Home > Roma - Sgomberato il centro sociale Horus
Sgomberato il centro sociale Horus a piazza Sempione, nel quartiere Montesacro. Lo sgombero, disposto dalla Procura della Repubblica di Roma con un decreto di sequestro preventivo ha riguardato i locali occupati già da diverso tempo dagli appartamenti all’Horus club. Al momento dello sgombero nei locali dell’Horus, occupati da circa un anno da 60 persone, non c’era nessuno. La polizia avrebbe sequestrato 7 bottiglie molotov e i 17 fumogeni perfettamente funzionamenti.
"Oggi cominciamo un lungo periodo di sgomberi", ha detto il sindaco Alemanno commentando l’irruzione. "Dove c’è l’emergenza abitativa - ha assicurato il sindaco - cercheremo di dare delle risposte anche dal punto di vista sociale" e questo perché "non vogliamo fare interventi duri ma dialogare con gli occupanti". "Però - sottolinea il sindaco - non è possibile che Roma sia la capitale dei centri sociali occupati e delle occupazioni perché è un sintomo di illegalità che non può essere tollerato".
Un corteo di protesta contro lo sgombero si svolgerà alle 17 con partenza dal centro sociale Astra di via Capraia al Tufello. Ecco la voce degli occupanti del centro: "Questa mattina venti camionette tra polizia e carabinieri, in assetto antisommossa, hanno occupato militarmente piazza Sempione e hanno violato l’ingresso dell’Horus occupato. Un’operazione di guerra, motivata con le parole fredde e burocratiche di un presunto sequestro preventivo, effetto della denuncia della proprietà, società Gemini".
"Il sindaco Alemanno - fanno sapere dal centro sociale - si assume in questo modo la responsabilità politica di dichiarare guerra alla città intera, agli spazi sociali, ai movimenti di lotta per la casa, alle reti contro la precarietà, a chi in questi anni ha conquistato diritti e dignità. Il sindaco e la destra vogliono cancellare la straordinaria esperienza dei centri sociali, spazi sottratti alla speculazione e alla rendita, luoghi di produzione culturale, luoghi di socialità fuori dalle logiche del mercato, luoghi del conflitto, luoghi di libertà. Noi non abbiamo paura. Da questo momento inizia la campagna per la riconquista di uno spazio della città, contro le politiche di guerra di Alemanno e della destra".
(21 ottobre 2008)