Home > Roma : Bambini rom dimenticati
di Domenico Ciardulli
Sulla via Pontina ci sono stati i primi incendi notturni di automobili vicino al nuovo campo rom. Sono forse i primi segnali di malcontento per le promesse da marinaio del Comune di Roma?
Dopo lo sgombero e lo spostamento delle centinaia di famiglie Rom da vicolo Savini (zona Marconi) al 25° Km della via Pontina, i bambini rom del nuovo campo di Castel Romano sono alloggiati in freddi containers di metallo, senza acqua calda e riscaldamenti.
Dopo i recenti numerosi casi di scabbia è emerso che l’assistenza medica pediatrica è assolutamente insufficiente.
I bambini rom salgono la mattina alle 7.30 su un pullman per arrivare nelle scuole di via Marconi intorno alle ore 9.30.
L’abbandono di Vicolo Savini è stata frutto di una trattativa con le famiglie Rom, l’Opera Nomadi e le associazioni sulla base di un impegno del Comune di Roma a migliorare le condizioni di vita dei 359 abitanti (oggi circa 800), specialmente i più piccoli, con una sistemazione transitoria, di passaggio verso soluzioni alloggiative e logistiche definitive più umane e dignitose.
Mi auguro che l’attuale vertenza del WWF contro il Comune di Roma per la salvaguardia di un’area protetta così pregiata, ferita e invasa da un villaggio che ricorda il Belice, possa impedire che altre famiglie rom, dopo sgomberi forzati dalla città, siano irrazionalmente accalcate sull’area stessa e possa indurre a fermare altre colate di cemento destinate all’allargamento di questo macroscopico obbrobrio di containers collocato in una riserva naturale patrimonio di tutti.