo, il futuro di Tripi è luminoso. E sarà del tutto inutile discutere di abolizione della legge 30, nel programma dell’Unione, non è vero?
Ma gli operai dell’Atesia, come i loro colleghi di un secolo fa, si sono organizzati e scioperano, anche contro un sindacato confederale che non sa lavarsi via dalle mani la colla appiccicosa della "flessibilità". Hanno ottenuto la solidarietà delle istituzioni locali, come l’assessora regionale al lavoro,Alessandra Tibaldi, e il presidente del Municipio X, Sandro Medici, i giornali di sinistra
se ne sono occupati (e Carta dedica ad Atesia un ampio servizio nel numero in edicola lunedì). Ecco una vertenza esemplare, non solo sindacale.
Vogliamo dargli una mano?
1. > Roma 29.9.05 CORTEO CITTADINO CONTRO LA PRECARIETA’ , 30 settembre 2005, 09:24
Report Corteo
Il corteo parte verso le 18 con ca. 300 persone che aumentano cammin facendo fino a ca. 500.
Ci sono i precari di Atesia e di altri call center: Telecontact, Xcos...
Ci sono i Cobas telecomunicazioni con parecchie bandiere.
Dietro alcune realta’ precarie in lotta: i precari Unicab, i precari dell’agenzia del territorio, i precari dell’Apat e il Coordinamento precari dell’università e della ricerca (Istat, Enea, Inea, Apat, ricercatori precari...). Poi c’è il Cocittos (operatori sociali), uno striscione del Prc e qualcun altro che mi sono perso.
Chiude il corteo lo striscione dei "comitati autonomi antagonisti".
Il corteo arriva a piazza Barberini (in v. Barberini viene acceso un fumogeno).
All’inizio di v. Veneto, poco prima del ministero del lavoro, il corteo si ferma e ci sono gli interventi al megafono. Parlano le varie realta’ di precari e parlano gli immigrati che invitano alla manifestazione del 16 ottobre.
Viene formata una delegazione che comprende piu’ o meno le varie realta’ presenti per parlare al ministero. L’incontro con un funzionario del ministero del lavoro dura un’ora circa. Alle 20,45 la delegazione scende e riferisce.
Viene indetta un’assemblea cittadina per la prossima settimana, probabilmente all’universita’.